Anna Salomone al Romance Book Party: l’intervista
Anna Salomone parteciperà al Romance Book Party! L’autrice gioca in casa e sarà nella sua Napoli, il 1 giugno 2024, per il primo Festival del Romance del Sud Italia.
Nell’attesa di incontrarla nell’atteso giorno del Festival, conosciamo meglio lei e il suo lavoro in quest’intervista esclusiva!
Due chiacchiere con Anna Salomone
Ciao Anna, parlaci di te!
Mi chiamo Anna Salomone, sono nata a Napoli, sono sposata e ho due figli. Sono sempre stata appassionata di mistero, storia, cinema e teatro. Ma, soprattutto, ho sempre amato leggere. Ho un carattere abbastanza forte e introverso e sono una donna molto intuitiva. Difficilmente mi sbaglio su una persona. E mi considero una femminista. Una di quelle vere. Amo la storia e sono sempre stata appassionata del vecchio cinema.
Negli ultimi anni ho approfondito molto gli studi sulla storia della mia città, Napoli, ho studiato la sua musica classica e la lingua napoletana. Quindi, mi piace far trasparire questa mia grande passione in ciò che scrivo. Infatti si evince molta teatralità nei miei personaggi: nel modo in cui sono vestiti, la gestualità, i loro pensieri, il loro modo di parlare e le canzoni che canticchiano. Quando ho creato Luce e Victor, ad esempio, ho pensato molto a Sophia Loren e a Clark Gable, mentre in Occhi di Spettro cito molti personaggi storici, come Enrico Caruso, Matilde Serao, Totò, Eduardo De Filippo, Marlene Dietrich e Libero Bovio.
Di cosa scrive?
Cosa ti piace scrivere?
Amo il romanzo storico, anche se lo considero croce e delizia per uno scrittore. Ogni dettaglio deve essere ben studiato e nulla deve essere lasciato al caso. Poi i personaggi si muovono da sé. Per me i trope sono un colpo al cuore, perché mi reputo un po’ vecchio stampo, ma quelli che uso sono: historical romance, spicy, enemies to lovers, friends to lovers e love triangle. E infine mi piace molto introdurre un pizzico di mistero nelle mie storie. Come anche i sogni premonitori. Noi napoletani siamo un popolo molto legato alle vecchie credenze e alle leggende e abbiamo un rapporto strano con la morte.
Uso l’inclusività e curo molto la crescita personale dei miei personaggi, anche quelli secondari. La parte introspettiva per me è molto importante. Voglio che i miei personaggi siano realistici nei loro pensieri e nelle loro azioni. Per me ogni romanzo, che sia una commedia romantica, uno storico o altro, deve lasciare qualcosa. Senz’altro la donna ha un ruolo fondamentale nei miei romanzi. Mi piace descrivere molto donne dal carattere forte, che lottano ogni giorno per affermarsi e per proteggere chi amano. In senso metaforico: nei miei romanzi spesso è la principessa che uccide il drago e salva il principe o cercano di salvarsi a vicenda.
Gli esordi di Anna Salomone
Come e quando hai iniziato a scrivere?
Ho iniziato a scrivere nel 2019, un po’ per scommessa. Ho sempre amato scrivere, così mia madre butto lì l’idea di un romanzo. All’epoca trovai la cosa totalmente assurda, ma poi… ho iniziato. Ho scritto tre romanzi mai pubblicati, da cui ho tratto il mio Occhi di Spettro, pubblicato in self-publishing , e due racconti brevi: La Leggenda di Gennarino e della Principessa del Bosco e Gli Ultimi Scugnizzi, pubblicati entrambi da una casa editrice. Con il primo, che parla di una piccola leggenda inventata da me, ho vinto un concorso per la narrativa inedita. Non è stato semplice affrontare il passaggio da lettore a scrittore, ma ogni volta che ho pensato di mollare, mi è sempre successo qualcosa che mi ha fatto desistere.
Parliamo della te lettrice, allora: quali sono i tuoi libri preferiti?
Tutti i classici della letteratura hanno un posto particolare nel mio cuore. Mia madre mi ha costretto a leggere Liala all’età di dieci anni, senza capirci un bel nulla. Conseguentemente ho letto Il Diario di Anna Frank, Piccole donne, Arrivederci Ragazzi, Guerra e Pace, Anna Karenina, Resurrezione, I Miserabili, Il Conte di Montecristo, Jane Eyre e Cime Tempestose. Ma anche Shakespeare, L’ombra del Vento, Il Cavaliere d’Inverno e tanti altri. Ho sempre trovato nella lettura il conforto, un toccasana per l’umore.
Tu perché scrivi?
Scrivo per me e per la gioia di essere ricordata. In ogni libro c’è l’anima di chi l’ha scritto. Un libro è la chiave per raggiungere l’immortalità. Il giorno in cui entrerò in una libreria, entrerò con l’intento di restarci, non per essere il fenomeno del momento. In questo può riuscire chiunque. Scusate l’arroganza, ma aiuta l’autostima.
Questo è il mio sogno. I sogni spesso rimangono tali ma qualche volta si trasformano anche in realtà.
I progetti futuri
A cosa stai lavorando ora?
Attualmente sto scrivendo sia il sequel che lo spin-off prequel di Occhi di Spettro. Tutti e tre faranno parte della Serie degli Spettri. Lo spin-off è uscito a gennaio, mentre per l’uscita del seguito non me la sento ancora di sbilanciarmi. Sono terribilmente scaramantica. Nel sequel ritroveremo Luce e Victor, che avranno un finale epico. Ci sarà da ridere e da piangere… io già preparo i fazzoletti all’idea di lasciarli. Lo spin-off parlerà della Baronessa che tutti hanno avuto già l’onore di conoscere e odiare un po’. Sarà ambientato negli anni venti e avrà un tema molto forte. Conosceremo finalmente da dove proviene tutto questo suo potere. E ci anticiperà qualcosa del seguito, farà da ponte ai due romanzi.
Nei miei progetti futuri ci sarà sicuramente un romanzo contemporaneo e uno storico ambientato nel periodo post- Unità d’Italia. Saranno sempre ambientati a Napoli. Il primo su un’isola che mi sta molto a cuore e il secondo nel ventre di Napoli. Le storie e i personaggi si presentano all’improvviso al mio cospetto e non sono io che li invento. Succede sempre così. Fuoriescono come lava dal Vesuvio, lo stesso che ho tatuato sul fondoschiena: sono napoletana fino al midollo!