Sofia D’Amici al Romance Book Party

Sofia D'Amici

Sofia D’Amici al Romance Book Party: l’intervista Sofia D’Amici sarà al Romance Book Party di Napoli, il 1 giugno 2025 per incontrare i lettori al primo Festival internazionale del Romance del Sud Italia. Nel frattempo possiamo conoscerla meglio attraverso quest’intervista esclusiva, in cui ci ha raccontato qualcosa di sé e delle sue opere! Due chiacchiere con Sofia D’Amici Ciao Sofia, raccontaci qualcosa di te! Sono una ragazza diciannovenne e ho scritto il mio primo libro a quindici anni, il giorno dopo l’annuncio del lockdown in pandemia. Da quel momento non ho mai smesso. Anche se il mio primo approccio non è stato idilliaco, la mia testardaggine e la voglia di raggiungere più persone possibili mi ha spinta a continuare. Ho sempre sognato di vedere i miei libri nelle librerie di persone che non conosco, magari scorrendo i video sui social, in un giorno qualunque. È ancora un mio sogno, ma è quasi passato in secondo piano rispetto al desiderio di mettere qualcosa di me in ogni mio libro e sperare che possano essere di sostegno e di compagnia per qualcuno così come la scrittura lo è per me. Cosa scrivi? Ad oggi ho pubblicato quattro libri. Gli Elementari è un fantasy, primo di una trilogia, che ha come trope principali found family e secret. Della storia d’amore, c’è qualche accenno, ma l’argomento principale resta l’elemento fantasy. Amami Almeno Questa Notte, invece, è un romance puro caratterizzato da alcuni dei miei trope preferiti come reverse grumpy VS sunshine, summer love e He falls first. Ali di cristallo e Ali di diamante fanno parte della The Wings series e sono dei mystery romance molto slow burn che hanno come trope rival family, secret past e forbidden love. Da lettrice non sono amante dello slow burn ma l’ho praticamente inserito senza accorgermene. La famiglia è un argomento fortemente presente in tutti i miei libri, in particolar modo il rapporto tra fratelli. Non sempre la famiglia è quella in cui si nasce ma ha lo stesso valore di una biologica e puoi sempre contare su tuo fratello/sorella sono due elementi che ho sempre inserito, a volte anche inconsapevolmente. L’esordio e i libri che mi hanno ispirata Come è nata la tua passione per la scrittura? La scrittura mi ha accompagnata nei momenti più belli della mia vita e mi ha sostenuta in quelli più brutti. Il mio primo libro l’ho scritto, in parte, nei miei frequenti ricoveri ospedalieri dai 14 anni in poi. Da piccola se ricevevo in regalo un libro lo vivevo come un torto. Ci sono stati solo tre libri che hanno fatto breccia e mi hanno avvicinata a questo mondo: Piccoli Brividi, Harry Potter e Percy Jackson. Il film di Harry Potter è stato quello che mi ha convinto a scrivere il mio primo libro. Solo dopo l’uscita del mio primo libro, mi sono avvicinata alla lettura, con Percy Jackson, e poi al romance, che ha portato alla nascita dei miei altri libri. Quindi quei tre sono i tuoi libri preferiti? Per quanto i film di Harry Potter mi abbiano spinto a scrivere il mio primo libro, la mia saga del cuore sarà sempre Percy Jackson. È stata la prima saga che ho letto tutto d’un fiato e che mi ha avvicinato una volta per tutte alla lettura. Dopo ho continuato con la mitologia greca, spostandomi poi sul romance. E, per quanto io rimanga un amante del paranormal e dei fantasy, il romance e tutte le sue sfumature mi hanno completamente rapita. Infatti sono passata da Rick Riordan a Penelope Douglas. Sogni e progetti futuri Cosa ti spinge a scrivere? Ho iniziato a scrivere quando serie tv e film mi riempivano così tanto la testa, da sentire il desiderio di scrivere una storia che appassionasse qualcuno, quanto ciò che vedevo in televisione appassionava me. Quando ho avuto il mio primo libro tra le mani, scrivevo nella speranza di vedere nelle librerie altrui i miei libri. Ma quando ho messo qualcosa di me nella protagonista di Amami Almeno Questa Notte e ho visto l’entusiasmo delle lettrici che hanno empatizzato con lei e si sono sentite meno sole, ho capito che questo era ciò che volevo ottenere ad ogni mio libro. Quali sono i tuoi prossimi progetti? I miei progetti sono sempre troppi. Tra quelli a breve termine c’è senz’altro terminare l’ultimo volume della The Wings Series, che è in fase di scrittura, e il terzo volume de Gli Elementari. I progetti a lungo termine, invece, al momento sono vari ma c’è una certa saga di Hockey romance che mi fa prudere le mani per la voglia di scriverla, così come una dilogia con protagonisti dai denti aguzzi! Ma per il momento quest’ultima è in fase di ideazione nella mia mente. Photo Credit: Sofia D’Amici on Instagram

Amina Havet al Romance Book Party

Amina Havet

Amina Havet al Romance Book Party: l’intervista Amina Havet sarà al Romance Book Party di Napoli! Il 1 giugno 2025 l’autrice parteciperà al Festival del Romance, il primo del Sud Italia, e incontrerà i suoi lettori. Intanto possiamo conoscere meglio lei e i suoi romanzi attraverso le sue parole, grazie all’intervista che ci ha rilasciato in esclusiva! Due chiacchiere con Amina Havet Ciao Amina, raccontaci qualcosa di te! Sono Amina Havet, una scrittrice e grafica freelance, o come si dice oggi, una creativa digitale. Mi definisco una persona curiosa, appassionata e in continua evoluzione. I miei pilastri sono versatilità e creatività, due caratteristiche che guidano ogni mio progetto. Tra i miei pregi ci sono sicuramente la determinazione e la capacità di affrontare sfide nuove con entusiasmo, mentre il mio difetto principale è un certo perfezionismo che a volte mi fa perdere tempo nei dettagli. Ma forse è proprio questo che mi ha portata a cercare sempre il meglio in ciò che creo. Di sogni ne ho realizzati alcuni, come la pubblicazione della saga Sull’Orlo del Vespro (SOV), ma tanti sono ancora nel cassetto. Tra questi c’è la conclusione del mio nuovo progetto Gargoyles. Scrivere mi permette di unire il mio amore per le storie a quello per l’arte visiva: dipingere con le parole un mondo dove la fantasia prende vita. Qual è la tua storia da scrittrice? La mia passione per la scrittura è nata relativamente tardi. Disegnavo fin da bambina e il computer era il mio compagno di avventure creative. Ma è stato durante un pomeriggio piovigginoso, aprendo un nuovo pc, che tutto è cambiato. La pagina bianca di Word mi ha letteralmente stregata. Da quel momento, il prologo di Sull’Orlo del Vespro ha preso vita e così anche quei personaggi che mi accompagnano ancora oggi. Scrivere è diventato un modo per trasformare le idee e le emozioni in storie, superando le sfide del mondo editoriale con passione e perseveranza. Il rapporto con la scrittura Cosa ti piace scrivere? I miei lavori spaziano dal fantasy puro al distopico, con un pizzico di leggende italiane a fare da cornice. Amo esplorare temi come la ricerca dell’identità, il confronto con il proprio passato e la lotta tra luce e ombra. Nei miei libri, i personaggi affrontano percorsi di crescita e scoperta, spesso accompagnati da una vena di mistero e da legami profondi che li uniscono. Trovo affascinante immergermi in trope che mettono in discussione le certezze dei protagonisti, come l’enemies to lovers, le alleanze improbabili e i segreti che cambiano tutto. La mia scrittura cerca sempre di intrecciare emozioni intense con trame ricche di dettagli evocativi. Perché scrivi? Scrivo perché non potrei fare altrimenti. La scrittura è il mio modo di dare ordine al caos, di esplorare temi universali e di creare connessioni con chi legge. Amo l’idea che una storia possa trasportare qualcuno lontano dalla realtà, o aiutarlo a riflettere su se stesso e sul mondo. Ogni libro che scrivo, porta con sé un pezzo di me, ma lascio spazio al lettore affinché possa riempirlo con la propria interpretazione e le proprie emozioni. Amina Havet: progetti per il futuro Parliamo della te lettrice: quali sono i tuoi libri preferiti? Sicuramente la saga di Harry Potter è stato il mio punto di partenza, il libro che mi ha aperto le porte del mondo fantasy e mi ha fatto innamorare di questo genere. Ma il vero slancio è arrivato con la saga di Anita Blake: Vampire Hunter di Laurell K. Hamilton. I suoi romanzi urban fantasy, intrisi di paranormale e mistero, hanno alimentato il mio amore per le storie che combinano mondi magici e realtà urbana. Cosa stai scrivendo adesso? Al momento sto lavorando al primo volume della saga Gargoyles, un fantasy distopico intrecciato alle leggende italiane. È un progetto che mi sta molto a cuore e che spero di completare nel 2025. In questo libro voglio esplorare il legame tra mito e contemporaneità, con personaggi sfaccettati e un mondo che unisce magia, mistero e conflitti interiori. E non vedo l’ora di condividere questa nuova avventura con voi! Photo Credit: Amina Havet on Instagram

Alessia D’Ambrosio al Romance Book Party

Alessia D'Ambrosio

Alessia D’Ambrosio al Romance Book Party: l’intervista Alessia D’Ambrosio parteciperà al Romance Book Party di Napoli. Il 1 giugno 2025 l’autrice sarà nel capoluogo campano per incontrare i suoi lettori al primo Festival internazionale del Romance del Sud Italia. In attesa possiamo conoscere meglio lei e i suoi romanzi in quest’intervista rilasciata in esclusiva per noi! Due chiacchiere con Alessia D’Ambrosio Ciao Alessia, ti va di parlarci di te? Mi chiamo Alessia e ho, ahimè, già 43 anni. Sono una mamma, una moglie e la padrona di due splendidi cani che sono i miei compagni durante tutte le mie avventure letterarie. Sono paziente, calma e sorridente, ma divento una iena di fronte alle falsità e alle ingiustizie. E sono permalosissima. Nella mia vita ho avuto tantissimi sogni, ma due hanno resistito nel tempo: cantare e scrivere. Per quanto riguarda la prima aspirazione, ho studiato per dieci anni canto e recitazione musical. Mi sono applicata, ma alla fine mi sono anche resa conto dei miei limiti, e ho mollato. Per la scrittura, invece, non cedo di un millimetro. Ci credo fortemente, così tanto che ne ho fatto un lavoro! Scelta che mi è costata in termini di ansia, ma che mi rende ogni giorno sempre più soddisfatta di me stessa. Fin da piccola ho riempito diari per parlare con me stessa ed esorcizzare le disavventure amorose che, da adolescente, sembravano la fine del mondo. Mi sono resa conto con il tempo di aver accumulato una piccola fortuna: quelle pagine in cantina sono piene di trame! Cosa scrivi? Scrivo romance e dark romance. Adoro gli age gap e i forced proximity, ma nelle mie opere cerco sempre di esplorare nuovi tropes perché adoro cambiare. Il rapporto con la scrittura Cosa ti spinge a scrivere? Quello che cerco di fare con i miei libri è di rendere le storie d’amore tangibili, parlando di cose concrete e reali. Niente di impossibile e assurdo, insomma. Vorrei che i miei libri fossero un momento di evasione, ma anche di riflessione, soprattutto per le lettrici più giovani. Ogni dramma, in adolescenza, sembra unico e insormontabile, ma non lo è. E magari, tra le pagine di un bel libro, ci si può sentire meno soli. Come hai iniziato a scrivere? Oltre ai diari di quando ero ragazza, non ho fatto molti tentativi di scrittura. La consideravo una cosa non alla mia portata. Dopo la nascita della mia seconda figlia, ho sentito di potermi dedicare finalmente a qualcosa che avevo accantonato per tanto tempo. Ho iniziato a scrivere Come Rette Parallele senza nemmeno sapere se l’avrei terminato. Invece l’ho fatto, nel giro di qualche mese, scrivendo di notte, mentre mia figlia dormiva. Mi rilassava e mi faceva stare bene. Ho avuto la fortuna di essere pubblicata da un piccolo editore che in quel momento, esplorando il mondo del romance, aveva deciso di investire su di me. Con Les Flaneurs sono arrivata in qualche libreria, ma soprattutto ho avuto l’opportunità di essere conosciuta da una community di lettrici che continua ancora a sostenermi. Ho scelto il self per esplorare altre possibilità, confidando di avere un appoggio solido da parte delle lettrici. Non ho sbagliato e Number 8 ha raggiunto numeri che non credevo possibili. Da quel momento la scrittura ha smesso di essere un hobby per diventare un lavoro a tempo pieno. Ho pubblicato un libro con la Tre60 che è possibile trovare in tutte le librerie e continuo la mia carriera in self publishing, poiché entrambe le strade sono ugualmente esaltanti. Alessia D’Ambrosio: i miei progetti per il futuro Quali sono i tuoi libri preferiti? Il mio scrittore preferito in assoluto è Niccolò Ammaniti. Credo di aver letto tutto quello che ha pubblicato. Amo Elena Ferrante e Margareth Mazzantini, delle vere e proprie poetesse. Nel mondo del romance, sono convinta che ci sia una queen indiscussa: Colleen Hoover. Come ti spreme il cuore lei, nessuno mai! Perciò, se dovessi elencare i miei libri preferiti, direi senza dubbio: Non ti muovere, Come Dio comanda, L’amica Geniale e 9 novembre. Quali sono i tuoi prossimi progetti? Ho una fitta scaletta per il 2025, che mi impegnerà moltissimo. Ho appena terminato uno small town, genere di cui non avevo mai scritto,  che mi ha presa tantissimo e che uscirà i primi di marzo. In previsione ho altri due libri, di cui un Age Gap, uno dei miei tropes preferiti. Photo Credit: Alessia D’Ambrosio on Instagram

Trisha Wear al Romance Book Party

Trisha Wear

Trisha Wear al Romanzo Book Party: l’intervista Trisha Wear sarà al Romance Book Party! L’autrice non poteva mancare al primo Festival Internazionale del Romance del Sud Italia, che si terrà a Napoli, il 1 giugno 2025. Nell’attesa di incontrare l’autrice, possiamo conoscere meglio lei e i suoi romanzi attraverso le sue stesse parole in quest’esclusiva intervista che ci ha rilasciato! Due chiacchiere con Trisha Wear Ciao Trisha, ti va di raccontarci qualcosa in più di te? Sono una semplice ragazza con la passione per la scrittura, i libri e i tramonti. Mi piace viaggiare e vorrei poter girare il mondo e scoprire ogni sua sfaccettatura. La passione per la scrittura nasce dall’esigenza di poter riordinare il caos dei pensieri e dargli una forma. Sono sempre stata attratta dalle parole, soprattutto quelle che non si dicono. Di cosa ti piace scrivere nei tuoi libri? Scrivo Romance, a volte drammatici, altri un po’ più tranquilli. Tra i trope di cui mi piace scrivere ci sono il found family e l’hate to love: un pizzico d’odio renda la storia un po’ più vera. Ma mi piace affrontare tematiche come l’autolesionismo, l’abbandono, la tossicità di una relazione sbagliata, la manipolazione, l’uso di sostanze illecite. Ogni storia sviscera un argomento diverso. Mi piace credere di crescere insieme ai miei protagonisti. Quando ti sei avvicinata alla scrittura? Ho iniziato a scrivere quando avevo circa sedici anni. Ho pubblicato le mie prime storie su Wattpad e poi mi sono lanciata con il self. E perché scrivi? Scrivo per esprimere ciò che ho dentro. Emozioni, pensieri, valori. I progetti futuri Parliamo della lettrice che è in te: quali sono i tuoi libri preferiti? Tra i miei generi preferiti rientrano i romance e i romantasy. Non riesco mai a stilare una lista di libri preferiti perché a volte i libri arrivano al momento giusto e, anche se non sono perfetti, si prendono un pezzo di cuore. Al momento e nel futuro prossimo in quali progetti sei impegnata? Sto scrivendo il terzo libro della Feeling Series, dopodiché poi mi dedicherò al quarto! Photo Credit: Trisha Wear on Instagram

T. S. Yume al Romance Book Party

T.S. Yume

T. S. Yume al Romance Book Party: l’intervista T. S. Yume arriva al Romance Book Party! L’autrice sarà a Napoli, il 1 giugno 2025 per il primo Festival internazionale del Romance del Sud Italia. Per conoscerla meglio, le abbiamo chiesto di rilasciare un’intervista in esclusiva per raccontarci qualcosa di sé e delle sue opere! Due chiacchiere con T. S. Yume Ciao T. S., raccontaci di te!  Sono una “ragazza” di quarant’anni che ha sempre goduto di un’ottima immaginazione. Sono pigra da morire, ma so essere anche caparbia. Adoro interagire con le persone, scoprirle, conoscerle e creare legami di valore. Sogno di diventare una scrittrice di fiducia, una di quelle che non deludono, che sono una garanzia per i suoi lettori. Desidero rendere gratificante, tramite le mie opere, la vita delle persone. Mi piace la libertà di pensiero, fin tanto che non sia aggressiva. Sono molto peace&love, quindi in genere rispetto le opinioni altrui che non ledano il libero arbitrio degli altri. Cosa ti piace scrivere? Scrivo romance MM. Cerco di variare sottogeneri, mettendomi alla prova con trope differenti e dinamiche diverse per ogni opera che scrivo. Finora ho pubblicato una commedia romantica e un friends to lovers. Da poco ho terminato la prima stesura di un Omegaverse distopico, mettendo in scena una trama colma di tensione, conflitti, azione e complotti. Le tematiche che affronto attraverso ciò che scrivo sono varie, ma ciò che accumuna i miei libri è la volontà dei protagonisti di mettersi in gioco. Spesso, infatti, si ritrovano ad affrontare delle sfumature di loro stessi che ignoravano, per arrivare a una presa di consapevolezza di sé maggiore. La mia scrittura: come e perché scrivo Com’è iniziata la tua carriera? Ho sempre avuto la passione per la scrittura, però fino a qualche anno fa non ci avevo mai creduto per davvero. Il tutto è nato condividendo, con quella che oggi è diventata la mia editor, un sogno che avevo fatto. Da lì ci siamo spronate a vicenda per cercare di mettere nero su bianco le nostre idee. Per farlo abbiamo studiato molto, ho frequentato vari corsi di scrittura creativa, rendendomi conto per davvero di quanto lavoro si celi dietro la stesura di una storia che possa davvero ad arrivare ai lettori. Il primo libro che ho scritto è un fantasy ambientato in Giappone, ed è stato proprio grazie allo studio che mi sono resa conto che quel testo necessitava di una rielaborazione. Perciò in contemporanea ai corsi ho iniziato quello che è diventata la mia prima pubblicazione: Ti odio, ti voglio, ti… Nel momento stesso in cui ho terminato la prima stesura, ho deciso di inviarlo a Triskell Edizioni, una delle case editrici in Italia che trattano maggiormente il genere MM. Quando è stato accettato, è stata una soddisfazione immensa. E ancora di più, lo è stato vedere il riscontro dei lettori. Tuttavia so che questo è solo il primo passo e che ho ancora molto da imparare per costruire il mio percorso di autrice. Perché scrivi? Per dare una forma concreta alla fantasia, per creare storie e personaggi che possano essere amati o che regalino momenti di gioia. Mi piace l’idea che qualche lettore o lettrice possa immedesimarsi. Scrivo perché ogni libro è un’avventura e un viaggio a sé stante. T. S. Yume: i miei progetti Parliamo della te lettrice: quali sono i tuoi libri preferiti? In adolescenza ho letto e amato tanto Carrisi e i thriller in generale. È da circa quattro anni che ho iniziato a leggere romance MM e me ne sono innamorata. Uno dei primi che ho letto è Nella casa della Bestia, che mi ha colpito molto per come l’autrice è riuscita a trattare l’argomento dell’amore e dell’accettazione di sé stessi con impatto, profondità e passione. Altri due libri che mi hanno segnato sono: Il Principe Prigioniero e MM84. Entrambi presentano una trama complessa e costruita nei minimi dettagli, per non parlare della caratterizzazione dei personaggi che risultano incredibilmente sfaccettati e vividi, fino allo stile fluido e coinvolgente! Cosa stai scrivendo ora? Ho appena terminato la stesura di un Omegaverse distopico che sarà diviso in due libri. È una storia complessa e travagliata con la quale mi sono messa davvero alla prova, utilizzando prima di tutto uno stile narrativo nuovo, ovvero la terza persona al passato. Anche la creazione di worldbuiding mi ha preso diverso tempo, ma è stata un’esperienza stimolante sotto molti aspetti. È sicuramente la storia più articolata che ho scritto finora, sia per le vicende che si susseguono che per il numero di personaggi in scena. Il prossimo lavoro a cui mi dedicherò è, invece, lo spin-off della mia ultima pubblicazione, My Lovely Best Friend. Photo Credit: T.  S. Yume

T. Enderly al Romance Book Party

T. Enderly

T. Enderly al Romance Book Party: l’intervista Ci sarà anche T. Enderly al Romance Book Party! L’autrice sarà a Napoli, il 1 giugno 2025, per partecipare al primo Festival internazionale del Romance del Sud Italia. Se volete conoscere lei e le sue opere, non perdetevi quest’intervista esclusiva! Due chiacchiere con T. Enderly Ciao, raccontaci qualcosa di te! Sono testarda e risoluta, il che è un’arma a doppio taglio. Il mio motto è “punta alla luna, male che vada atterrerai tra le stelle”, credo lasci intuire molto del mio carattere. Sono anche abbastanza organizzata, ho iniziato la mia avventura da scrittrice solo dopo aver fatto tutte le ricerche del caso, di modo da essere sicura che non mi sarei persa lungo la via o che, in ogni caso, sarei riuscita a ritrovare la strada da sola. Mi annoio facilmente, infatti inizio tutti i miei libri col botto, e cerco di usare uno stile schietto e diretto, senza rinunciare ai fronzoli dove necessario. Nutro una grande passione per l’oriente e mi piacerebbe visitarlo o viverci, per questo all’interno delle mie storie troverete visuali del mondo e concezioni della vita anche molto lontane dalle nostre. Amo viaggiare e con i miei libri mi diverto a far fare il giro del mondo alle mie lettrici. Per ora le ho portate a Tokyo, Kyoto, Hokkaido, Kagoshima, Osaka, New York, Orlando, Aspen Shanghai e Vienna, ma chissà dove atterreremo con il prossimo volo. Un sogno ce l’ho, ma non voglio dirlo ad voce alta, per scaramanzia. Perché scrivi? Scrivo perché mi piace leggere ciò che ho scritto. Sono storie che cercavo quando ero più giovane e che non ho mai trovato. Sono le parole che avrei voluto mi dicesse qualcuno, ma non è successo, così ho deciso di dirmele da sola. Uso la scrittura come catarsi e come modo per analizzarmi e capirmi meglio. Inoltre, facendo ricerche per i miei personaggi, scopro sempre cose nuove. Con i miei libri, spero di far sentire il lettore meno solo e, perché no, anche di farlo innamorare. I miei romanzi Cosa scrivi? Mi occupo principalmente di romance MM, toccando diversi sottogeneri: commedie romantiche, billionaire, college, natalizio, ma anche opere dalle tinte più dark o fantastiche, come speculative fiction. Non ho preferenze con i trope e mi piace variare, anche se trovo molto divertente scrivere hate to love, third act breakup e miscommunication. Altri trope sempre presenti nei miei libri sono il found family, che mi scalda il cuore, e lo slow burn. Mi piace rendere l’aria frizzante per la tensione e lasciarli bruciare, lenti come l’incenso. Mi piace parlare della scoperta di sé, della complessità dei rapporti umani, di come non tutto sia bianco o nero e del non sentirsi mai all’altezza delle proprie aspettative. Come hai approcciato alla scrittura? Dopo essere stata bombardata di queerbaiting e finali infelici nei manga che leggevo, ho iniziato a scrivere fanfiction. Ho scritto per circa due anni, completando sia one shot che opere più lunghe, per poi prendere una pausa. Quando ho ripreso in mano il computer ormai le fan fiction non erano più sufficienti, così mi sono data alle opere originali. E da allora non mi sono più fermata. Ho pubblicato diversi libri scegliendo la strada del selfpublishing a causa delle mie manie di controllo e della sfiducia che provo verso le case editrici e non credo che cambierò strada tanto presto. T. Enderly: i miei progetti futuri Quali sono i tuoi libri preferiti? Ovviamente non posso non citare Il Principe Prigioniero tra i miei preferiti, un must tra le lettrici di MM grazie alla maestria di C.S. Pacat. Un altro libro che mi ha fatto innamorare dei second chance, ancora inedito in italia, è Almost Like Being in Love: super dolce, una finestra di luce in una casa buia e fredda. Tra i manga che più mi hanno fatto innamorare, invece, ci sono The Dream of Cuckoos e Il Gioco del Gatto e del Topo. Non sono amante dei classici: ho odiato a morte Frankenstein e Le Notti Bianche, ma tra quelli degni di essere letti ci sono Lo strano caso del dottor Jekyll e di Mr.Hyde, I Malavoglia e un libro qualunque di Agatha Christie, quella donna era un genio. Menzione d’onore alla mia serie TV del cuore, How I Met your Mother, che non è un libro ma senza cui non sarei qui oggi. A cosa stai lavorando adesso? Al momento sto lavorando a tre progetti diversi contemporaneamente. E le idee che mi frullano in testa sono il triplo! Devo finire il secondo volume della mia serie MM BDSM Suit and tie, ma allo stesso tempo vorrei lanciarmi su un omegaverse che mi aspetta da 2 anni e un mafia dark romance che ho scalettato in questi giorni. Di sicuro c’è che la mia prossima uscita, a marzo, sarà uno sport romance MM incentrato sul pattinaggio su ghiaccio, con tre amici d’infanzia dal rapporto molto complicato. Photo Credit: T. Enderly on Instagram 

Deborah P. Cumberbatch al Romance Book Party

Deborah Cumberbatch

Deborah P. Cumberbatch al Romance Book Party: l’intervista Deborah P. Cumberbatch sarà al Romance Book Party! L’autrice arriverà al primo Festival del Romance del Sud Italia che si terrà a Napoli il 1 giugno 2025. Nell’attesa di incontrarla, possiamo conoscere meglio lei e i suoi romanzi attraverso quest’intervista che ha rilasciato in esclusiva per noi. Due chiacchiere con Deborah P. Cumberbatch Ciao Deborah, raccontaci qualcosa di te! Mi chiamo Deborah, sono un concentrato di caos, caffè e parole che ogni singolo secondo della giornata gridano nella testa, impazienti di vedere la luce. Quando scrivo non sono solo me: sono tutti i miei personaggi, le scelte che compiono, i destini che realizzano, i luoghi che esplorano e gli amori che vivono. Sono testarda, ansiosa ed emotiva, ma vivo di sogni. Combatto fino allo strenuo per ciò in cui credo, altrimenti nulla ha senso. Il mio più grande sogno è sempre stato scrivere. Scrivere non è solo qualcosa che faccio; è ciò che sono. I libri, per me, hanno il sapore di casa. Cosa scrivi? Scrivo storie d’amore perché amo leggerle. Il romance, in tutte le sue sfumature, è stato il genere che mi ha salvata, mi ha dato una casa, ed è questo che voglio portare ai miei lettori. Ogni mio romanzo è un tributo al mio amore reverenziale per il romance. Adoro il grumpyxsunshine, l’age gap, lo sport romance, il military romance, il forbidden romance, l’hate to love, il fake marriage/relationship, il touch her and you die, lo small town. Poiché da lettrice cerco tanta varietà, ho scritto contemporary romance con un ampissimo ventaglio di trope, romance storici sui pirati con sfumature paranormal. Ogni mio romanzo è un percorso. Non può esistere un viaggio statico. Tutti noi abbiamo una strada da percorrere, decisioni da prendere, e non possono esserci personaggi che non facciano lo stesso. Mi piace esplorare le ferite emotive che si celano nell’animo umano, parlare di temi forti, ma con delicatezza, far sentire chiunque legga meno solo. È questo il potere dei libri: ti danno una casa, ti permettono di capire che la famiglia si costruisce, si crea e la si trova anche nei posti più impensabili. La mia scrittura tra scintilla e motivazione Come hai iniziato a scrivere? Non ricordo un solo istante della mia vita in cui non abbia scritto. Ho iniziato disegnando vignette – anche se i miei disegni avrebbero meritato una denuncia per offesa al buon gusto – e raccontando storie a mio fratello minore quando non riusciva a dormire. Ma tutto è davvero iniziato quando avevo otto o nove anni. Stavo guardando Il Signore degli Anelli e stavo scrivendo su un quaderno le battute del film, quando mio padre mi guardò e mi chiese: «Perché non scrivi un romanzo tutto tuo, invece?». Quella frase è stata la mia scintilla. Da quel giorno non ho più smesso di scrivere. Perché scrivi? Scrivo perché non potrei fare altro. Ho iniziato a scrivere per una necessità insormontabile, e ho continuato perché mi sentivo viva solo quando le dita ticchettavano sulla tastiera. Attraverso le mie parole, voglio che emerga che nessuno di noi è solo bianco o nero. Siamo tutte sfumature di grigio e di zone d’ombra. Mi piace mostrare come i fili che uniscono le persone sono bizzarri e caotici, almeno in apparenza, ma si intrecciano proprio al momento giusto. Voglio che le mie storie diano speranza, che permettano alle persone di trovare una famiglia. Io ho trovato nei lettori il mio equipaggio. E ho capito che è possibile accendere le stelle anche nelle notti più buie. I progetti futuri E quali sono, invece, i tuoi libri preferiti? Sono nata come lettrice fantasy e romantasy, e una parte della mia anima apparterrà per sempre a questo genere. La serie ACOTAR di Sarah J. Maas mi ha ridato una voce quando temevo di averla persa, mi ha permesso di ritrovare la rotta e di farmi sentire a casa. È stata quella storia a trovare me, proprio quando ne avevo più bisogno, e ora sto aspettando il momento giusto per leggere le altre sue opere. Sono follemente innamorata delle penne di Ali Hazelwood, Mariana Zapata, Penelope Douglas, Elsie Silver, Lisa Kleypas, Jennifer L. Armentrout. La lista è lunga. Per non parlare delle straordinarie autrici italiane del mondo romance che hanno il mio cuore nelle loro mani! È stato il romance a trovarmi, una coincidenza straordinaria che mi ha permesso di trovare un posto nel mondo. E questo, per me, ha significato tutto. Cosa c’è nei tuoi progetti futuri? Ho ancora tanti trope e temi da esplorare e non vedo l’ora di farlo! Sto lavorando a storie con infinite sfumature che spero possano dare una casa a chiunque ne abbia bisogno e far sognare. Ci sono tanti personaggi che vogliono parlare e non hanno intenzione di restare in silenzio! Photo Credit: Deborah P. Cumberbatch on Instagram

Ilaria Varese al Romance Book Party

Ilaria Varese

Ilaria Varese al Romance Book Party: l’intervista Ilaria Varese sarà al Romance Book Party! Il 1 giugno 2025 l’autrice sarà a Napoli per il primo Festival internazionale del Romance del Sud Italia! Nel frattempo perché non conoscerla meglio attraverso le sue stesse parole in quest’intervista esclusiva? Due chiacchiere con Ilaria Varese Ciao Ilaria, raccontaci qualcosa di te! Non mi considero una persona risoluta, nella mia vita ho poche certezze e moltissimi dubbi, ma di una cosa sono sempre stata certa: volevo fare della scrittura il mio lavoro. Oggi, dopo anni di sforzi e cantonate pesanti, posso dire di esserci riuscita, ma è stata dura e non nego che più di una volta ho temuto di non raggiungere mai questo tanto agognato scopo. Non c’è niente di più bello che poter fare il lavoro che si ama. In tutta onestà, credo che non sarei stata capace di fare nient’altro. Scrivere per me è una sfida continua e ogni volta è sempre diversa. Tempo fa, una editor che stimo molto mi ha detto che la regola fondamentale per scrivere una buona storia è divertirsi. Non puoi sperare di dare vita a un buon romanzo, se non ti sei divertito mentre lo scrivevi. Credo sia il consiglio migliore che abbia mai ricevuto e da allora il “divertimento” è diventato il mio metro di valutazione. Qualsiasi emozione in fase di stesura è ben accetta, tranne la noia. Se mi sto annoiando, è un bel guaio. Cosa ti piace scrivere? Sono nata come autrice di paranormal romance ed è un genere che amo scrivere tuttora, ma mi sono cimentata anche con le commedie romantiche e intendo esplorare altri sottogeneri del romance nel prossimo futuro. Tendenzialmente prediligo gli slow burn e i golden boy, ma quando mi sento troppo a mio agio con un certo tipo di storie significa che è il momento di sperimentare qualcosa di diverso, quindi chissà. La mia scrittura: perché scrivo Perché scrivi? Ho iniziato a scrivere per lo stesso motivo per cui mi sono appassionata alla narrativa da lettrice: per avere un posto sicuro in cui potermi rifugiare ogni volta che ne sento il bisogno. Spero che i lettori trovino questo nei miei romanzi: un luogo dove potersi sentire al sicuro. Com’è avvenuto il tuo avvicinamento al mondo della scrittura? Ho scoperto l’amore per la narrativa alle soglie dell’adolescenza e subito dopo è arrivata la necessità di scrivere. Ho trascorso qualche anno sulla piattaforma EFP, poi sono migrata su Wattpad, dove ho dato vita alla Winter Fe’ saga. Da lì ho firmato il mio primo contratto di edizione e, dopo qualche anno, è arrivata la proposta di Newton Compton Editori per Easy Love, la mia commedia romantica. Oggi sono tuttora sotto contratto con loro per quanto riguarda il genere romance, mentre pubblico in self tutto ciò che riguarda il fantasy e il paranormal. E quali sono invece i tuoi libri preferiti? Il mio libro preferito in assoluto è Il Cavaliere d’Inverno di Paullina Simons. È il tipo di storia d’amore intensa e tormentata che sogno di scrivere anch’io, pur sapendo che non riuscirò mai a raggiungere il livello di quel romanzo. Altri miei pilastri sono la trilogia di Hunger Games, entrambe le serie di Laurell K. Hamilton, indubbiamente Jennifer Armentrout. Sono queste le autrici e le opere a cui mi ispiro ogni volta che apro un nuovo file di scrittura. Ilaria Varese: i miei progetti futuri Quali sono i tuoi prossimi progetti? Il 2025 sarà un anno pieno di novità. Da poche settimane è uscito Where forever ends, il mio nuovo paranormal autoconclusivo, e adesso sono tornata a lavorare al sequel di Easy Love. E sicuramente prima della fine dell’anno è prevista anche l’uscita di Tempesta di Cenere, il sesto volume della Winter Fe’. Di altri progetti non posso ancora parlare, ma spero di poterlo fare presto! Photo Credit: Ilaria Varese on Instagram

Valentina Di Caro al Romance Book Party

Valentina Di Caro

Valentina Di Caro al Romance Book Party: l’intervista Valentina Di Caro sarà al Romance Book Party di Napoli, il 1 giugno 2025 per incontrare i lettori al primo Festival internazionale del Romance del Sud Italia. Nel frattempo possiamo conoscerla meglio attraverso quest’intervista esclusiva, in cui ci ha raccontato qualcosa di sé e delle sue opere! Due chiacchiere con Valentina Di Caro Ciao Valentina, raccontaci chi sei! Un’artista. Così mi percepisco da sempre. Amo diverse forme d’arte in maniera quasi viscerale e le pratico con altrettanto sentimento, in particolare l’arte pittorica e letteraria. Scrivo e disegno da quando sono bambina. Mi emoziono davanti alla bellezza tanto che sono svenuta di fronte al Duomo di Firenze. Ho scoperto che questo fenomeno ha un nome: Sindrome di Stendhal. Mi capita di piangere di fronte ad un’opera d’arte, di risuonare tra le vie di un antico borgo, di vibrare di fronte alle increspature sulla superficie di una scultura e di entrare in sintonia con gli autori. Non intraprendo nulla nella vita con superficialità, dalla scelta delle relazioni da nutrire, a quella di essere madre; dal lavoro da praticare, al compagno con il quale condividere gli obiettivi. A volte l’arte mi sussurra, a volte si riposa in un angolo dentro di me, per un po’ e, talvolta, mi urla. Ma c’è sempre. Essa mi completa. Alcuni libri hanno influito fortemente sulla mia vita, e anche quello che scrivo lo fa. Ogni volta che rispondo a un bisogno profondo, realizzo un sogno. E quando avverto le forze dell’Universo danzare in mio favore, allora comprendo di essere parte di qualcosa di più grande e ciò nutre la consapevolezza che ho di essere nel giusto e i miei sogni cominciano a brillare, Questo è accaduto con il mio ultimo romanzo, Come Cristalli d’Acqua, e la produzione del suo trailer in chiave cinematografica. I miei romanzi Cosa scrivi? Ho iniziato scrivendo poesie, a volte canzoni che strimpellavo con i pochi accordi di chitarra che mio padre è riuscito a insegnarmi. Da giovane adulta, una storia è diventata un romanzo fantasy. Mi sono imbattuta successivamente in concorsi letterari redigendo storie brevi a seconda del tema proposto. Due volte, i miei racconti sono stati inseriti all’interno delle pubblicazioni di due edizioni del concorso Luberg (Associazione Laureati Università di Bergamo). Nel 2023 ho iniziato a scrivere un Romance. Il mio stile è poetico, talvolta drammatico, evocativo ma che vuole sempre trovare un senso a ciò che accade ai personaggi. Il romanzo con il quale mi presenterò al Romance Book Party possiede anche le caratteristiche dei romanzi di formazione. Sono un’educatrice professionale, probabilmente questo influisce anche nel mio modo di approcciare la vita e le arti. A oggi, mi ritengo una scrittrice. Con come cristalli d’acqua, so di aver sancito il mio ruolo all’interno del mondo editoriale italiano. Se prima ero ancora in ricerca, ora sono consapevole che la scrittura farà sempre parte della mia vita in maniera formale e non solo amatoriale. Scrivo ciò che sento scorrere nella mia anima e che ha bisogno di sfociare da qualche parte. Che sia attraverso un genere o un altro, poco importa. Sicuramente, negli ultimi tempi il Romance si è accostato alle mie necessità di espressione artistica. Valentina Di Caro: esordio e ispirazioni Come ti sei avvicinata alla scrittura? Ho iniziato a scrivere sin da bambina. Il primo romanzo pubblicato, Terra e Lacrime, un Fantasy con esplicite sfumature Romance, è uscito in self, per scelta. Poi una piccola casa editrice indipendente, lo ha rieditato con il titolo Nacheera, ma ha avuto vita breve e va bene così. È comunque stato un processo di apprendimento importante. Tra concorsi e poesie, ho iniziato a scrivere Come Cristalli d’Acqua. Una storia che ha bussato al mio cuore insistentemente. Stilata in 3 mesi e perfezionata nei due anni successivi. Mi ha fatto capire che essere scrittrice non è più solo un passatempo, ormai, ma una delle pratiche che mi definisce in quanto persona e nell’ambito professionale. Perché scrivi? Scrivo per bisogno, per sognare; perché quando una storia mi si insinua nella mente devo necessariamente gettarla su carta, per cambiare il mio futuro. Per ricercare la bellezza nei luoghi in cui ancora non sono stata. Scrivo per esorcizzare il mio passato, fatto spesso di divieti e negazioni. Scrivo per amore per la vita. E scrivo per divertimento, per evasione, per affermazione di un’identità soffocata troppo a lungo. Progetti e idee per il futuro Parliamo di lettura: quali sono i tuoi libri preferiti? A 9 anni ho letto E Venne Chiamata Due Cuori di Marlo Morgan, a 11 Il Nome della Rosa di Umberto Eco. Dostoevskij mi ha accompagnata durante l’adolescenza ma anche Kafka, Licia Troisi, la Bibbia, i fumetti di Topolino, Paperino e di Asterix e Obelix. A vent’anni ho divorato la saga di Twilight di Stephenie Meyer. Tra i 25 e i 30 anni, mi sono imbattuta in trattati psicologici, saggi filosofici, scritti che invogliano alla crescita personale e spirituale. Da santoni come Osho a promotori della fisica quantistica come Italo Pettimalli a medici come Erica Francesca Poli. Colpita da ansia, attacchi di panico e depressione, ho cominciato a indagare sulle cause di tanta fragilità. Ho a poco a poco abbandonato la verità “secondo gli altri” per definirne una tutta mia. E ora mi sento intera più che in qualsiasi altro periodo della mia vita. Ora scrivo, scrivo per davvero, perché ho tanto da dire anche io. Cosa stai scrivendo ora? Al momento, visto che il mio ultimo romanzo è uscito solo lo scorso dicembre, sto dedicando le mie energie alla sua promozione! Ma ho diverse idee per il futuro: terminare un romanzo fantasy abbandonato poco prima di ricominciare l’università. Scrivere il sequel di Come Cristalli D’acqua, poiché sebbene sia un romanzo autoconclusivo, ci sono gli ingredienti sufficienti per proseguire con la storia! Infine, scrivere un Romance Comedy partendo da un’esperienza che mi è accaduta quando avevo solo 17 anni. Vorrei divertirmi a inventare il seguito di questa favola, troncata precocemente, in chiave leggera, romantica, divertente, il tutto

Raffaella Foresta al Romance Book Party

Raffaella Foresta

Raffaella Foresta al Romance Book Party: l’intervista Raffaella Foresta parteciperà al Romance Book Party di Napoli, il 1 giugno 2025. Conosciamola meglio attraverso le sue parole in quest’accorata intervista che ci ha rilasciato in esclusiva. Due chiacchiere con Raffaella Foresta Ciao Raffaella, parlaci di te! Mi chiamo Raffaella Foresta e scrivo romanzi rosa perché credo nel potere delle emozioni e nelle storie che lasciano il segno. Amo raccontare l’amore in tutte le sue sfumature: quello che travolge, quello che guarisce, quello che insegna. Ma non credo nel lieto fine a tutti i costi perché la vita è fatta di sfide, scelte e, a volte, di finali che ci sorprendono in modi inaspettati. Tra i miei pregi c’è sicuramente la sensibilità, che mi permette di entrare in sintonia con i miei personaggi e con chi legge le mie storie. Sono anche una sognatrice incallita, sempre alla ricerca di quella scintilla capace di trasformare un’idea in un viaggio emozionante. Tra i miei difetti? Il disordine, dentro e fuori la testa. Spesso mi perdo tra mille pensieri, trame e appunti sparsi ovunque, ma forse è proprio da questo caos creativo che nascono le mie storie migliori. Scrivere per me è più di una passione: è un modo per esplorare le emozioni umane, per raccontare l’amore in tutta la sua autenticità, senza filtri e senza promesse forzate. I miei romanzi nascono dal desiderio di trasmettere empatia, intensità e verità, perché credo che ogni storia d’amore, anche quella imperfetta, abbia il suo valore. Quali sono i tuoi sogni e le tue passioni? I sogni realizzati? Ogni libro pubblicato è un piccolo pezzo di cuore che affido ai lettori. Quello ancora nel cassetto, invece, è continuare a scrivere storie che emozionino, sorprendano e rimangano nel cuore di chi le legge. Credo fortemente nell’amore e credo che non sia solo una favola perfetta, ma un viaggio pieno di sfumature e colpi di scena. Amo viaggiare, gli animali e trovare sempre un motivo per sorridere. I romanzi e i trope preferiti Cosa scrivi? Ho appena concluso la pubblicazione della mia prima dilogia, ma non ho nessuna intenzione di fermarmi qui. Ho tanto da dire, ho tanto che mi frulla nella testa e ho tante emozioni da far venire fuori. Per questo, ho già pianificato le uscite fino alla fine del 2026. Amo inserire, nei miei romanzi, aneddoti vissuti (da me o da persone che amo) e che mi hanno segnata particolarmente. Come Carlos nel primo romanzo o l’attentato dell’11 marzo 2004 a Madrid che è diventato una parte importante della dilogia. La mia prima dilogia è un romantic drama. Amo scrivere anche storie leggere, ma non mancherà mai l’aspetto introspettivo e d’impatto. Non amo le storie scontate, quelle in cui la fine è già scritta nella prima parola, per questo, non ne scrivo. Quali sono i tuoi trope preferiti? Il multi pov perché credo fortemente che ogni storia ha più verità e voglio che le mie lettrici le conoscano tutte. Capo – dipendente forse perché per prima ho provato questo tipo di amore. Age e social gap perché credo che l’amore non guardi a questi dettagli, quello vero intendo. Il Triangolo amoroso e friends to lovers. L’emotional scars e chissà quanti altri. Quello che so con certezza, è ciò che non troverete mai nei miei romanzi: uno spicy sfacciato, personaggi morally grey presentati come eroi e storie piatte e bidimensionali.  Gli esordi Com’è iniziata la tua carriera da scrittrice? Sono passata dal diario a storie inventate e complesse, dopo aver fatto un corso di sceneggiatura teatrale tenuto da Vincenzo Cerami. Ho tessuto intrecci e fatto nascere personaggi tra pagine che sono sempre rimaste nei miei cassetti, ma con la dilogia El Hilo ho trovato il coraggio di dar vita alle mie storie, ai miei personaggi. Ho vinto l’insicurezza per realizzare un sogno. Per quanto riguarda la lettura, quali sono i tuoi libri preferiti? Leggo di tutto. Amo i classici e leggo autrici emergenti. Amo i romanzi storici, quelli che parlano di personaggi mitologici, ma l’amore non deve mancare. Non leggo thriller e nemmeno i gialli. Leggere per me è evadere in un mondo fatto di storie positive, che lasciano emozioni e che alimentano la mia visione dell’amore. Raffaella Foresta: i miei progetti futuri Cosa ti spinge a scrivere? Scrivere per me non è solo una passione, è un bisogno. È il modo in cui do voce alle emozioni, ai pensieri che affollano la mia mente e alle storie che chiedono di essere raccontate. Ogni volta che inizio un nuovo romanzo, mi immergo in un mondo fatto di sentimenti autentici, relazioni intense e percorsi di crescita che, a volte, somigliano più alla vita reale che a una favola perfetta. Non scrivo solo per raccontare storie d’amore, ma per esplorare le sfumature delle emozioni umane, quelle più profonde e complesse. Amo dare vita a personaggi imperfetti, perché sono loro, con le loro fragilità e i loro sogni, a rendere una storia vera e credibile. Non sempre il lieto fine è scontato, perché nella vita le certezze assolute non esistono. Ma quello che spero è che, tra le pagine dei miei libri, i lettori trovino un rifugio, un’emozione sincera e, soprattutto, una storia che li faccia sentire meno soli. Mi piace pensare che ogni romanzo sia un viaggio, un percorso che può sorprendere, far sorridere, commuovere e, magari, lasciare qualcosa di speciale nel cuore di chi legge. Se le mie parole riescono a emozionare anche solo una persona, allora so di aver raggiunto il mio scopo. Quali sono i tuoi progetti futuri? Sto terminando un nuovo romanzo, ma altri quattro, già pronti, scalpitano per vedere la luce, per incontrare lettrici. Come detto, ho pianificato le uscite fino alla fine del 2026 e posso dirvi che vi farò compagnia con più uscite in un anno. So che amerete i miei personaggi e che non vi stancherete di conoscerne di nuovi ad ogni stagione dell’anno. Photo Credit: Raffaella Foresta on Instagram

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