Deborah P. Cumberbatch al Romance Book Party

Deborah Cumberbatch

Deborah P. Cumberbatch al Romance Book Party: l’intervista Deborah P. Cumberbatch sarà al Romance Book Party! L’autrice arriverà al primo Festival del Romance del Sud Italia che si terrà a Napoli il 1 giugno 2025. Nell’attesa di incontrarla, possiamo conoscere meglio lei e i suoi romanzi attraverso quest’intervista che ha rilasciato in esclusiva per noi. Due chiacchiere con Deborah P. Cumberbatch Ciao Deborah, raccontaci qualcosa di te! Mi chiamo Deborah, sono un concentrato di caos, caffè e parole che ogni singolo secondo della giornata gridano nella testa, impazienti di vedere la luce. Quando scrivo non sono solo me: sono tutti i miei personaggi, le scelte che compiono, i destini che realizzano, i luoghi che esplorano e gli amori che vivono. Sono testarda, ansiosa ed emotiva, ma vivo di sogni. Combatto fino allo strenuo per ciò in cui credo, altrimenti nulla ha senso. Il mio più grande sogno è sempre stato scrivere. Scrivere non è solo qualcosa che faccio; è ciò che sono. I libri, per me, hanno il sapore di casa. Cosa scrivi? Scrivo storie d’amore perché amo leggerle. Il romance, in tutte le sue sfumature, è stato il genere che mi ha salvata, mi ha dato una casa, ed è questo che voglio portare ai miei lettori. Ogni mio romanzo è un tributo al mio amore reverenziale per il romance. Adoro il grumpyxsunshine, l’age gap, lo sport romance, il military romance, il forbidden romance, l’hate to love, il fake marriage/relationship, il touch her and you die, lo small town. Poiché da lettrice cerco tanta varietà, ho scritto contemporary romance con un ampissimo ventaglio di trope, romance storici sui pirati con sfumature paranormal. Ogni mio romanzo è un percorso. Non può esistere un viaggio statico. Tutti noi abbiamo una strada da percorrere, decisioni da prendere, e non possono esserci personaggi che non facciano lo stesso. Mi piace esplorare le ferite emotive che si celano nell’animo umano, parlare di temi forti, ma con delicatezza, far sentire chiunque legga meno solo. È questo il potere dei libri: ti danno una casa, ti permettono di capire che la famiglia si costruisce, si crea e la si trova anche nei posti più impensabili. La mia scrittura tra scintilla e motivazione Come hai iniziato a scrivere? Non ricordo un solo istante della mia vita in cui non abbia scritto. Ho iniziato disegnando vignette – anche se i miei disegni avrebbero meritato una denuncia per offesa al buon gusto – e raccontando storie a mio fratello minore quando non riusciva a dormire. Ma tutto è davvero iniziato quando avevo otto o nove anni. Stavo guardando Il Signore degli Anelli e stavo scrivendo su un quaderno le battute del film, quando mio padre mi guardò e mi chiese: «Perché non scrivi un romanzo tutto tuo, invece?». Quella frase è stata la mia scintilla. Da quel giorno non ho più smesso di scrivere. Perché scrivi? Scrivo perché non potrei fare altro. Ho iniziato a scrivere per una necessità insormontabile, e ho continuato perché mi sentivo viva solo quando le dita ticchettavano sulla tastiera. Attraverso le mie parole, voglio che emerga che nessuno di noi è solo bianco o nero. Siamo tutte sfumature di grigio e di zone d’ombra. Mi piace mostrare come i fili che uniscono le persone sono bizzarri e caotici, almeno in apparenza, ma si intrecciano proprio al momento giusto. Voglio che le mie storie diano speranza, che permettano alle persone di trovare una famiglia. Io ho trovato nei lettori il mio equipaggio. E ho capito che è possibile accendere le stelle anche nelle notti più buie. I progetti futuri E quali sono, invece, i tuoi libri preferiti? Sono nata come lettrice fantasy e romantasy, e una parte della mia anima apparterrà per sempre a questo genere. La serie ACOTAR di Sarah J. Maas mi ha ridato una voce quando temevo di averla persa, mi ha permesso di ritrovare la rotta e di farmi sentire a casa. È stata quella storia a trovare me, proprio quando ne avevo più bisogno, e ora sto aspettando il momento giusto per leggere le altre sue opere. Sono follemente innamorata delle penne di Ali Hazelwood, Mariana Zapata, Penelope Douglas, Elsie Silver, Lisa Kleypas, Jennifer L. Armentrout. La lista è lunga. Per non parlare delle straordinarie autrici italiane del mondo romance che hanno il mio cuore nelle loro mani! È stato il romance a trovarmi, una coincidenza straordinaria che mi ha permesso di trovare un posto nel mondo. E questo, per me, ha significato tutto. Cosa c’è nei tuoi progetti futuri? Ho ancora tanti trope e temi da esplorare e non vedo l’ora di farlo! Sto lavorando a storie con infinite sfumature che spero possano dare una casa a chiunque ne abbia bisogno e far sognare. Ci sono tanti personaggi che vogliono parlare e non hanno intenzione di restare in silenzio! Photo Credit: Deborah P. Cumberbatch on Instagram

Ilaria Varese al Romance Book Party

Ilaria Varese

Ilaria Varese al Romance Book Party: l’intervista Ilaria Varese sarà al Romance Book Party! Il 1 giugno 2025 l’autrice sarà a Napoli per il primo Festival internazionale del Romance del Sud Italia! Nel frattempo perché non conoscerla meglio attraverso le sue stesse parole in quest’intervista esclusiva? Due chiacchiere con Ilaria Varese Ciao Ilaria, raccontaci qualcosa di te! Non mi considero una persona risoluta, nella mia vita ho poche certezze e moltissimi dubbi, ma di una cosa sono sempre stata certa: volevo fare della scrittura il mio lavoro. Oggi, dopo anni di sforzi e cantonate pesanti, posso dire di esserci riuscita, ma è stata dura e non nego che più di una volta ho temuto di non raggiungere mai questo tanto agognato scopo. Non c’è niente di più bello che poter fare il lavoro che si ama. In tutta onestà, credo che non sarei stata capace di fare nient’altro. Scrivere per me è una sfida continua e ogni volta è sempre diversa. Tempo fa, una editor che stimo molto mi ha detto che la regola fondamentale per scrivere una buona storia è divertirsi. Non puoi sperare di dare vita a un buon romanzo, se non ti sei divertito mentre lo scrivevi. Credo sia il consiglio migliore che abbia mai ricevuto e da allora il “divertimento” è diventato il mio metro di valutazione. Qualsiasi emozione in fase di stesura è ben accetta, tranne la noia. Se mi sto annoiando, è un bel guaio. Cosa ti piace scrivere? Sono nata come autrice di paranormal romance ed è un genere che amo scrivere tuttora, ma mi sono cimentata anche con le commedie romantiche e intendo esplorare altri sottogeneri del romance nel prossimo futuro. Tendenzialmente prediligo gli slow burn e i golden boy, ma quando mi sento troppo a mio agio con un certo tipo di storie significa che è il momento di sperimentare qualcosa di diverso, quindi chissà. La mia scrittura: perché scrivo Perché scrivi? Ho iniziato a scrivere per lo stesso motivo per cui mi sono appassionata alla narrativa da lettrice: per avere un posto sicuro in cui potermi rifugiare ogni volta che ne sento il bisogno. Spero che i lettori trovino questo nei miei romanzi: un luogo dove potersi sentire al sicuro. Com’è avvenuto il tuo avvicinamento al mondo della scrittura? Ho scoperto l’amore per la narrativa alle soglie dell’adolescenza e subito dopo è arrivata la necessità di scrivere. Ho trascorso qualche anno sulla piattaforma EFP, poi sono migrata su Wattpad, dove ho dato vita alla Winter Fe’ saga. Da lì ho firmato il mio primo contratto di edizione e, dopo qualche anno, è arrivata la proposta di Newton Compton Editori per Easy Love, la mia commedia romantica. Oggi sono tuttora sotto contratto con loro per quanto riguarda il genere romance, mentre pubblico in self tutto ciò che riguarda il fantasy e il paranormal. E quali sono invece i tuoi libri preferiti? Il mio libro preferito in assoluto è Il Cavaliere d’Inverno di Paullina Simons. È il tipo di storia d’amore intensa e tormentata che sogno di scrivere anch’io, pur sapendo che non riuscirò mai a raggiungere il livello di quel romanzo. Altri miei pilastri sono la trilogia di Hunger Games, entrambe le serie di Laurell K. Hamilton, indubbiamente Jennifer Armentrout. Sono queste le autrici e le opere a cui mi ispiro ogni volta che apro un nuovo file di scrittura. Ilaria Varese: i miei progetti futuri Quali sono i tuoi prossimi progetti? Il 2025 sarà un anno pieno di novità. Da poche settimane è uscito Where forever ends, il mio nuovo paranormal autoconclusivo, e adesso sono tornata a lavorare al sequel di Easy Love. E sicuramente prima della fine dell’anno è prevista anche l’uscita di Tempesta di Cenere, il sesto volume della Winter Fe’. Di altri progetti non posso ancora parlare, ma spero di poterlo fare presto! Photo Credit: Ilaria Varese on Instagram

Valentina Di Caro al Romance Book Party

Valentina Di Caro

Valentina Di Caro al Romance Book Party: l’intervista Valentina Di Caro sarà al Romance Book Party di Napoli, il 1 giugno 2025 per incontrare i lettori al primo Festival internazionale del Romance del Sud Italia. Nel frattempo possiamo conoscerla meglio attraverso quest’intervista esclusiva, in cui ci ha raccontato qualcosa di sé e delle sue opere! Due chiacchiere con Valentina Di Caro Ciao Valentina, raccontaci chi sei! Un’artista. Così mi percepisco da sempre. Amo diverse forme d’arte in maniera quasi viscerale e le pratico con altrettanto sentimento, in particolare l’arte pittorica e letteraria. Scrivo e disegno da quando sono bambina. Mi emoziono davanti alla bellezza tanto che sono svenuta di fronte al Duomo di Firenze. Ho scoperto che questo fenomeno ha un nome: Sindrome di Stendhal. Mi capita di piangere di fronte ad un’opera d’arte, di risuonare tra le vie di un antico borgo, di vibrare di fronte alle increspature sulla superficie di una scultura e di entrare in sintonia con gli autori. Non intraprendo nulla nella vita con superficialità, dalla scelta delle relazioni da nutrire, a quella di essere madre; dal lavoro da praticare, al compagno con il quale condividere gli obiettivi. A volte l’arte mi sussurra, a volte si riposa in un angolo dentro di me, per un po’ e, talvolta, mi urla. Ma c’è sempre. Essa mi completa. Alcuni libri hanno influito fortemente sulla mia vita, e anche quello che scrivo lo fa. Ogni volta che rispondo a un bisogno profondo, realizzo un sogno. E quando avverto le forze dell’Universo danzare in mio favore, allora comprendo di essere parte di qualcosa di più grande e ciò nutre la consapevolezza che ho di essere nel giusto e i miei sogni cominciano a brillare, Questo è accaduto con il mio ultimo romanzo, Come Cristalli d’Acqua, e la produzione del suo trailer in chiave cinematografica. I miei romanzi Cosa scrivi? Ho iniziato scrivendo poesie, a volte canzoni che strimpellavo con i pochi accordi di chitarra che mio padre è riuscito a insegnarmi. Da giovane adulta, una storia è diventata un romanzo fantasy. Mi sono imbattuta successivamente in concorsi letterari redigendo storie brevi a seconda del tema proposto. Due volte, i miei racconti sono stati inseriti all’interno delle pubblicazioni di due edizioni del concorso Luberg (Associazione Laureati Università di Bergamo). Nel 2023 ho iniziato a scrivere un Romance. Il mio stile è poetico, talvolta drammatico, evocativo ma che vuole sempre trovare un senso a ciò che accade ai personaggi. Il romanzo con il quale mi presenterò al Romance Book Party possiede anche le caratteristiche dei romanzi di formazione. Sono un’educatrice professionale, probabilmente questo influisce anche nel mio modo di approcciare la vita e le arti. A oggi, mi ritengo una scrittrice. Con come cristalli d’acqua, so di aver sancito il mio ruolo all’interno del mondo editoriale italiano. Se prima ero ancora in ricerca, ora sono consapevole che la scrittura farà sempre parte della mia vita in maniera formale e non solo amatoriale. Scrivo ciò che sento scorrere nella mia anima e che ha bisogno di sfociare da qualche parte. Che sia attraverso un genere o un altro, poco importa. Sicuramente, negli ultimi tempi il Romance si è accostato alle mie necessità di espressione artistica. Valentina Di Caro: esordio e ispirazioni Come ti sei avvicinata alla scrittura? Ho iniziato a scrivere sin da bambina. Il primo romanzo pubblicato, Terra e Lacrime, un Fantasy con esplicite sfumature Romance, è uscito in self, per scelta. Poi una piccola casa editrice indipendente, lo ha rieditato con il titolo Nacheera, ma ha avuto vita breve e va bene così. È comunque stato un processo di apprendimento importante. Tra concorsi e poesie, ho iniziato a scrivere Come Cristalli d’Acqua. Una storia che ha bussato al mio cuore insistentemente. Stilata in 3 mesi e perfezionata nei due anni successivi. Mi ha fatto capire che essere scrittrice non è più solo un passatempo, ormai, ma una delle pratiche che mi definisce in quanto persona e nell’ambito professionale. Perché scrivi? Scrivo per bisogno, per sognare; perché quando una storia mi si insinua nella mente devo necessariamente gettarla su carta, per cambiare il mio futuro. Per ricercare la bellezza nei luoghi in cui ancora non sono stata. Scrivo per esorcizzare il mio passato, fatto spesso di divieti e negazioni. Scrivo per amore per la vita. E scrivo per divertimento, per evasione, per affermazione di un’identità soffocata troppo a lungo. Progetti e idee per il futuro Parliamo di lettura: quali sono i tuoi libri preferiti? A 9 anni ho letto E Venne Chiamata Due Cuori di Marlo Morgan, a 11 Il Nome della Rosa di Umberto Eco. Dostoevskij mi ha accompagnata durante l’adolescenza ma anche Kafka, Licia Troisi, la Bibbia, i fumetti di Topolino, Paperino e di Asterix e Obelix. A vent’anni ho divorato la saga di Twilight di Stephenie Meyer. Tra i 25 e i 30 anni, mi sono imbattuta in trattati psicologici, saggi filosofici, scritti che invogliano alla crescita personale e spirituale. Da santoni come Osho a promotori della fisica quantistica come Italo Pettimalli a medici come Erica Francesca Poli. Colpita da ansia, attacchi di panico e depressione, ho cominciato a indagare sulle cause di tanta fragilità. Ho a poco a poco abbandonato la verità “secondo gli altri” per definirne una tutta mia. E ora mi sento intera più che in qualsiasi altro periodo della mia vita. Ora scrivo, scrivo per davvero, perché ho tanto da dire anche io. Cosa stai scrivendo ora? Al momento, visto che il mio ultimo romanzo è uscito solo lo scorso dicembre, sto dedicando le mie energie alla sua promozione! Ma ho diverse idee per il futuro: terminare un romanzo fantasy abbandonato poco prima di ricominciare l’università. Scrivere il sequel di Come Cristalli D’acqua, poiché sebbene sia un romanzo autoconclusivo, ci sono gli ingredienti sufficienti per proseguire con la storia! Infine, scrivere un Romance Comedy partendo da un’esperienza che mi è accaduta quando avevo solo 17 anni. Vorrei divertirmi a inventare il seguito di questa favola, troncata precocemente, in chiave leggera, romantica, divertente, il tutto

Francesca Ignizio al Romance Book Party

Francesca Ignizio

Francesca Ignizio sarà al Romance Book Party di Napoli: l’intervista Francesca Ignizio va ad aggiungersi alle autrici che animeranno il Romance Book Party! L’autrice sarà a Napoli, il 1 giugno 2025 per incontrare i lettori dei suoi romanzi! Nel frattempo conosciamola meglio attraverso quest’intervista esclusiva che ci ha rilasciato! Due chiacchiere con Francesca Ignizio Ciao Francesca, parlaci di te! Mi chiamo Francesca Ignizio, e sono un’autrice emergente. Sono una persona creativa, gentile, disponibile e pronta ad aiutare il prossimo, anche se all’apparenza posso sembrare scostante. Da fiera Serpeverde, mi ritengo una persona ambiziosa, a tratti rancorosa e permalosa. Come ogni scrittrice, il mio sogno più grande sarebbe quello di arrivare a quanti più lettori possibili, e chissà, un giorno magari anche in libreria. Mi piacerebbe vedere dal vivo i miei lettori, parlare e interagire con loro, ma soprattutto, sapere che le mie storie e i miei personaggi sono riusciti a trasmettergli qualcosa di vero e di duraturo col tempo. Finora ho scritto i primi due volumi della mia saga Romantasy – ancora in corso – e il primo volume di un’altra saga Romantasy che sto scrivendo insieme alla mia migliore amica. Oltre questo, ho concluso da poco la stesura del mio primo romance, che al momento si trova su Wattpad con il titolo Harder to Forget. I miei romanzi Cosa scrivi? Ho iniziato a scrivere romantasy, perché è uno dei generi con cui sono cresciuta. Anche in un ambiente fantasy, mi piace portare storie d’amore, aggiungendo quel tocco di romance e spicy che non guasta mai. In genere, i trope che più mi piace inserire sono: Enemies to Lovers, Found Family, Who Did This To You, Fated Mates e Strangers to Lovers, Fake Dating e il Second Chance. Per quanto riguarda i temi, vanno dai disturbi alimentari, i disagi causati da malattie o conformità fisiche, bullismo, eventi traumatici della propria infanzia, fino al dolore della perdita di una persona cara e all’accettazione del lutto. Oltre questi, mi piace affrontare i temi dell’amicizia, della forza che si può trovare in essa, ma anche della crescita personale, come sapersi rialzare dopo le cadute e il sapersi accettare così per come si è. Una frase che racchiude infatti il mio Romantasy, è “Dal dolore si può ricominciare”. Non so identificare bene il mio stile, mi piace essere autentica, un pelo troppo introspettiva e fluida. Non mi piace descrivere di personaggi “perfetti”, che non sbagliano mai e fanno tutto nel verso giusto. Al contrario, mi piace creare personaggi dinamici, che sbagliano, crescono, cadono e imparano a rialzarsi e migliorarsi. Non credo nel vissero per sempre felici e contenti, ma credo nei finali autentici, quelli dove magari non tutto va come si era immaginato, però si riesce comunque ad avere la propria bolla di felicità. Francesca Ignizio: i miei esordi da scrittrice Come hai iniziato? Ho iniziato a scrivere ai tempi del primo liceo, quando fantasticavo sulle prime fanfiction su Harry Styles, Shadowhunters e Draco Malfoy. Amavo creare storie, personaggi e dinamiche, tanto che, per la maggior parte del tempo, avevo sempre “la testa tra le nuvole”. Con l’università ho dovuto accantonare queste passioni per via dello studio, che ho poi ho ripreso nel 2020 durante la pandemia. Scrivere mi ha salvato, è stato un rifugio sicuro dalla realtà di quei giorni, e anche un modo per rendermi produttiva. Ho affrontato così il Self Publishing, con la pubblicazione del primo volume di The Magician – We Won’t Hide e, tra alti e bassi, e tentativi di auto pubblicizzarmi, ad oggi posso dire che sono fiera della strada che ho fatto! Nonostante io sia a metà del percorso, mi godo le piccole vittorie. Perché scrivi? Sembra assurdo, ma è come se fosse un prolungamento di me stessa. Scrivere per me è terapeutico, è un modo per esprimermi, e anche per aiutare le persone a ritrovarsi nelle mie parole o nei miei personaggi. Mi piace immaginare mondi immaginari dove potermi perdere, vivere in una dimensione parallela lontana dalla realtà, e parlare di tematiche attuali, che tutti dovrebbero conoscere. Spero che i miei lettori trovino nei miei libri prima di tutto un posto sicuro, una comfort zone in cui possano sentirsi liberi. Spero che i miei lavori lascino un’impronta dentro di loro, un’emozione sincera. Ciò che mi ispira a scrivere, è la passione per la scrittura, per l’amore che provo verso ogni mio singolo personaggio. Mi piace portare temi importanti attraverso loro e ciascuno di essi porta una parte importante della mia persona, quindi mi è facile rivedermi in tutti loro. I progetti futuri Quali sono i tuoi libri preferiti? Mi è difficilissimo individuare un solo libro preferito, ne ho troppi. Fin dall’adolescenza, sono cresciuta a pane e fantasy, quindi posso dire che tra i miei libri preferiti, rientrano sicuramente la saga di Harry Potter e Shadowhunters. Ad oggi, ho letto tanti altri libri e, sempre parlando di fantasy, Fourth Wing è sicuramente tra i miei preferiti, insieme a Powerless. Per quanto riguarda i romance, ho amato alla follia Faster – infatti adoro i Formula 1 Romance – o Quando Brucia l’Anima e le saghe romance della Chestnut Spring e Off-Campus. Non posso non citare i libri di Felicia Kingsley come Una Ragazza d’Altri tempi e Prima Regola non Innamorarsi. Ne ho fin troppi di libri preferiti! Ovunque ci sia un Fake Dating, un Second Chance oppure un Enemies to Lovers, ci sono io! Cosa stai scrivendo ora? Al momento, sto scrivendo il terzo volume della mia saga Romantasy, che spero possa uscire alla fine di questo 2025. Al tempo stesso sto valutando l’idea di un secondo romance, i cui protagonisti sono presenti già nel mio romance Harder to Forget. Uno spoiler? Si parlerà di un bodyguard e di una campionessa di pattinaggio da proteggere. I lettori che conoscono Harder to Forget, capiranno a chi mi riferisco! Photo Credit: Francesca Ignizio on Instagram

Alyssa M. Eilidh al Romance Book Party

Alyssa M. Eilidh

Alyssa M. Eilidh al Romance Book Party: l’intervista Alyssa M. EIlidh parteciperà al Romance Book Party di Napoli, il 1 giugno 2025. Conosciamola meglio attraverso le sue parole in quest’accorata intervista che ci ha rilasciato in esclusiva. Due chiacchiere con Alyssa M. Eilidh Ciao Alyssa, parlaci di te! Sono Alyssa, ho ventidue anni e vivo a Roma. Lavoro nell’azienda di famiglia, ma sogno una vita di libri e scrittura. Ho studiato psicologia e vorrei frequentare Criminologia all’università, un altro sogno nel cassetto. Nel frattempo, scrivo, entrando in mondi fatti dei miei sogni e delle mie paure. Amo la primavera, e odio il freddo. Amo la natura e faccio spesso passeggiate nel bosco, che mi rigenerano e mi calmano. Sembro appena uscita da una fiaba, ma la verità è che dopo la passeggiata nel bosco, andrò a ballare fino alle prime luci dell’alba! Vorrei fare la scrittrice misteriosa dicendo che ascolto più che parlare, ma in realtà sono logorroica. È sempre difficile parlare di me, perciò quando mi chiedono di raccontare la mia storia rispondo sempre: “Leggi Anima e togli da esso tutte le parti fantasy”. Cosa scrivi? Scrivo dark e fantasy romance ma sono aperta a sperimentare anche altri nuovi generi. Nei miei romanzi c’è quasi sempre l’elemento mistery che è parte integrante della trama e io mi diverto tantissimo a scrivere. Un trope che non può mancare nei miei libri è l’enemies to lovers, perché credo che sia proprio dall’odio che nasca l’amore. Senza uno, non avremmo l’altro. Ovviamente non manca il touch her and I kill you, parte integrante dei nostri bad boy, e amo alla follia il grumpy x sunshine. Questi trope hanno una cosa in comune: il dolore velato dei protagonisti, nascosto dietro un carattere forte e a tratti indifferente. Parlo spesso nei miei romanzi di attacchi di panico ma soprattutto del perdono e del non sentirsi all’altezza. Amo accompagnare i miei lettori verso un mondo fatto di accettazione personale: se si rivedono in uno dei miei personaggi, voglio che sappiano che non sono soli. Gli esordi Come hai iniziato la tua carriera? Scrivo da quando ho memoria. Da piccola giocavo a fare la maestra di italiano e correggevo testi scritti da me, con tanto di penna rossa. Oppure ai compleanni, riconoscevano le mie lettere dalla lunghezza! Ci ridevo tantissimo, finché tra una risata e l’altra, le parole si sono fatte più serie e si sono concretizzate nel suggerimento di scrivere un libro. Divagavo, ridendo, ma nascondevo nel cassetto mille idee e tante bozze nelle note che non avevo il coraggio di far leggere a nessuno. Se devo indicare un momento esatto in cui ho sentito il bisogno di scrivere davvero, però, risale a qualche anno fa, quando una mia amica d’infanzia ci ha lasciati. Aveva la mia età e una vita davanti che non ha potuto vivere, perciò ho sentito l’esigenza di darle un finale diverso, senza togliere nulla alla persona che era. Spero mi stia guardando. Inoltre, ho sempre avuto quest’abitudine strana di narrare nella mia mente la mia giornata – magari un’azione, un sentimento provato – come se stessi leggendo un libro. Alcune parti nei giorni hanno iniziato ad avere senso. Una in particolare ha dato inizio ad Anima, il mio primo romanzo, nato in meno di un mese come un flusso di coscienza. Alyssa M. Eilidh: il mio rapporto con la scrittura Perché scrivi? Scrivo per scappare dalla realtà, per creare un mondo in cui è tutto sotto il mio controllo, in cui sono io a scegliere, in cui posso rinchiudermi. Ma tutto è iniziato perché c’era un posto in particolare in cui non volevo stare: me stessa. Ho iniziato a soffrire di attacchi di panico a vent’anni, talmente potenti che a volte erano veramente insostenibili e ingestibili. Non sapevo come uscirne e più cercavo aiuto, più mi si stringeva la gola e mi tremavano le mani. Però è proprio in questo periodo che è nato Anima, per dare voce al mio panico. Scrivo perché quando sto creando una storia, durante il giorno penso a cosa stanno facendo i miei personaggi, a come prosegue la storia o alle loro battute, e mi rifugio in loro. Per mostrare chi sono, come lo affronto e soprattutto, che il dolore e la sofferenza sono umani. Ma poi passano. Scrivo perché ho visto gli occhi lucidi mentre leggevano i miei libri, gli scleri, i messaggi, i ringraziamenti e gli abbracci. E scrivo perché so che questa è la mia strada: lo so da quando ero solo una bambina e non posso ignorarlo. Quali sono i tuoi libri preferiti? Mi piace quasi tutto, tranne le rom-com. Il mio amore per la lettura nasce con Geronimo Stilton e i suoi libri profumati, e con Fairy Oak. Poi la mia lettura si è evoluta e nell’adolescenza mi sono innamorata del primo e vero bad boy dei libri: Travis Maddox di Uno Splendido Disastro. Ho amato questo romanzo e, crescendo, sono rimasta su questa linea e mi sono innamorata di Kiss Me Like You Love Me, ad oggi, ancora una delle mie saghe preferite. E così, il dark romance ha preso piede nella mia vita e non è mai più uscito. Nel corso del tempo, ho letto anche fantasy. La saga che mi ha fatto appassionare al genere e stata L’Attraversaspecchi; e poi ci sono state la Maas, la Yarros, Mafi e così via. Tuttavia, oltre al dark e al fantasy, c’e un genere in cui mi rifugio quando ho bisogno di una coccola: gli spirituali. Ho tutti i libri di Paolo Coelho, il mio scrittore preferito di questo genere. La passione per questo genere me l’hanno trasmessa i miei genitori, che ringrazio, per avermi tramandato l’amore per la lettura. I progetti futuri Cosa stai scrivendo ora? Per ora sto scrivendo Echi riflessi, un retelling dark romance e fantasy di Lilith, dea degli inferi. In questo romanzo ho voluto far incontrare i miei due generi preferiti e dal progetto, posso dirvi che sta venendo fuori qualcosa di pazzesco. Vedrete

Cecilia Claudi al Romance Book Party

Cecilia Claudi

Cecilia Claudi al Romance Book Party: l’intervista Cecilia Claudi sarà al Romance Book Party di Napoli, il 1 giugno 2025 per incontrare i lettori al primo Festival internazionale del Romance del Sud Italia. Per conoscerla meglio, non perdete quest’intervista che l’autrice ci ha rilasciato in esclusiva, per raccontarci qualcosa di sé e delle sue opere! Due chiacchiere con Cecilia Claudi Ciao Cecilia, raccontaci qualcosa di te! Sono sempre stata un’avida lettrice e appassionata di serie televisive, anche delle più assurde e sconosciute. Amo viaggiare e vorrei prima o poi riuscire a visitare il Vietnam, il Giappone e il sud America in generale. Ho una laurea in Neuroscienza e Neuropsicologia clinica, che, per quanto possibile, cerco di sfruttare nei miei romanzi. Mi piacerebbe riuscire a vivere di scrittura. Sono introversa, un po’ scettica, abbastanza procrastinatrice e molto sarcastica, ma sono anche molto leale con le persone a cui tengo. Cosa scrivi? Scrivo principalmente romance, ma mi piace dargli altre sfumature, tipo il paranormal, il suspense o il dark. Il trope che mi piace di più esplorare è il forbidden love e spesso anche l’age gap. Prima o poi vorrei affrontare anche qualcosa di più semplice e più lineare, ma al momento mi diverto così, mentre un genere che non mi sento in grado di scrivere è lo storico, perché ci sono troppi tranelli nascosti. Invece, prima o poi vorrei provare a scrivere un dark romance, un MC romance e un RH. Ho delle idee, ma poco tempo per metterle in pratica. Tra l’altro sono generi che amo, quindi vorrei riuscire a creare qualcosa di cui sono davvero soddisfatta e non è per nulla semplice. Una cosa che mi piace e cerco sempre di sviluppare bene nei romanzi è la parte psicologica dei personaggi. Forse anche perché li ho studiati, mischio sempre qualche disturbo psicologico nella storia. I miei romanzi trattano principalmente tematiche forti ed è per questo che ho cominciato a mettere sempre i Trigger Warning all’inizio. Gli esordi e perché scrive Come hai iniziato? Ho cominciato a scrivere il primo anno di università. Ho sempre avuto delle storie che mi vorticavano nella testa, ma è stato solo allora che le ho messe su carta. Una gran parte della mia passione è nata dalla lettura e dalla mia curiosità verso le storie in generale. All’inizio non ho avuto molto riscontro, in verità, ma non ci ho neanche provato davvero. Ho pubblicato il primo libro senza dirlo a nessuno e poi sono partita per stare un anno all’estero, dove, i primi quattro mesi, non avevo neanche una grande connessione internet, quindi quasi zero possibilità di fare promozione. Pubblicato il secondo romanzo, ci ho provato un po’ di più e in effetti ha avuto qualche commento positivo, ma i libri hanno iniziato ad avere più riscontri quando ho cominciato ad usare Instagram e hanno cominciato a girare sulla piattaforma. Infine c’è stato un ulteriore “boom” quando sono apparsi anche su TikTok. Non mi aspettavo molto, sinceramente e, soprattutto, temevo che alcuni miei personaggi non fossero capiti, invece sono stati spesso tra i più apprezzati. Perché scrivi? Per dar voce ai pensieri che mi ronzano nel cervello. A volte è l’intera storia, a volte sono solo elementi che voglio provare a sviluppare. Ho sempre avuto una fervida immaginazione e fin da bambina sviluppavo nella mia testa intere storie, magari partendo da qualcosa che leggevo o che vivevo. È solo più avanti che ho provato a metterli su carta e a vedere se ne usciva fuori qualcosa. Poi, ho cominciato anche a complicarmi la vita perché mi piace trattare temi non facili e spesso con protagonisti un po’ grigi, in modo particolare le donne. Nei miei libri si possono trovare un po’ delle mie passioni, dal paranormale, al true crime, alla psicologia. Quali sono i tuoi libri preferiti? Entrambi i miei genitori sono lettori appassionati, ha sempre fatto parte della mia vita. Non ho mai amato i classici, forse perché li ho sempre visti come un obbligo. Certo, alcuni mi sono anche piaciuti, ma non li ho mai letti perché volevo, era sempre perché dovevo. Ho sempre variato abbastanza nei generi: da piccola prediligevo i fantasy, mentre con l’adolescenza ho cominciato ad apprezzare di più il lato romance delle storie. Per quanto ami i contemporary romance e alcuni miei romanzi preferiti, come Torn di Carian Cole o Sweet Fall di Tillie Cole, appartengono a quel genere, preferisco il romance contaminato, come Gothikana di Runyx o Hollow Heathens di Nicole Fiorina. I miei libri comfort con cui mi sento a casa sono gli MC romance. Se sono in blocco o non so cosa leggere, di solito mi butto su questi e sono felice. È così che mi sono approcciata per la prima volta a Tillie Cole ed è così che ho conosciuto Giana Darling e Anne Malcom, che sono diventate in fretta tra le mie autrici preferite. Un altro genere che apprezzo molto è il dark romance. Amo particolarmente Emily McIntire, Twisted in modo specifico, Harley Laroux, Becca Steele e A.R. Breck. Infine i trope che prediligo sono l’age gap, il forbidden e il why choose. Cecilia Claudi: i miei progetti futuri Quali sono i tuoi prossimi progetti? Il mio progetto attuale è un soft dark romance che dovrebbe uscire a momenti con protagonisti una ballerina e un bodyguard. È un age gap e forbidden, perché lui, oltre a lavorare per il fidanzato di lei, è anche il migliore amico del padre. Dopo questo avrei diversi progetti. Mi piacerebbe portare prima o poi una novella sulla trilogia di Le streghe di BlackHollow, che è la mia serie Young Adult, e anche il quarto libro di Attraverso le Fessure. Tuttavia vorrei farlo al momento opportuno, perché riprendere delle storie già concluse è sempre complesso. Deve essere fatto nel giusto modo o si rischia di rovinare ciò che già c’è. Infine ho altri due libri soft dark in produzione e due paranormali con tinte più o meno dark, che spero di poter pubblicare presto. E si spera siano

Corinna Lovegood al Romance Book Party

Corinna Lovegood

Corinna Lovegood al Romance Book Party: l’intervista Diamo il benvenuto a Corinna Lovegood nella schiera delle scrittrici che renderà unico il Romance Book Party! L’autrice sarà a Napoli, il 1 giugno 2025 per incontrare i lettori e presentare i suoi romanzi! Nell’attesa del grande giorno, Corinna ci ha rilasciato un’intervista esclusiva, in cui ha parlato di sé e dei suoi lavori! Due chiacchiere con Corinna Lovegood Ciao Corinna, parlaci di te! Sono una ragazza di ventisette anni e la scrittura è la mia più grande passione, una fiamma che brucia in me da quando ne avevo appena sei. I miei vecchi quaderni sono pieni di storie, molte delle quali sono diventate fonte di ispirazione per i miei libri di oggi. Scrivere è sempre stato il mio sogno nel cassetto, e finalmente lo scorso anno ho deciso di trasformarlo in realtà. Da quel momento non mi sono più fermata. Con i miei romanzi voglio raccontare l’amore vero, quello che nasce dai sentimenti più profondi e che forma i protagonisti in modo unico. Mi piace scavare nell’animo umano, esplorare le sfumature psicologiche ed emotive dei personaggi e creare storie che possano lasciare una morale e un insegnamento che vadano oltre la semplice lettura. Cosa scrivi? I miei romanzi appartengono al genere romance, con una particolare attenzione al mondo degli young e new adults. Sono una grande fan del trope friends to lovers, anche se l’ho esplorato solo nel mio primo libro, e del trope enemies to lovers. Adoro le storie ambientate al college e gli sport romance: le mie prossime pubblicazioni si concentreranno proprio su questi temi! Ho una passione sfrenata per i golden boy e non posso fare a meno di creare storie che facciano piangere. Proprio per questo, ogni volta che spedisco un libro, infilo sempre un fazzolettino nel pacchetto. Il rapporto con la scrittura e la lettura Come hai iniziato a scrivere? Ho scritto il mio primo libro, Qualcosa di Bello, a sedici anni, ed è rimasto nel cassetto per altri dieci. A ventisei anni mi sono convinta che la mia storia potesse avere una possibilità. Credo molto nei romanzi che scrivo, ho tanta fiducia e questo mi è servito per convincermi a pubblicarlo in self. È stata dura perché ero completamente estranea al mondo editoriale, ma attraverso i social ho imparato molto. Ho conosciuto persone fantastiche con le quali ho stretto un bellissimo rapporto e ho avuto la possibilità di firmare qualche contratto con delle piccole case editrici che stimo moltissimo e che ovviamente ringrazio. Se ora mi trovo qui con i miei libri è anche perché hanno creduto in me. Parlando della te lettrice, quali sono i tuoi libri preferiti? Quando ero adolescente leggevo tantissimo. Ho una libreria che conta più di trecento romanzi, e la maggior parte di questi sono romance. Ho iniziato ad approcciarmi al tema dell’amore con i libri di Jessica Sorensen, un’autrice rosa che all’epoca andava tantissimo. Il mio libro preferito è Persone Normali di Sally Rooney. È il romanzo che mi ha aiutata ad uscire da una crisi che è durata per ben cinque anni: durante un periodo molto buio della mia vita ho accantonato la lettura e la scrittura, evitando di mettere piede in libreria e di inventare storie. Poi, complice un viaggio in treno che è durato cinque ore, ho iniziato a leggere il romanzo della Ronney e da lì è iniziata una riflessione personale, che mi ha convinta a riprendere in mano la passione della lettura e della scrittura. E per fortuna! Corinna Lovegood: i miei progetti per il futuro Quindi ad oggi perché scrivi? Quando mi chiedono perché scrivo rispondo sempre “perché ho qualcosa da dire”. Nei miei romanzi c’è sempre qualcosa di me, un pezzetto della mia storia passata o dei miei sogni futuri che ho voglia di condividere. Mi piace, attraverso i personaggi che creo, insegnare e spingere il lettore a riflettere riguardo tematiche attuali. Infatti ho affrontato il tema del lutto, dell’autostima, della ricerca di sé stessi e dei traumi emotivi. Quali sono i tuoi progetti per il futuro? Il 2025 sarà per me un anno molto impegnativo. Ho in programma tre pubblicazioni con due case editrici e sto lavorando ad una trilogia che ho in mente da tempo. Inoltre ogni tanto abbozzo qualche idea anche per un fantasy che da dodici anni occupa i miei pensieri. Purtroppo, il fattore tempo non è dalla mia parte, perché con un lavoro a tempo pieno il tempo che posso dedicare alla scrittura è limitato alla notte. Le mie occhiaie possono testimoniare, a volte arrivo a dormire soltanto quattro ore! Questo mi ha portato a dovermi creare una routine parecchio tosta da sostenere, ne sono consapevole, ma nei momenti di sconforto o di crisi mi basta guardare all’obiettivo finale e tutta la fatica passa in secondo piano. La mia speranza è, un giorno, di poter fare della scrittura il mio lavoro principale, perché sento che questa è la mia strada. Photo Credit: Corinna Lovegood on Instagram

Carolina Benelli al Romance Book Party

Carolina Benelli

Carolina Benelli sarà al Romance Book Party Carolina Benelli parteciperà al Romance Book Party di Napoli, il 1 giugno 2025. L’autrice sarà al nostro Festival del Romance per incontrare i lettori e presentare i suoi romanzi. Nel frattempo, per conoscerla meglio, le abbiamo chiesto di rilasciarci un’intervista esclusiva in cui ci ha raccontato di lei, della sua scrittura e dei suoi romanzi! Due chiacchiere con Carolina Benelli Ciao Carolina, parlaci di te! Mi chiamo Carolina, vivo a Forlì, in Romagna, lavoro in un ufficio assicurativo e sono una ragazza di 35 anni con gli acciacchi di un ottantenne e la testa di una quindicenne, come dico sempre io. Se dovessi definirmi con due pregi e due difetti, sicuramente direi: empatica, ironica, insicura, nevrotica e nostalgica. Ok, i difetti sono tre. Infatti, sono anche un po’ discalculica! Queste mie caratteristiche sono proprio quelle che mi hanno portata a scrivere. Il mio sogno era quello di pubblicare un libro e il self-publishing è stato il canale che l’ha permesso. E nonostante sia un mondo estremamente difficile, ho portato a termine e realizzato il mio obiettivo. I miei sogni, la mia a volte scomoda sensibilità, la voglia di vivere storie che la realtà non ci regala, sono i motori che mi hanno portata e tutt’ora spingono a scrivere storie d’amore! Cosa scrivi? Il genere che scrivo è il contemporary romance e ciò che mi preme raccontare nelle mie storie è il coraggio che serve ad affrontare quelle emozioni che anche nella vita vera possono risultarci scomode e a volte sconvenienti. Non sempre è facile far fronte a ciò che proviamo, soprattutto se si tratta di sentimenti forti e che possono portarti su strade completamente diverse da quelle finora percorse. Ed è proprio questo che amo raccontare: come affrontare la propria vulnerabilità, anche la più scomoda, come mettere in discussione se stessi e le proprie paure per far posto a emozioni che ci ridefiniscono. La mia scrittura Come hai iniziato a scrivere? Ho sempre sentito quella voglia di scrivere una storia tutta mia, ma la vera spinta è stata la mia storia dei miei genitori. È stata una storia travagliata, che in gergo romance potremmo chiamare un incrocio tra un forbidden, un social gap e un age gap. Poteva essere disastroso, invece, tra incontri nascosti durati cinque anni, un matrimonio e una gravidanza segreti, hanno avuto il loro lieto fine. Il loro amore ha instillato in me il desiderio di raccontare di sentimenti intensi, della loro nascita e della loro fine che segna in realtà un inizio. Non è stato facile, però. Sono molto insicura e tuttora mi faccio prendere dallo sconforto e dall’ansia. Però, la passione che provo è più forte e sbaraglia le paranoie rimettendomi davanti allo schermo del computer. Perché scrivi? A trent’anni mi sono ritrovata a sentirmi spettatrice della mia stessa vita. Era tutto un po’ monocolore: amicizie, amore, lavoro. La scrittura è stata l’àncora che mi ha tenuta a galla in quell’oceano un po’ burrascoso in cui navigavo. È iniziato tutto come una valvola di sfogo. La scrittura mi ha dato quella sicurezza e quella nuova veste che ho scoperto calzarmi alla perfezione. E non perché io mi creda un’autrice di talento o superlativa, ma perché in questi abiti ci sto comoda. Le mie storie, quella pubblicata e quella in fase di uscita, raccontano di emozioni semplici ma profonde, vere ma dall’impeto surreale. Quello che voglio trasmettere con le parole che scrivo per raccontare dei miei personaggi, è che sì, è vero, leggiamo per estraniarci dalla vita vera, ma a volte è anche bello ritrovare sentimenti puri e reali anche tra le pagine di un libro. I progetti futuri di Carolina Benelli Parliamo della te lettrice, quali sono i tuoi libri preferiti? Sin da bambina sono stata un’assidua lettrice. Iniziai con i libri de Il battello a vapore, poi con i Piccoli Brividi per arrivare alla pre-adolescenza con la collana meravigliosa de Le Ragazzine. Amo non solo il genere romance, ma anche il fantasy (datemi un romantasy ben costruito e mi vedrete volare metri da terra!) e il thriller. Non ho un libro preferito, per me sarebbe impossibile sceglierne uno. Amo i libri che mi tengono incollata alle pagine, quelli che ti fanno fare notte fonda senza rendertene conto. Amo leggere di storie mai scontate, nonostante il ben noto lieto fine, di quelle dove i protagonisti mettono tutto in discussione in nome di ciò che provano. Cosa stai scrivendo ora? In aprile uscirà il mio secondo romance in self-publishing e l’emozione è tantissima (anche l’ansia, ovvio!) perché questa nuova storia racconta di due anime completamente opposte tra loro, una raggiante e l’altra buia, che nonostante i numerosi scontri e le avversità che a volte la vita li costringe ad affrontare, troveranno il loro modo di amarsi. Altri progetti futuri, alcuni più delineati di altri, sono già presenti nella mia testa, tra la moltitudine di idee. Quello che mi auguro, è di non smettere mai di perseguire questo sogno e che un giorno, possa diventare protagonista delle mie giornate. Photo Credit: Carolina Benelli on Instagram

Francesco Barone al Romance Book Party

Francesco Barone

Francesco Barone al Romance Book Party: l’intervista Francesco Barone sarà al Romance Book Party! Il giovanissimo autore emergente sarà nella sua Napoli il 1 giugno 2025 per incontrare i suoi lettori e presentare il suo romanzo! Intanto conosciamolo meglio attraverso l’intervista che ha rilasciato in esclusiva per noi! Due chiacchiere con Francesco Barone Ciao Francesco, raccontaci un po’ chi sei! Mi chiamo Francesco, comunemente conosciuto come Kekko. La nascita di mia sorella, Laura, ha rappresentato una svolta importante nella mia vita, spingendomi a riavvicinarmi alla scrittura dopo un lungo periodo di pausa. Le nuove emozioni e esperienze che ho vissuto si sono unite alla mia passione per la poesia, portandomi a esplorare questo genere con un atteggiamento di curiosità e incertezza. Nonostante le mie paure e i dubbi iniziali, il supporto dei miei amici mi ha incoraggiato a proseguire e, a distanza di un anno, ho avuto l’onore di pubblicare la mia prima raccolta di poesie, intitolata Le rive del Tempo, che comprende sessanta componimenti. Tra le mie qualità principali c’è la tendenza ad aiutare e rendere felici gli altri. Un mio difetto è la difficoltà a mantenere un atteggiamento positivo verso chi non riesce a suscitarmi simpatia. I sogni che nutro sono numerosi: in cima alla mia lista c’è certamente il desiderio di conseguire una laurea in scrittura presso la Scuola Holden di Torino. Tuttavia, ne ho già realizzato alcuni, tra cui la pubblicazione di un mio libro, frutto delle mie sole fatiche. Tra romance e poesie Cosa scrivi? La componente romance è una parte costitutiva delle mie storie, indipendentemente dal genere letterario scelto. Non mi concentro su un particolare tipo di narrazione, ma ho un’infatuazione per temi come la crescita personale, al centro del mio primo romanzo, Proiettili d’Amore, un esempio di romanzo distopico che esplora il tema della guerra tra Israele e Palestina. Altri miei interessi narrativi includono trope come second chance, amore, strangers to lovers e, quello che intendo affrontare nel mio prossimo romanzo, il maternity, una categoria estremamente utile per narrare una storia di una donna fortemente caratterizzata, indipendente e capace di superare le limitazioni: mia madre. Sono particolarmente interessato a temi come l’omosessualità. Cerco di approfondire e di esplorare le storie di personaggi diversificati per creare narrazioni autentiche e coinvolgenti, infatti ogni mio romanzo sarà narrato tramite il dualismo dei punti di vista. Le rive del Tempo, invece, meglio presentabile come prosimetro, si focalizza sulle diverse sensazioni che proviamo con lo scorrere del tempo, sul modo di interfacciarsi all’amore, ma anche al non amore. Francesco Barone: il mio rapporto con la scrittura Come ti sei avvicinato alla scrittura? Ho scoperto che una banale combinazione di parole poteva creare un mondo, alla tenera età di tredici anni, quando frequentavo la terza media. Trovavo soddisfacente scrivere un tema ben costruito, e trovavo sfogo nel raccontare storie che comprendevano tutti i miei compagni di classe. Il brusco approccio al liceo mi ha portato a smettere per dedicarmi allo studio, ma a quindici anni ho ripreso tutto in mano. Ho cominciato a scrivere una raccolta, che potesse esprimere al meglio la mia confusione in merito al mondo. In contemporanea, ho buttato giù qualche bozza per un romanzo. Non avevo definito bene quali fossero i suoi caratteri, ma avevo chiara l’idea di concerntrarlo sul cambiamento. Non sapevo dove, come o quando, ma sapevo perché! Perché scrivi? Scrivere, in principio, era un banale passatempo. Il motivo per cui ho ricominciato daccapo, invece, è stato il bisogno di condividere la parte meno convenzionale della felicità, della tristezza e di me stesso. Quello che scrivevo era la parte ineffabile in cui, in realtà, credo chiunque potesse rivedersi, ed è per questo che spero che i lettori possano vedere, attraverso le mie pagine, le loro pagine. Vorrei che ciò che io scrivo, funga da specchio, per normalizzare le parti di noi che, alle volte, ci spaventano. I progetti per il futuro Quali sono i tuoi libri preferiti? Sono cresciuto con Il piccolo principe, ma anche Harry Potter. In seguito allo studio della poesia, al liceo, ho conosciuto autori ed autrici che hanno decisamente marcato la mia voce poetica. Una di queste è Alda Merini, di cui ho adorato Aforismi e Magie, uno stile che sentivo affine a quello che mi sarebbe piaciuto adottare. Adoro l’ amarezza dietro le sue parole, e l’eco che aleggia nell’aria dopo aver letto una sua opera. Recentemente ho invece scoperto nuove voci come Anna Zarlenga, Hazel Riley e Lyra Sunrise. Stabilire contatto con tutte le autrici del momento mi aiuta a capire cosa vorrei che fosse migliorato all’interno dei miei romanzi. Mi piace pensare che il mio stile di scrittura sia figlio di tutte le esperienze che sto vivendo. Cosa stai scrivendo? Attualmente, sto concludendo la stesura del mio primo romanzo. Ho già delineato in modo chiaro il concept per il mio prossimo progetto, che esplorerà in chiave romanzata la storia d’amore tra mia madre e il suo attuale compagno e affronterà il tema dell’amore che deve superare i vincoli del passato. Si tratta di un progetto a cui tengo particolarmente e sono impaziente di intraprendere questo nuovo viaggio creativo! Photo Credit: Francesco Barone on Instagram

Gioia De Bonis al Romance Book Party

Gioia De Bonis

Gioia De Bonis al Romance Book Party: l’intervista Ci sarà anche Gioia De Bonis al Romance Book Party! L’autrice sarà a Napoli, il 1 giugno 2025, per partecipare al primo Festival internazionale del Romance del Sud Italia. Se volete conoscere lei e le sue opere, non perdetevi quest’intervista esclusiva! Due Chiacchiere con Gioia De Bonis Ciao Gioia, raccontaci di te! Mi chiamo Gioia De Bonis e, fondamentalmente, sono una persona eclettica e chiacchierona. Ho sempre mille cose per la testa – che siano trame, cose da fare o chi più ne ha ne metta – e spesso può essere sia un pregio che un difetto! Con mille cose per la testa, spesso qualcosa brucia. Sia in senso letterale che figurato! Il mio sogno è quello di vedere un mio libro sullo scaffale di una grande libreria, magari col marchio di una grande casa editrice, ma nel frattempo mi godo il self, perché mi ha permesso di mettere su carta tanti sogni e mi ha permesso di vivere tante cose meravigliose. L’ispirazione per la scrittura mi deriva da ogni cosa. Letteralmente. Pensate che la storia dei miei angeli è nata da una pubblicità! Il mio stile è come me: vario, variopinto e divertente. Il mondo che porto nei miei romanzi è quello contemporaneo. Cerco sempre di inserire, infatti, temi legati alla società che ci circonda e ai problemi legati ad essa: LGBTQ+, razzismo, bullismo, femminicidio. I miei romanzi Di cosa scrivi? Facciamo prima a dire cosa non scrivo (ride, ndr). Ho la bella (o brutta) abitudine di cambiare spesso il sottogenere delle mie storie che di base sono Romance. Quindi, a parte la storia d’amore, che sia mm o fm, c’è sempre qualche altro trope che mi piace inserire: mistery, giallo, cop romance, age gap, grumpy/sunshine, sport romance. Adoro mischiare le carte, anche perché sono una che si annoia facilmente, quindi scrivo sempre cose diverse. Inoltre un elemento su cui mi concentro, che per me è molto importante, è lo studio delle professioni dei protagonisti. Ad esempio, per alcuni dei miei romanzi ho studiato da vicino il lavoro di un avvocato, perché volevo essere precisa e puntuale nella descrizione delle varie fasi che portano una persona di legge dallo studio del caso legale fino al tribunale. E faccio sempre un minuzioso studio anche delle ambientazioni. Gioia De Bonis: il mio rapporto con la scrittura Come hai iniziato a scrivere? Mia madre direbbe che non appena ho compreso come si tenesse una matita fra le mani è iniziata la mia passione per la scrittura. Ed è vero, la scrittura è una parte importantissima di chi sono. La cosa che è sempre mancata, però, è il coraggio di pubblicare. Nonostante gli sproni di famiglia e amici mi trovavo sempre a dire: “ma no, perché dovrei? Chi leggerebbe mai una cosa scritta da me?”. Alla fine a convincermi è stata una delusione lavorativa. Fu così grande che alla fine mi decisi, se non altro per dimostrare a quella persona che ero degna, che andavo bene. Così, il 24 gennaio 2017, il giorno del mio compleanno, pubblicai Sweet Revenge, il primo romanzo della Sweet Men Saga. E beh, il resto è storia. Domanda importante: perché scrivi? Bella domanda. Me lo sono chiesta spesso ultimamente, soprattutto dopo l’enorme blocco che mi è piombato addosso ultimamente. Il motivo è semplice: senza scrittura non sarei me stessa. Non sarei la versione migliore di me stessa. Non avrei nemmeno una valvola di sfogo, e forse questa è la cosa peggiore, perché sono un acquario complicato io e mi piace tenere tutto dentro. La scrittura, spesso, mi aiuta a tirarlo fuori e ad evitare l’effetto “pentola a pressione”. Scrivo ciò che mi piace, lo butto fuori come viene e cerco di trasmettere ciò che provo a chi mi legge. E m dicono che sono brava in questo! Comunque, la cosa che amo fare per riprendere fiducia in me stessa sono le fiere, proprio come il Romance Book Party! Perché il contatto coi lettori è come ricaricare le batterie. I progetti futuri Quali sono i tuoi libri preferiti? Io amo Colleen Hoover, Nicholas Sparks e Sophie Kinsella. Loro sono i miei guru, mi hanno insegnato come descrivere una storia d’amore, una scena strappalacrime e un momento di comicità. Ho capito anche, però, cosa non mi piaceva: ad esempio non ammazzerò mai un mio protagonista, cattivo Sparks! I miei libri preferiti sono tre, uno per ogni autore: 9 novembre, I Passi dell’Amore e Sai Tenere un Segreto. Quali sono i tuoi prossimi progetti? Ci sono tante cose che bollono in pentola. Presto uscirà il mio nuovo romanzo che è, in parte, anche autobiografico. In occasione del Romance Book Party, ho pensato di far uscire il mio sport romance a tema Olimpiadi, mentre nei mesi successivi all’estate arriveranno le nuove versioni della Sweet Men Saga. Sono estremamente felice di quest’ultima cosa, perché darò un restyling a questi romanzi che mi hanno fatta conoscere. E poi arriveranno anche tante altre novità, come un altro MM con protagonista un membro di una rock band molto particolare. Spero di riuscire a far tutto! Photo Credit: Gioia De Bonis on Instagram

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