Anna Salomone al Romance Book Party

Anna Salomone

Anna Salomone al Romance Book Party: l’intervista Anna Salomone parteciperà al Romance Book Party! L’autrice gioca in casa e sarà nella sua Napoli, il 1 giugno 2024, per il primo Festival del Romance del Sud Italia. Nell’attesa di incontrarla nell’atteso giorno del Festival, conosciamo meglio lei e il suo lavoro in quest’intervista esclusiva! Due chiacchiere con Anna Salomone Ciao Anna, parlaci di te! Mi chiamo Anna Salomone, sono nata a Napoli, sono sposata e ho due figli. Sono sempre stata appassionata di mistero, storia, cinema e teatro. Ma, soprattutto, ho sempre amato leggere. Ho un carattere abbastanza forte e introverso e sono una donna molto intuitiva. Difficilmente mi sbaglio su una persona. E mi considero una femminista. Una di quelle vere. Amo la storia e sono sempre stata appassionata del vecchio cinema. Negli ultimi anni ho approfondito molto gli studi sulla storia della mia città, Napoli, ho studiato la sua musica classica e la lingua napoletana. Quindi, mi piace far trasparire questa mia grande passione in ciò che scrivo. Infatti si evince molta teatralità nei miei personaggi: nel modo in cui sono vestiti, la gestualità, i loro pensieri, il loro modo di parlare e le canzoni che canticchiano. Quando ho creato Luce e Victor, ad esempio, ho pensato molto a Sophia Loren e a Clark Gable, mentre in Occhi di Spettro cito molti personaggi storici, come Enrico Caruso, Matilde Serao, Totò, Eduardo De Filippo, Marlene Dietrich e Libero Bovio. Di cosa scrive? Cosa ti piace scrivere? Amo il romanzo storico, anche se lo considero croce e delizia per uno scrittore. Ogni dettaglio deve essere ben studiato e nulla deve essere lasciato al caso. Poi i personaggi si muovono da sé. Per me i trope sono un colpo al cuore, perché mi reputo un po’ vecchio stampo, ma quelli che uso sono: historical romance, spicy, enemies to lovers, friends to lovers e love triangle. E infine mi piace molto introdurre un pizzico di mistero nelle mie storie. Come anche i sogni premonitori. Noi napoletani siamo un popolo molto legato alle vecchie credenze e alle leggende e abbiamo un rapporto strano con la morte. Uso l’inclusività e curo molto la crescita personale dei miei personaggi, anche quelli secondari. La parte introspettiva per me è molto importante. Voglio che i miei personaggi siano realistici nei loro pensieri e nelle loro azioni. Per me ogni romanzo, che sia una commedia romantica, uno storico o altro, deve lasciare qualcosa. Senz’altro la donna ha un ruolo fondamentale nei miei romanzi. Mi piace descrivere molto donne dal carattere forte, che lottano ogni giorno per affermarsi e per proteggere chi amano. In senso metaforico: nei miei romanzi spesso è la principessa che uccide il drago e salva il principe o cercano di salvarsi a vicenda. Gli esordi di Anna Salomone Come e quando hai iniziato a scrivere? Ho iniziato a scrivere nel 2019, un po’ per scommessa. Ho sempre amato scrivere, così mia madre butto lì l’idea di un romanzo. All’epoca trovai la cosa totalmente assurda, ma poi… ho iniziato. Ho scritto tre romanzi mai pubblicati, da cui ho tratto il mio Occhi di Spettro, pubblicato in self-publishing , e due racconti brevi: La Leggenda di Gennarino e della Principessa del Bosco e Gli Ultimi Scugnizzi, pubblicati entrambi da una casa editrice. Con il primo, che parla di una piccola leggenda inventata da me, ho vinto un concorso per la narrativa inedita. Non è stato semplice affrontare il passaggio da lettore a scrittore, ma ogni volta che ho pensato di mollare, mi è sempre successo qualcosa che mi ha fatto desistere. Parliamo della te lettrice, allora: quali sono i tuoi libri preferiti? Tutti i classici della letteratura hanno un posto particolare nel mio cuore. Mia madre mi ha costretto a leggere Liala all’età di dieci anni, senza capirci un bel nulla. Conseguentemente ho letto Il Diario di Anna Frank, Piccole donne, Arrivederci Ragazzi, Guerra e Pace, Anna Karenina, Resurrezione, I Miserabili, Il Conte di Montecristo, Jane Eyre e Cime Tempestose. Ma anche Shakespeare, L’ombra del Vento, Il Cavaliere d’Inverno e tanti altri. Ho sempre trovato nella lettura il conforto, un toccasana per l’umore. Tu perché scrivi? Scrivo per me e per la gioia di essere ricordata. In ogni libro c’è l’anima di chi l’ha scritto. Un libro è la chiave per raggiungere l’immortalità. Il giorno in cui entrerò in una libreria, entrerò con l’intento di restarci, non per essere il fenomeno del momento. In questo può riuscire chiunque. Scusate l’arroganza, ma aiuta l’autostima. Questo è il mio sogno. I sogni spesso rimangono tali ma qualche volta si trasformano anche in realtà. I progetti futuri A cosa stai lavorando ora? Attualmente sto scrivendo sia il sequel che lo spin-off prequel di Occhi di Spettro. Tutti e tre faranno parte della Serie degli Spettri. Lo spin-off è uscito a gennaio, mentre per l’uscita del seguito non me la sento ancora di sbilanciarmi. Sono terribilmente scaramantica. Nel sequel ritroveremo Luce e Victor, che avranno un finale epico. Ci sarà da ridere e da piangere… io già preparo i fazzoletti all’idea di lasciarli. Lo spin-off parlerà della Baronessa che tutti hanno avuto già l’onore di conoscere e odiare un po’. Sarà ambientato negli anni venti e avrà un tema molto forte. Conosceremo finalmente da dove proviene tutto questo suo potere. E ci anticiperà qualcosa del seguito, farà da ponte ai due romanzi. Nei miei progetti futuri ci sarà sicuramente un romanzo contemporaneo e uno storico ambientato nel periodo post- Unità d’Italia. Saranno sempre ambientati a Napoli. Il primo su un’isola che mi sta molto a cuore e il secondo nel ventre di Napoli. Le storie e i personaggi si presentano all’improvviso al mio cospetto e non sono io che li invento. Succede sempre così. Fuoriescono come lava dal Vesuvio, lo stesso che ho tatuato sul fondoschiena: sono napoletana fino al midollo!

Alessandra Star al Romance Book Party

Alessandra Star

Alessandra Star al Romance Book Party: l’intervista Alessandra Star parteciperà al Romance Book Party di Napoli, il 1 giugno 2025. Conosciamola meglio attraverso le sue parole in quest’accorata intervista che ci ha rilasciato in esclusiva. Due chiacchiere con Alessandra Star Ciao Alessandra, parlaci di te! Sono sempre stata una bambina un po’ sola e bisognosa di attenzioni: non avevo amichette, mia sorella era più grande e molto diversa da me e i miei genitori si erano separati ed erano costantemente in lite. Così una vicina di casa, un giorno mi regalò due volumi di fiabe illustrate della Fabbri Editori: la Biblioteca Fantastica. All’inizio guardavo solo le immagini, perché nessuno leggeva per me. Poi iniziai a leggerle ad alta voce alle mie bambole e a raccontarle a scuola, al piccolo gruppo di amiche che avevo creato, spacciandole per mie storie.  Così pian piano nacque il sogno di recitare a teatro. Appena diciottenne provai a entrare in una compagnia teatrale. Ma la strada era in salita, dovevo coniugare lo studio, la scrittura e la passione e naturalmente lavorare, perché dovevo mantenermi da sola. E tra un provino e l’altro, finii a interpretare il ruolo di conduttrice di telegiornale Multilingue regionale, e io ero la conduttrice. All’inizio sembrò divertente, ma col tempo mi scoprii a tutti gli effetti una giornalista sommersa di scalette, una videomaker pubblicista. Non avevo scelto di esserlo ma lo ero diventata. Ora che non avrei più potuto interpretare i miei personaggi ed essere loro, mi era rimasta solo un’opzione: scrivere di loro. Così smisi di scrivere racconti a penna sui quaderni, e davanti a un vero PC, tra un programma televisivo e l’altro, iniziai a scrivere romanzi. I miei esordi da scrittrice È così che hai iniziato a scrivere? All’inizio per deformazione professionale scrivevo solo contemporanei. Ero una videomaker che ogni giorno doveva confrontarsi con il mondo reale e questo influenzava la mia scrittura. Storie rigorosamente con i piedi per terra, contemporanee e piene di problemi quotidiani e di personaggi spoetizzati. Ma erano storie che non pubblicavo Poi un rene ha smesso di funzionarmi e quei mesi di terapie mi costrinsero ad allentare il lavoro televisivo. Finii su un sito di storie interattive, in cui una comunità nutrita di scrittori duellava a colpi di episodi, e chi partecipava alla lettura poteva cambiare il finale della storia. Era così divertente che restai a pubblicare su quel sito per due anni diventando di fatto la più letta e “giocata”. Le centinaia di commenti interessanti, positivi e mai gratuiti che avevo ricevuto mi spinsero a tentare qualcosa di più elaborato sulla piattaforma di cui tutti parlavano: Wattpad. Dopo i primi due romanzi pubblicati lì, e durante una ennesima operazione – stavolta era un tumore al seno – mi trovai due contratti di edizione sotto il naso: Wattpad Webtoon Studios mi opzionò un romanzo in cui parlavo della mia vita al liceo artistico, e la DeAgostini il romanzo in cui rielaboravo la mia esperienza col tumore al seno in una storia di amore e di rinascita YA. Così finii sugli scaffali di tutte le libreria d’Italia senza neanche realizzare che fosse successo così in fretta. Anche stavolta però non stavo facendo quello che volevo veramente, perché non ero propensa a scrivere YA o contemporanei a tutti i costi, io volevo sognare. I miei romanzi Quindi cosa ti piace scrivere? Sono un’autrice versatile che spazia su diversi generi. Ad oggi scrivo di tutto e non mi importa se qualcuno potrebbe dire che per perfezionarmi devo scrivere un genere preciso. Oppure che in questo modo non riuscirò mai a fidelizzare i lettori e ad avere un pubblico mio. Ho scritto un thriller tecnologico, un action, uno sport romance, due Dark romance, un Paranormal, un Distopico, persino Rom Com e Chick-lit. Per me la regola numero uno è: arrivare. Al cuore. Alla testa. L’importante è arrivare al lettore. E poi una costante in tutti i miei romanzi devo dire che c’è, ed è evidente: c’è sempre una parte di vero in quello che scrivo. Può essere un mondo distopico o un fantasy medievale ma alla fine non sfuggo mai a ciò che mi ha resa quello che sono oggi: l’umanità. Redenzione e seconde possibilità ci sono sempre, sono immancabili, perché sono le cose che accompagnano la mia vita. Ed è immancabile l’ambientazione italiana, Roma, Milano e Napoli in primis. I miei personaggi non sfuggono al trope Star-Crossed Lovers – amori contrastati e ostacolati – perché anche in questo caso ha contraddistinto davvero la mia vita, non solo sulla carta. Quali sono i tuoi libri preferiti? Sono versatile anche come lettrice, la mia libreria potrebbe destabilizzare chi dovesse trovarsi a osservarla: trent’anni di collezione di Dylan Dog che arriva al soffitto, una fila di Lee Child e tutti suoi Jack Reacher; una fila di J. Martin e Game of Thrones, Michael Ende e la sua Storia Infinita, e Rovine di Scott Smith. Poi però c’è tutto quello che hanno scritto Arianna di Luna e Amabile Giusti, ad esempio. Insomma, autori che non hanno niente in comune, ma che mi permettono di continuare a viaggiare in salotti sempre diversi, non so se mi spiego. E allora c’è Nabocov con la sua Lolita, c’è Scott Spencer e la sua Nave di carta, tutti i libri della Duras e le sue Amanti. I soliti grandi classici, invece, non li amo particolarmente. Le solite sorelle Bronte o la Austen non mi catturano come ha fatto Margaret Mitchell col suo Gone with the wind o Baudelaire con i suoi Fleur du Mal o Dante con La Divina Commedia che immancabilmente leggo da una vita, cito e traduco neanche dovessi presentarmi a un esame. Alessandra Star: cosa mi aspetta nel futuro Quali sono i tuoi prossimi progetti? Di progetti ce sono quattro, in particolare. Il primo è il romanzo in uscita il 20 marzo 2025 che presento in anteprima proprio al Romance Book Party di Napoli e non sto più nella pelle all’idea. È ambientato proprio a Napoli, nel quartiere Vomero. Tre

Betty Ivy al Romance Book Party

Betty Ivy

Betty Ivy al Romance Book Party: l’intervista Betty Ivy parteciperà al Romance Book Party: l’autrice sarà a Napoli il 1 giugno 2025 per incontrare i suoi lettori e far conoscere i suoi lavori. Intanto possiamo conoscerla meglio attraverso questa esclusiva intervista in cui ci ha raccontato qualcosa in più di sé, dei suoi romanzi e dei suoi progetti futuri. Due chiacchiere con Betty Ivy Ciao Betty, raccontaci qualcosa di te! Sono una persona determinata, quando mi metto in testa qualcosa, vado fino in fondo. Questo è sicuramente un pregio, ma anche un difetto, perché a volte mi porta a essere troppo rigida. Anche se, a dirla tutta, non mi prendo troppo sul serio. Amo le sfide e mi piace mettermi alla prova e la scrittura, per me, è questo: una grande passione che mi permette di esplorare, crescere e, soprattutto, sentirmi libera. Scrivere mi fa stare bene: mi tiene compagnia, mi libera dalle tensioni e mi consente di volare con l’immaginazione. La scrittura mi porta in un mondo più intimo e creativo. Ho tanti sogni nel cassetto, ma preferisco non svelarli: tenerli segreti li rende ancora più speciali. Le mie ambizioni sono semplici ma profonde: migliorarmi sempre, cercare la felicità e trovare la serenità. Ho realizzato molti sogni, ma ci sono stati anche errori e sconfitte che, col senno di poi, rifarei comunque, perché mi hanno resa quella che sono. Per quanto riguarda il mio stile, amo spaziare. Ho scritto un thriller, poi un young adult/dark romance e ora sto lavorando a un fantasy. Attraverso la scrittura cerco di raccontare la distinzione tra realtà e fantasia, ma anche la loro connessione. Nei miei libri mi piace mescolare storie vere con elementi fantastici e portare i lettori a riflettere, sognare e vivere nuove avventure. Un altro elemento fondamentale nei miei scritti è la natura, che è spesso un personaggio silenzioso ma presente, capace di amplificare le emozioni e di intrecciarsi con i destini dei protagonisti. I suoi romanzi Cosa scrivi? Scrivo principalmente romantic suspense, dark romance, young adult e romantasy, generi che mi permettono di esplorare emozioni complesse e dinamiche relazionali profonde. Ogni genere mi affascina per un motivo diverso: la tensione psicologica del romantic suspense, l’intensità dei sentimenti nel dark romance, la scoperta di sé e dell’amore nell’young adult e l’infinita libertà creativa del romantic fantasy. Adoro sperimentare con diversi trope, perché mi permettono di esplorare i sentimenti umani più profondi: il Second chances perché esplora il perdono, la crescita personale e il desiderio di riscatto; l’Enemies to lovers perché racconta come l’odio può trasformarsi in amore; il Forbidden love perché con l’amore che supera ogni ostacolo si affrontano tabù; e infine lo slow burn, perché si crea tensione emotiva. Nelle mie storie affronto tematiche vicine alla crescita personale, all’introspezione e all’inclusività. Credo che ogni storia debba essere uno spazio in cui il lettore possa sentirsi compreso, libero di riconoscersi nei protagonisti o nei loro percorsi. Per questo amo inserire temi come il superamento di traumi, l’accettazione di sé e la scoperta della propria strada, senza giudizi e pregiudizi. L’inclusività è fondamentale per me: voglio creare storie che offrano un rifugio a chiunque possa sentirsi rappresentato o compreso nelle pagine di un libro. Ogni mio lavoro è un mix di introspezione, fantasia e sentimenti, dove la realtà e l’immaginazione si intrecciano per far riflettere, sognare e ispirare chi legge. Betty Ivy: ecco come ho iniziato Come hai iniziato? La mia passione per la scrittura è cresciuta con me. Non ho iniziato a scrivere da bambina, anche se ho sempre amato le storie e tenevo il mio diario segreto. La scrittura è arrivata in un momento della mia vita in cui avevo bisogno di uno spazio personale e dare voce ai sentimenti. I miei primi tentativi sono stati timidi, poi con il passare del tempo, questa inclinazione si è trasformata in una vera e propria passione. Ho scoperto quanto il raccontare storie fosse liberatorio e mi desse la possibilità di scoprire il mondo esterno attraverso l’immaginazione. La strada verso la pubblicazione non è stata lineare. Avevo paura di non essere all’altezza, di non essere compresa o accettata. Tuttavia, ho capito che ogni sfida è anche un’opportunità per crescere. La pubblicazione è arrivata dopo dedizione, studio e pratica. Ogni romanzo è per me un nuovo mondo da costruire, dove metto in gioco la mia creatività e la mia vulnerabilità. Scrivere è un processo che mi ha permesso di superare ostacoli personali, di migliorarmi continuamente e di trovare serenità. Influenze e ispirazioni Quali sono i tuoi libri preferiti? Leggere è sempre stato per me come vivere mille vite diverse. Durante l’adolescenza ho amato profondamente i classici della letteratura, come Il ritratto di Dorian Gray di Oscar Wilde, Lo Strano Caso del Dottor Jekyll e del Signor Hyde Orgoglio e pregiudizio di Jane Austen e Cime Tempestose di Emily Brontë hanno un posto speciale nel mio cuore perché hanno influenzato molto la mia visione delle relazioni nei romanzi. Avendo una passione per il mistero e l’inquietudine, ho amato i romanzi di Stephen King, maestro dell’horror, e tra gli autori italiani, adoro Donato Carrisi. Nel mondo del romance contemporaneo, sono rimasta colpita da After di Anna Todd, ma anche da It Ends With Us di Colleen Hoover. I miei preferiti però, sono stati i romanzi di Caroline Kepnes, da cui è tratta la serie televisiva You. E anche Pretty Little Liars di Sara Shepard, che ha ispirato l’omonima serie TV, mi ha colpita. Entrambi raccontano storie dove il confine tra amore, ossessione e pericolo è sottile. C’è però un romanzo che ho sempre cercato ma che non ho mai trovato: una storia che riesca a fondere il romance con elementi di fantasia, mistero e avventura in modo ancora più unico e avvincente. E vuoi scriverlo tu? Sì, è proprio questo che mi spinge a scrivere: creare storie che io stessa vorrei leggere. Adoro la libertà di poter spaziare tra diverse atmosfere. La mia scrittura esplora temi come l’amore, il cambiamento, il trauma, la scoperta personale

Martina Pirone al Romance Book Party

Martina Pirone

Martina Pirone al Romance Book Party: l’intervista Martina Pirone sarà al Romance Book Party di Napoli per incontrare i suoi lettori e presentare le sue opere! Nell’attesa che il primo Festival del Romance del Sud Italia arrivi, conosciamola meglio attraverso le sue stesse parole, in quest’intervista esclusiva in cui si è raccontata! Due chiacchiere con Martina Pirone Ciao Martina, raccontaci qualcosa di te!  Mi chiamo Martina, ho 34 anni e vivo a Roma con mio marito e le nostre due gattine Tracy e Milù. Di giorno sono un’educatrice negli asili nido della capitale e di notte mi trasformo in scrittrice. Sulle prime sono diffidente, ma do il cuore a chi mi sta accanto. Testarda, protettiva, decisa e leale, ma anche disordinata, lunatica e molto molto autoironica. Ho molte passioni e poco tempo per portarle avanti tutte e la scrittura è il collante che tiene insieme ogni mio pezzo. Amo far ridere, infatti il mio genere preferito è la commedia romantica e il mio spirito guida è Sophie Kinsella. Sono incline alla sperimentazione, perciò, ho provato a scrivere anche sport romance. E il progetto che ad oggi mi rende più orgogliosa è Royal Collision, il terzo romanzo di una serie, la Royal Series,  composta da sei volumi scritti da sette autrici, tutti legati da una sottotrama suspense. Prendo ispirazione da qualsiasi cosa mi circonda: dialoghi ascoltati per sbaglio, eventi realmente accaduti che poi rielaboro, storie che mi raccontano… Poi il tutto viene amalgamato a ritmo di musica! Uno dei miei sogni più grandi lo state realizzando proprio voi del Romance Book Party, dandomi la possibilità di partecipare a un evento internazionale accanto ai più grandi nomi del nostro genere, quindi grazie dal profondo del cuore. Il rapporto con la scrittura Cosa scrivi? Che sia uno sport romance, una commedia romantica o qualcosa di più impegnativo a livello emotivo, nei miei romanzi troverete sempre “eroi comuni” che combattono con la vita di tutti i giorni per arrivare al loro lieto fine. Amo la commedia o lo stile ironico perché sono un’inguaribile ottimista e credo che il sarcasmo sia un mezzo potentissimo sia per dare ritmo alla storia sia per dare spunti di riflessione senza risultare “pesanti”. Perché scrivi? Scrivo per un’infinità di motivi. Primo tra tutti, per la passione di creare un qualcosa da zero. Amo il processo creativo e me lo vivo dalla prima idea appannata che mi viene in mente fino alle battute finali dell’editing. Penso che sia una delle cose più soddisfacenti al mondo poter stringere fra le mani il prodotto di mesi di lavoro. Scrivo perché è il mio modo di comunicare, di dare la mia visione del mondo, di dare speranza attraverso il mio ottimismo, di far trascorrere qualche ora di allegria a chi non ne vive moltissimi nella vita reale. E, infine, per rielaborare tutte le emozioni che ho dentro e che fanno fatica a uscire. La scrittura per me è vita. Dalla lettura alla scrittura Come ti sei approcciata alla scrittura? Ho sempre amato scrivere. Sin da piccola inventavo storie e riempivo pagine dei diari segreti con le mie emozioni e gli eventi che più mi colpivano. Diventata adolescente, per molto tempo ho accarezzato l’idea di diventare una giornalista, ma mai avrei pensato di scrivere un romanzo. Mi sbagliavo. Non sono mai diventata una giornalista e, dopo una laurea in lingue e letterature straniere e l’estenuante ricerca di un lavoro, ho ricominciato a leggere romanzi attuali. Mi sono innamorata di Harry Potter, Twilight e sono approdata al romance dove ho trovato autrici splendide e amiche ancora più splendide! E in questo clima di condivisione è arrivata anche l’idea per il mio primo romance, Three point shot. Da quel giorno, nell’ormai lontano 2017, non mi sono più fermata. Oggi quali sono i tuoi libri preferiti? Ho sempre amato leggere e ricordo che quando lessi per la prima volta io la favola della buonanotte a mia madre, mi sentii la bambina più felice del mondo. I miei compagni alle elementari impazzivano per Harry Potter, io mi innamoravo delle storie di Angelo Petrosino, Bianca Pitzorno tutta la collana del Battello a Vapore. Crescendo sono passata a Le Ragazzine e a leggere qualche classico come Robin Hood. Ma l’amore vero per un’autrice è arrivato alle medie, quando una mia compagna mi regalò I love shopping di Sophie Kinsella. Amo molto anche i gialli datati come la serie di Nero Wolfe o Il Commissario Maigret e grazie all’università mi sono avvicinata ai classici e alla letteratura (e opere teatrali) europea, con particolare interesse per quella spagnola. Insomma, leggo di tutto. Non amo i romanzi troppo spicy e, se si tratta di romance, pretendo il lieto fine. Martina Pirone: i miei progetti per il futuro Cosa stai scrivendo ora? Ho iniziato da pochissimo a lavorare sul mio prossimo romanzo e posso dirvi che sarà una nuova commedia romantica, autoconclusiva, con una protagonista, come al mio solito, un po’ pazzerella e dei personaggi secondari abbastanza ingombranti. Spero di tornare a farvi ridere e sognare. Come sempre, metterò tutta me stessa per far sì di darvi un prodotto che sia al massimo delle mie possibilità. Non posso svelarvi di più perché al momento sono anche io in fase conoscitiva dei personaggi e della trama… non vi resta che rimanere sintonizzati per scoprire di più! Photo Credit: Martina Pirone on Instagram

Sienna Zini al Romance Book Party

Sienna Zini

Sienna Zini al Romance Book Party: l’intervista Sienna Zini sarà al Romance Book Party: l’autrice bolognese incontrerà i suoi lettori a Napoli, il 1 giugno 2025. Nell’attesa possiamo conoscerla meglio attraverso le sue stesse parole, in quest’intervista rilasciata in esclusiva per noi! Due chiacchiere con Sienna Zini Ciao Sienna, raccontaci qualcosa di te! Mi chiamo Sienna, ho 48 anni e sono nata a Bologna. Per lavoro ho vissuto all’estero, tra Stati Uniti e India, esperienze incredibilmente formative, soprattutto il mio periodo indiano. Con una laurea in Giurisprudenza, ho lavorato per tredici anni nella consulenza del lavoro, un’esperienza che mi ha dato molte soddisfazioni professionali ma non era la mia vera vocazione. Ho anche un cane dolcissimo, un trovatello che ha viaggiato con me fino in India. La cucina è una mia grande passione, anche se i dolci non fanno per me: come dice una mia amica indiana, richiedono troppa pazienza per una nervosetta come me. La mia passione più grande, però, è la lettura.  Una delle cose più folli che ho fatto? Andare in deltaplano in Slovenia! Un’esperienza adrenalinica indimenticabile. Sono una persona piuttosto introversa, ma allo stesso tempo amo conoscere gente nuova. Anche se odio parlare di me stessa, adoro ascoltare le storie degli altri. È una passione nata con le storie che mi raccontavano i miei nonni e non è mai scomparsa. Ed è anche la ragione per cui diventare un’autrice è da sempre stato il mio sogno nel cassetto. Un sogno che per molti, troppi, anni ho ignorato. I miei romanzi Cosa scrivi? Le mie storie nascono da personaggi che prendono vita nella mia mente e insistono per essere raccontati. Sono quella che viene definita una pantser: non ho una trama definita fin dall’inizio, mi lascio guidare dai miei personaggi e dalle loro evoluzioni. Ma un tratto comune a tutti i miei libri è che sovvertono o mischiano i classici tropes. Ad esempio Il Mio Unico Duetto è un mafia romance, ma il protagonista, Nicolas, rimane coinvolto solo perché vuole salvare la donna di cui si sta innamorando. E ho sovvertito un tropo anche nell’ultimo libro che ho scritto, che è un romantasy, e non sarà di certo l’ultimo. Mi sono divertita tantissimo a scriverlo! L’altro tratto comune a tutte le mie storie è l’aspetto psicologico. Credo che una delle più grandi sfide in tutte le relazioni sia l’essere in grado di lasciarsi alle spalle la propria storia ed il proprio bagaglio emotivo. Essere in grado di crescere ed evolvere in una versione di sé che sia aperta all’amore ed in grado di dare e ricevere in maniera adulta e rispettosa. Tutti i miei personaggi intraprendono un percorso di evoluzione personale, spesso segnato da momenti di separazione che li aiutano a comprendere sé stessi e a diventare capaci di un amore maturo e reciproco. Sienna Zini: i primi passi da scrittrice Come hai iniziato la tua carriera da scrittrice? Ho sempre amato perdermi nelle storie: quelle che mi venivano raccontate, quelle che leggevo e quelle che inventavo nella mia mente. Ho provato molte volte a mettere queste storie su carta ma non ero mai soddisfatta del risultato. Il punto di svolta è stata la pandemia. Sono stata travolta da una storia ed ho cominciato a scriverla, in inglese questa volta. Ho scritto, riscritto, cancellato, fino a capire che dovevo lasciare che i personaggi prendessero il controllo. Ho scoperto di avere un modo tutto mio di scrivere, più incentrato sui sentimenti e le emozioni che sulle descrizioni dettagliate. Le mie storie vivono nei cuori e nelle menti e l’ambiente circostante è accennato giusto quel tanto da rendere possibile visualizzarlo. Anche se non sono ancora un’autrice famosa, scrivere mi riempie il cuore e nutre la mia anima ed ho la fortuna di avere lettori appassionati che amano il mio lavoro. Ho scelto l’auto-pubblicazione perché non volevo condividere subito le mie storie con il mondo e continuo a sceglierla per la libertà creativa che mi garantisce. Non è stato un percorso facile: ho dovuto affrontare diverse sfide, soprattutto imparare a promuovere il mio lavoro sui social media. Ma la soddisfazione di vedere le mie parole raggiungere le persone e di creare una piccola comunità di lettori appassionati ha ripagato ogni sforzo. Recentemente, ho deciso di tradurre i miei libri in italiano perché mi mancava un contatto diretto con i lettori. La risposta è stata entusiasmante e mi ha dato la conferma che stavo facendo la cosa giusta. Da lettrice a scrittrice Quali sono i tuoi libri preferiti? Sono sempre stata una lettrice appassionata. E quando scopro un autore che mi piace, di solito mi immergo nella sua opera completa. I miei primi veri romanzi sono stati i gialli di Agatha Christie, seguiti presto dagli horror di Stephen King. Forse un po’ troppo presto per la mia giovane età, come testimoniano le innumerevoli notti insonni! Il liceo classico mi ha aperto le porte dei grandi classici, anche se devo confessare un’intolleranza per James Joyce. I suoi libri non fanno proprio per me. Vado pazza, invece, per John Irving. Il mondo secondo Garp è uno dei miei libri preferiti. Shakespeare è una delle mie grandi passioni, come anche Pirandello. Ho amato praticamente tutti gli autori russi ed il mio primo incontro con il romance è stato L’amante di Lady Chatterley. Tra gli autori contemporanei i miei preferiti sono Jody Ellen Malpas – infatti il suo This Man è stato il romance che ho riletto più volte in assoluto – Emily McIntire, Megyn Ward. Perché scrivi? Spero che i lettori nei miei libri trovino intrattenimento ed un momento di fuga, ma anche la possibilità di riflettere sulle fragilità che caratterizzano ognuno di noi e su come crescere in una relazione. Per questo le mie protagoniste femminili non sono supereroine invincibili, ma donne che affrontano le loro paure, i loro dubbi, le loro fragilità. Sono forti perché, nonostante le ferite, si rialzano sempre, più determinate di prima. La loro forza risiede nella capacità di perdonarsi e di continuare a crescere, giorno dopo giorno. E, non importa

Fabiana Vestoso al Romance Book Party

Fabiana Vestoso

Fabiana Vestoso al Romance Book Party: l’intervista Il Romance Book Party è pronto ad accogliere Fabiana Vestoso! L’autrice sarà a Napoli il 1 giugno 2025 per incontrare i lettori e presentare le sue opere. Nell’attesa possiamo conoscere meglio lei e i suoi lavori attraverso le sue stesse parole, grazie a quest’intervista rilasciata in esclusiva per noi! Due Chiacchiere con Fabiana Vestoso Ciao Fabiana, ti va di raccontarci un po’ di te? Sono una sognatrice: sogno in continuazione e, ciò che sogno, lo riporto nei miei libri. Ogni mio personaggio possiede una parte di me, soprattutto i difetti! E dato che ne sono tanti, ve ne dirò solo tre: sono volubile, pigra, e una sognatrice. Sì, vale anche come difetto, perché mi ritrovo con la testa tra le nuvole così spesso che dimentico tutto il resto. Oltre ai tre difetti, dò anche tre pregi: il primo è che sono molto autoironica. E l’autoironia aiuta a superare la noia della vita. Qualcuno dice che sono divertente; e, infine, mi piace mettermi in gioco. Quest’ultimo l’ho capito da poco. Ho tenuto i miei romanzi nel cassetto per molto tempo prima di decidermi a pubblicarli, e ora me ne pento, perché ho capito che non voglio più smettere. Voglio che le persone conoscano le mie storie, se ne innamorino e si arrabbino anche. Con la mia scrittura desidero trasportare il lettore in una nuova vita da vivere insieme. Il mio rapporto con la scrittura Di cosa ti piace scrivere? Scrivo principalmente libri erotici dai tratti dark. La maggior parte dei miei libri tratta temi importanti che cerco di introdurre nel modo più leggero possibile, perché le mie storie vogliono essere semplicemente una fuga dalla realtà. I punti di forza sono l’originalità e lo spicy che qualcuno ha definito “elegante.” Provare per credere! Com’è iniziata la tua carriera da scrittrice? La mia passione è nata quando avevo appena tredici anni. A scuola, la nostra insegnante ci faceva leggere e scrivere racconti, e io ho trovato nella scrittura il mio rifugio. Ho iniziato a scrivere per me stessa. Ho scritto il mio primo romanzo a sedici anni e ce ne ho messi solo dieci per decidermi a pubblicarlo. Nel mentre ho continuato a scrivere, e se c’è una cosa su cui sono certa è che non smetterò mai di farlo. E oggi perché scrivi? È iniziato tutto come una via di fuga. Ricordi quando eri adolescente e odiavi la tua vita? Scrivere era il mio modo di evadere da quella vita che mi stava stretta. Viaggiare attraverso le pagine, vivere avventure che ti spaventerebbero nella vita reale, innamorarsi centinaia di volte. Non mi stancherò mai della sensazione che ti dà iniziare una nuova storia. Fabiana Vestoso: i miei progetti futuri Quali sono i tuoi libri preferiti, che ti hanno influenzata? Il mio libro preferito in assoluto è Kill Switch di Penelope Douglas. Di quel romanzo ho amato le emozioni percepite in quelle pagine dalla protagonista, il dolore provato da lui, e l’amore che li legava. La saga di cui fa parte, la Devil’s Night, è la mia saga dark preferita, mentre per il romance, non ho un libro preferito, ma amo da impazzire la saga I ragazzi di Jackson Harbor di Lexi Ryan. Non sono una grande patita di classici, ma di tanto in tanto mi piace leggere anche qualche giallo o fantasy. Cosa stai scrivendo ora? Ho tanti progetti e sono davvero elettrizzata. Una volta conclusa la saga Toxic Hearts, potremmo ancora sentire parlare dei personaggi di The Darkest Soul. Da poco ho pubblicato una romcom che vi ruberà il cuore, e su Wattpad potreste trovare qualcosa che vi toglierà il fiato. Si chiama Crimson Lust, un triangolo, hate to love, forced proximity e Forced…. Marriage. Sono certa che non vi deluderà. Leggere per credere! Photo Credit: Fabiana Vestoso on Instagram 

Ellie Rose Strange al Romance Book Party

Ellie Rose Strange

Ellie Rose Strange al Romance Book Party: l’intervista Ci sarà anche Ellie Rose Strange al Romance Book Party! L’autrice sarà a Napoli, il 1 giugno 2025, per partecipare al primo Festival internazionale del Romance del Sud Italia. Se volete conoscere lei e le sue opere, non perdetevi quest’intervista esclusiva! Due chiacchiere con Ellie Rose Strange Ciao Ellie, parlaci di te! Sono una ragazza che va contro corrente, che sogna in grande, che non ha paura di mettersi in gioco. Troppo positiva, troppo testarda, sicuramente logorroica, ma non posso farci granché. Quando inizio a parlare, è difficile che io riesca a smettere. La storia con cui ho imparato a farmi conoscere attraverso il booktok e il bookstragram fa parte della The Witch Academy Saga, una pentalogia dark fantasy romance dove stregoneria e mitologia greca si fondono a elementi mystery-horror e dark. Fin da piccola ho sempre avvertito la mancanza nel mercato editoriale di un fantasy completo. Insomma, se amo il paranormal, il fantasy romance e il dark, perché devi per forza scegliere tra l’uno o l’altra? Perché non combinarli insieme, dandogli un senso nuovo? È quello che ho fatto con Witch Academy: creare un’opera completa, ricca di tutti gli elementi fantasy che mi sono sempre piaciuti, come streghe, angeli, demoni, divinità greche e chi più ne ha più ne metta. I miei romanzi Cosa scrivi? Amo tutto ciò che ha a che vedere col dark fantasy e il dark romance. Mi appassiona scrivere storie con personaggi imperfetti, sbagliati, spezzati. Adoro mostrare la fragilità dell’animo umano anche attraverso la sua oscurità. Ci vedo un fascino che mi attrae. Al contempo, adoro mostrare la luce. Non ho un trope preferito, ma la dinamica strangers to enemies to lovers mi fa impazzire, letteralmente! Credo che sia bellissimo riuscire a creare due personalità opposte e trovare il modo di farle collidere, di fondersi e bilanciare. Dopotutto non è quello che facciamo noi, in ogni relazione? Ci mettiamo in gioco, cerchiamo di aprirci, di migliorarci, di far star bene l’altra persona nonostante i difetti, le incomprensioni e le difficoltà. Questo è quello che tento di far fare ai miei personaggi, aggiungendo una buona dose di spicy. Quella non guasta mai. Ellie Rose Strange: la mia scrittura tra esordi e ispirazioni Come hai iniziato a scrivere? Ho sempre amato leggere, anche in tenera età. Tuttavia non riuscivo a trovare una storia con tutti gli elementi fantasy che amavo, dovevo per forza leggere solo di fate o di streghe, licantropi o vampiri, draghi o sirene… Non esisteva ancora un romanzo in grado di fondere tutti questi elementi. Così l’ho creato io. Witch Academy è nata tra i banchi di scuola, dal bisogno di una ragazzina di seconda media di dar voce alle proprie fantasie. E mentre tutti si affaccendavano su MSN o a buttar giù fanfction su Hermione Granger e Draco Malfoy o Edward, Jacob e Bella, io davo vita alla mia accademia di stregoneria, gestita da divinità greche. Non è stato facile, perché all’epoca non avevo le disponibilità economiche o le conoscenze che ho adesso. Witch Academy è rimasta per quasi vent’anni dentro un cassetto, in attesa di vedere la luce. E l’ha fatto: a dicembre 2023 è uscita la prima edizione e non potrei esserne più felice. A distanza di un anno ho avvertito l’esigenza di dare una rinfrescata, non solo alla storia, ma anche al suo aspetto. Adesso sono super felice, entusiasta e soddisfatta del risultato! Quali sono i tuoi libri preferiti? I miei autori preferiti sono senza ombra di dubbio Neil Gaiman con Coraline, Rick Riordan e la saga di Percy Jackson e Kate Tiernan, grazie alla quale mi sono avvicinata alla Wicca, pur non essendo una praticante, ma solo inguaribilmente curiosa riguardo tutto ciò che ha a che vedere con la natura e l’esoterismo. I progetti futuri Cosa ti spinge a scrivere? Amo parlare di fragilità. Trovo che, in un mondo in cui la perfezione viene fatta passare come “credo” o “bellezza assoluta” sia importante ricordare che nessuno è perfetto. Oppure, che lo si può essere nonostante le cicatrici, gli sbagli e le difficoltà. È questo che, nel mio piccolo, cerco e spero di trasmettere con i miei libri: siamo umani, anche dopo aver toccato il fondo, anche nell’oscurità. Quali sono i tuoi prossimi progetti? La mia “missione” per questo 2025 è di completare la pentalogia della The Witch Academy Saga, perché non riesco a iniziare un progetto e a lasciarlo a metà. Ho bisogno di chiudere “un legame” prima di gettarmi a capofitto su nuovi personaggi e nuove storie. Ma i progetti ci sono. Per esempio due dark romance autoconclusivi, una dilogia paranormal romance con focus sulla mitologia egizia e una serie di romanzi dark fantasy horror autoconclusivi di cui non vedo l’ora di poter parlare. Al momento – ed è strano detto da me – sto cercando di mantenere il silenzio stampa! Photo Credit: Ellie Rose Strange on Instagram

Stella Costa al Romance Book Party

Stella Costa

Stella Costa al Romance Book Party: l’intervista Stella Costa sarà al Romance Book Party di Napoli, il 1 giugno 2025. L’autrice incontrerà i suoi lettori e presenterà in anteprima al nostro evento il suo terzo romanzo! Nel frattempo possiamo leggere le sue dichiarazioni rilasciate in esclusiva per noi in quest’intervista. Due chiacchiere con Stella Costa Ciao Stella, raccontaci chi sei! Mi chiamo Stella e ho 43 anni. Sono una persona molto timida e introversa e, spesso, il mio carattere diventa il mio più grande nemico e il mio più invalicabile limite. Ho iniziato a scrivere da bambina, ma un giorno ho smesso di dare voce ai miei pensieri, perché a scuola mi sentivo dire troppo spesso che non ero brava, non avevo idee e non ero portata per la scrittura. Mi sono rinchiusa ancora di più nel mio mondo fantastico, vivendo nella bolla delle mie fantasie e dei miei sogni a occhi aperti. Cosa ti ha spinto a iniziare a scrivere così presto? Mi sono avvicinata alla scrittura dopo la morte prematura della mia mamma. Avevo bisogno di esorcizzare il mio grande dolore e, più scrivevo, più sentivo il desiderio di raccontare qualcosa. La sua storia. O meglio ciò che me l’aveva portata via. Desideravo cristallizzare il suo ricordo in un punto fisso dell’eternità. Per lei ho ricominciato a scrivere e per lei continuerò a farlo, sperando di renderla fiera di me anche se da lassù. La scrittura che trasforma la sofferenza in speranza Cosa ti piace scrivere? Sono un’eterna romantica e idealista, motivo per il quale scrivo solo romance. Sono convinta che l’amore possa superare tutti i limiti, anche quelli dell’impossibile. Il mio primo romanzo, infatti, è un soft dark romance in cui mostro come la forza dell’amore e delle illusioni riesca a sconfiggere e superare anche quelli imposti dal destino. In questo libro affronto temi delicati come quello della malattia, della resilienza e della forza delle illusioni ma anche di alcune tematiche che mi stanno molto a cuore, tra cui il bullismo, sempre usando la delicatezza e l’attenzione a non urtare la sensibilità del lettore. Nel secondo romanzo invece ho abbandonato il dark per dedicarmi solo alla forma più pura dell’amore e della passione. I miei tropes preferiti sono il love triangle e il forbidden love, temi che esploro in ogni mia storia. Oserei dire che nelle mie storie lascio che le protagoniste vivano l’amore senza freni. Perché scrivi? Scrivo perché sento di avere dentro di me un’enormità di emozioni che non riesco a esprimere nella realtà; perché nelle trasposizioni immaginarie dei miei romanzi vivo tante vite. Lo faccio perché ho bisogno di sognare, di scappare in luoghi lontani dove il dolore si trasforma in opportunità, e la disperazione diventa speranza. Scrivo per trovare me stessa e affermare la mia voce in un mondo che sembra negare ogni espressione. E scrivo per voi. Per regalarvi emozioni e trasportarvi nel mio mondo in cui l’amore vince sempre, nonostante tutto. Stella Costa: una sorpresa per il Romance Book Party E quali sono, invece, i tuoi libri preferiti? Quando ero piccola amavo molto leggere, per me era un altro modo di evadere dalla realtà da cui, più spesso di quanto necessario, volevo estraniarmi. I miei libri preferiti, quelli che ancora ricordo e porto nel cuore, erano Il piccolo Principe e Pollyanna. In età scolare, invece, ho amato Il Ritratto di Dorian Grey. Da adulta mi sono avvicinata al mondo del romance durante la pandemia: improvvisamente avevo tanto tempo libero e sono diventata un’accanita lettrice. Il mio romanzo preferito, ad oggi, è Relentless di Anne L. Evans, una storia che mi ha colpito molto e che mi è rimasta impressa per la profondità dei temi trattati e la delicatezza con cui l’autrice è riuscita a parlarne senza cadere nel volgare. Ma ce ne sono tanti altri che adoro, per genere e trama, che mi hanno anche dato la spinta per iniziare a scrivere. Adesso, infine, a cosa stai lavorando? In questi ultimi mesi sto ultimando la revisione del mio terzo romanzo. Un libro a cui tengo molto perché tratto argomenti come la forza, la resilienza e la voglia di rinascere nonostante le difficoltà della vita. Lo presenterò in anteprima al Romance Book Party, in una veste bellissima! Nei miei progetti futuri, oltre a questo romanzo, c’è anche la pubblicazione di un forbidden romance molto particolare, che è stato preso da una casa editrice in fase di stesura. Vado molto fiera di questo romanzo perché è quello che ho iniziato a scrivere con più consapevolezza e al massimo delle mie capacità! Photo Credit: Stella Costa on Instagram

Federica Sobrero al Romance Book Party

Federica Sobrero

Federica Sobrero al Romance Book Party: l’intervista Federica Sobrero parteciperà al Romance Book Party! L’autrice sarà a Napoli, il 1 giugno 2025, per incontrare i suoi lettori e far conoscere le sue opere! Nel frattempo, però, possiamo approfondire la sua conoscenza e quella dei suoi lavori grazie alle sue stesse parole, attraverso quest’intervista esclusiva che ha rilasciato per noi del RBP! Due Chiacchiere con Federica Sobrero Ciao Federica, ti va di raccontarci qualcosa di te? Ho quasi 33 anni e vivo a Torino. Dopo 9 anni a Milano dove lavoravo per un’agenzia di viaggi ed eventi per le aziende sono ritornata a Torino e negli ultimi tre anni e mezzo seguo una famiglia, sono la loro House manager. Fin da piccola ho avuto il sogno di diventare una criminologa ma, per una cosa o per l’altra, è rimasto lì nel cassetto. Sono una persona solare, timida e riservata quando non conosco una persona, e molto testarda. A sei anni ho iniziato a giocare a tennis e tutt’oggi lo pratico. Quando ero più “giovane” ho fatto agonismo ma con il subentrare del lavoro, per di più in un’altra città, ho dovuto un po’ lasciare andare l’attività. Cosa scrivi? Un Passo alla Volta è la mia prima esperienza letteraria. Ho scritto una storia d’amore tra due giovani, ambientata nel mondo del tennis, che potesse tenere incollati alla storia grazie alle varie peripezie a cui entrambi sono soggetti. Infatti si è spinti dalla curiosità di sapere come andranno a finire le cose, se ci sarà il lieto fine. È una storia scorrevole, semplice, anche nel linguaggio, ma non scontata. È uno sport romance, autoconclusivo, ha il doppio pov, è uno slow burn, e lui è un personaggio famoso. La scrittura e i progetti futuri Questo, per ora, è il tuo unico romanzo, ma come ti sei avvicinata alla scrittura? Quando ero più piccolina, a dieci o dodici anni, ricordo di un episodio in cui presi un’agenda che avevo in camera e iniziai a scrivere una storia. Non so per quanto tempo portai avanti la cosa, però ricordo che avevo scritto dei dialoghi tra i personaggi. Crescendo non ho mai avuto altri episodi di questo tipo. A metà gennaio 2024 con il cellulare in mano sotto le coperte ho iniziato a scrivere delle bozze nelle note e da lì è partita una storia, che ogni notte proseguiva, finché non sono arrivata alla fine. Cosa ti spinge a scrivere? Ho iniziato a scrivere il mio manoscritto in un momento lavorativo in cui ero molto stressata e avevo bisogno di evadere dalla realtà e far in modo che la mia testa non continuasse a pensare alle cose della giornata. Ho creato così un mondo parallelo, dove rifugiarmi nelle mie notti insonni. La prima stesura dell’opera, infatti, è avvenuta tutta di notte! Quali sono i tuoi libri preferiti? A scuola in realtà non ho mai amato la lettura, o per lo meno non ho mai provato interesse per i libri che venivano assegnati come compiti. Fin da adolescente ho sempre letto le storie d’amore, letture che non erano mai nei programmi dei professori a scuola. A volte mi sono addentrata in qualche giallo, vista la mia passione per la criminologia, ma non sono mai riusciti a catturarmi del tutto. Il libro che più mi è rimasto impresso è Il Bacio della Vita di Eva Carter. I progetti futuri Quali sono i tuoi progetti futuri? Ho qualche bozza di trama da sviluppare a cui a volte penso, ma in questo momento della mia vita ho troppe cose a cui pensare: lavoro, costruzione della casa nuova, arredamenti, matrimonio… magari quando decideremo di allargare la famiglia avrò un po’ più di tempo libero. Photo Credit: Federica Sobrero on Instagram

Francesca V. Capone al Romance Book Party

Francesca V. Capone

Francesca V. Capone al Romance Book Party di Napoli: l’intervista Francesca V. Capone sarà al Romance Book Party di Napoli il 1 giugno 2025. L’autrice incontrerà i suoi lettori e farà conoscere i suoi romanzi! Intanto possiamo conoscere meglio lei attraverso l’intervista a cuore aperto che ha rilasciato in esclusiva per noi! Due chiacchiere con Francesca V. Capone Ciao Francesca, raccontaci qualcosa di te!  Sono una mamma di due bambini e mi piace specificarlo perché i miei figli sono una parte fondamentale della mia vita. Cerco di impegnarmi nella carriera di scrittrice anche per dimostrare ai miei bambini che i sogni possono realizzarsi, a volte con un po’ di fortuna, altre con l’impegno e, altre ancora, fondendo le due cose. Le storie compaiono nella mente senza che io le cerchi, spesso attraverso singole scene da cui poi traggo il resto della trama e la caratterizzazione dei personaggi. La scrittura è una valvola di sfogo ma soprattutto il modo che ho per rendere tangibile ciò che immagino, ciò che mi passa per la testa che di solito è parecchio affollata.  Un mio pregio è di certo la pazienza, sono una persona che sa aspettare e che riflette bene prima di fare una scelta. D’altra parte, so essere molto pigra e mi distraggo facilmente. In sostanza sono la campionessa del procrastinare e sono bravissima a ridurmi all’ultimo in qualunque aspetto della vita. Cosa ti piace scrivere? Negli anni mi sono concentrata molto sulla commedia romantica. È un genere romance che sembra semplice da scrivere ma in realtà nasconde tantissime insidie. Strutturare una trama intrigante, mai scontata e che faccia sorride e non sbadigliare è davvero una sfida. Di solito le tematiche che affronto riguardano la crescita personale dei protagonisti, molto spesso legati ad aspettative genitoriali che temono di disattendere e ovviamente mi concentro sulla crescita sentimentale ed emotiva dei personaggi. Inoltre non escludo, un giorno, di approfondire il genere romantasy e di pubblicare qualcosa al riguardo. La passione per la scrittura e il primo romanzo Come è nata la tua passione per la scrittura?  Era il 2007, avevo soltanto diciassette anni, e ho scoperto il sito EFP, quello che a me piace definire il nonno italiano di Wattpad. Dopo alcune fan fiction ispirate ad anime giapponesi di cui non mi era tanto piaciuto il finale, ho deciso di tentare con una storia originale romantica, Il figlio della prof. Dopo pochi capitoli ho ricevuto tantissime recensioni positive e un seguito non indifferente. Qualche anno dopo ho pubblicato la mia prima commedia romantica in self, Chocolat Blanc. Poco dopo è nato lo spin off, Scommetto che mi ami, e poi delle novelle legate a questi due romanzi. Dopodiché mi sono allontanata dalla scrittura per tre anni a causa di un blocco dello scrittore e della mia seconda gravidanza. A marzo dello scorso anno dopo l’incontro con alcune lettrici che mi hanno riconosciuta come l’autrice de Il Figlio della Prof ho deciso di farlo diventare un romanzo vero e proprio.  Così ho contattato un’editor specializzata nel genere romance e ci siamo messe subito a lavoro. Sono stati mesi complicati perché quella storia l’avevo scritta a diciotto anni! Ma alla fine ce l’ho fatta e quel romanzo è diventato il primo di una serie di stand alone che ha preso il titolo di Millennial Love Series. Francesca V. Capone: le sfide del self publishing!   Perché scrivi? Scrivo perché è un bisogno. Molti immaginano il lavoro dello scrittore come qualcosa di romantico, che nasce sempre dal cuore e che è sempre mosso dalla passione. In parte è così, ma produrre un buon romanzo richiede un grande lavoro tecnico, un lavoro di rilettura e editing infiniti. Richiede sangue freddo rispetto alle critiche e alle modifiche necessarie: un’autrice può pensare di aver scritto una scena bellissima, ci si affeziona e poi magari arriva l’editor e le fa notare che quella scena è superflua. È dura vedere il proprio lavoro con occhio critico, ma questo è ciò che mi spinge a continuare. È la parte tecnica che mi motiva e che mi sprona. Un romanzo è una sfida, almeno per me. Forse è questo il vero motivo per cui scrivo: mettermi sempre alla prova con una nuova trama, con una nuova prima bozza, con un nuovo editing, con una nuova ricerca della cover giusta, con un nuovo pubblico. A ogni pubblicazione spero che il mio lavoro venga ripagato da un sorriso delle mie lettrici. Spero che la storia provochi qualche piccolo batticuore, un senso di pace e la certezza che l’amore sia un sentimento fondamentale per qualunque essere umano. Mi piace pensare che sono in grado di far stare meglio una persona e di dipingerle un sorriso sul volto al momento giusto. Una vita da lettrice Quali sono i tuoi libri preferiti? Il mio primo romanzo da lettrice risale a quando avevo sette anni. A scuola ci avevano assegnato da leggere La Gran Fiaba Intrecciata come compito per le vacanze estive. Un semplice romanzo per bambini che mi ha aperto un mondo. Da lì sono andata avanti con letture adatte, man mano, alla mia età, passando, ovviamente, per Piccoli Brividi e Il club delle baby-sitter. A undici anni, ho incontrato per la prima volta Harry Potter e la pietra filosofale che ha consolidato il mio amore per la lettura e mi ha iniziata al mondo del fantasy, da Licia Troisi a Le cronache di Narnia. A quindici anni sono passata al mio primo classico romance: Orgoglio e Pregiudizio. Ho divorato tutta la produzione letteraria di Jane Austen insieme a Cime Tempestose e altri classici: Frankenstein, Dottor Jakyll e Mister Hyde, Oliver Twist, L’Isola del Tesoro e altri ancora. Nel 2014 mi sono imbattuta in Ti Prego Lasciati Odiare di Anna Premoli che mi ha fatto capire cosa volevo scrivere: un romanzo che fa stare bene, che fa ridere e sorridere, cha parla di un amore divertente, che nasce da un odio esilarante. Ad Anna Premoli è seguita qualche anno dopo Felicia Kingsley. Infine per tre anni ho anche

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