Martina Villa al Romance Book Party

Martina Villa

Martina Villa al Romance Book Party: l’intervista Martina Villa sarà al Romance Book Party di Napoli. La giovane autrice incontrerà i lettori il 1 giugno 2025. Conosciamola meglio attraverso le sue stesse parole, attraverso quest’intervista esclusiva. Due chiacchiere con Martina Villa Ciao Martina, parlaci di te! Sono Martina, ho 25 anni e vivo in provincia di Varese, ma sono una cittadina del mondo. Le persone che mi conoscono mi definiscono paziente e solare. Tra i miei difetti più grandi c’è l’essere ritardataria cronica e disordinata, anche se preferisco definirlo caos creativo. Fin da piccola, ho avuto un amore intenso per la lettura che poi è diventata un’esigenza di scrivere le mie storie. Prendo ispirazione da tutto ciò che mi circonda e dai generi che mi piacciono. Mi piace scavare all’interno dei personaggi e ascoltare le loro storie per poi riportarle su carta. Indubbiamente nelle mie storie non può mancare una dose di dramma, che cerco anche quando leggo, perché mi dà la sensazione di scrivere qualcosa di più simile alla realtà. La musica è una parte preponderante della mia scrittura: cerco sempre pezzi nuovi come accompagnamento delle scene più importanti e significative delle mie storie. Cosa scrivi? Principalmente mi sono occupata di contemporary romance. Le prime due pubblicazioni sono molto diverse dal punto di vista dei temi trattati e dei tropes. A Million Pieces è un contemporary che affronta il tema della crescita personale, inserita nel contesto di un love triangle e delle emotional scars molto intense. Con Come Tempesta su di Me invece mi sono lanciata in un genere che non credevo potesse appartenermi così tanto e invece mi ha fatto scoprire un lato della mia scrittura che pensavo non esistesse: i tropes principali sono police romance, angst, grumpy x sunshine e forbidden love. In questi progetti, come nei prossimi, mi piace portare il mondo femminile al centro di tutto, ovviamente supportato da un universo maschile che mostra il suo lato umano e vulnerabile. La mia scrittura tra passato e presente Com’è iniziata la tua carriera? La mia vita da scrittrice parte in giovanissima età perché avevo la necessità di evadere da un mondo che mi stava particolarmente stretto e focalizzare la mia attenzione sulle storie di altri. Il primissimo tentativo di scrittura è una bozza che voleva assomigliare a una delle tantissime fanfiction che leggevo su Wattpad, ma è rimasta inedita. Il primo romanzo, invece, l’ho pubblicato su Wattpad nel 2015 e adesso è nel mio cassetto pronto per una nuova versione. Nel 2018 ho cominciato a scrivere L’amore che verrà che ho pubblicato su Amazon nel 2021. Era una versione molto acerba di A Million Pieces e infatti questa ripubblicazione è stata una manna dal cielo. Poi è arrivata l’idea su tutto l’universo della California Dreaming Series che oltre alle storie d’amore tra i protagonisti ambientate a Los Angeles, San Francisco e San Diego, racconta il mio amore per gli Stati Uniti. Cosa ti spinge a scrivere? “Scrivo perché sono” è il riassunto della passione che ogni giorno mi fa venire voglia di evadere dalla mia quotidianità e scappare nelle storie e nelle teste dei miei protagonisti. La mia non è solo una passione per la narrazione, ma è proprio la volontà di comunicare certi temi che hanno toccato me o persone vicine a me. Per me è fondamentale creare dei mondi tangibili per i miei personaggi affinché le persone che leggono le mie storie possano essere in grado di immedesimarcisi. La lettura e la scrittura sono processi di catarsi. Quando trovo messaggi dei miei lettori che mi dicono “ho pianto leggendo questa scena” o “mi sono immedesimata in questo personaggio”, mi sento estremamente orgogliosa del mio lavoro perché vuol dire che in qualche modo sono riuscita nel mio obiettivo. Quali sono i tuoi libri preferiti? Sarà banale ma il mio primo approccio al mondo romance è stato con Orgoglio e Pregiudizio della Austen, la madre di tutto il genere. Il primo romance che mi ha fatto venire voglia di scrivere, però, è Buonanotte Amore Mio di Daniela Volontè, perché con i giusti tropes mi aveva catturata e tenuta incollata alle pagine. Avevo il bisogno viscerale di scrivere qualcosa che mi desse le stesse sensazioni. Sono cresciuta con tanti autori stranieri, che hanno fortificato la mia passione per i romanzi con una dose di sofferenza e di realtà. Per me la vera triade è Nicholas Sparks, Jojo Moyes e Gayle Forman. C’è un legame profondo tra amore e dolore in quello che scrivo perché credo che siano indissolubilmente collegati. Martina Villa: i miei progetti futuri Cosa stai scrivendo ora? Al momento sto ultimando la scrittura di Come Sole Dentro Me, secondo volume della California Dreaming Series e che sarà in anteprima al Romance Book Party. È un romanzo al quale sono particolarmente legata proprio perché tratta dei temi forti che si riversano nel passato della protagonista. Nel prossimo futuro, invece, ci sarà l’ultimo romanzo della California Dreaming Series, ambientato a San Diego in un ospedale militare. Il protagonista sarà Brandon, un personaggio che comparirà in Come sole dentro me. Oltre a questo romanzo, sto già progettando uno stand alone che mi porterà nel mondo degli sport romance per la prima volta. Sarà un age gap ambientato negli Stati Uniti, nel mondo del rugby: un rugbista a fine carriera e la figlia universitaria del coach. Puoi anticiparci qualcosa della trama di Come Sole Dentro Me? Judith è una specializzanda inserita all’interno del progetto che rivoluzionerà il mondo della chirurgia. Peccato che a capo del progetto ci sia Carmichael Habbots, la sua nemesi che farà di tutto per metterle i bastoni tra le ruote. Saranno costretti a condividere tanti momenti delle loro vite anche perché il fratello di Judith e la migliore amica di Carmichael si stanno per sposare e loro sono chiamati a essere dei perfetti testimoni di nozze. Photo Credit: Martina Villa on Instagram

J. Ann al Romance Book Party

J. Ann

J. Ann al Romance Book Party: l’intervista J. Ann sarà al Romance Book Party! L’autrice parteciperà al primo Festival internazionale del Romance del Sud Italia che si terrà a Napoli, il 1 giugno 2025. Conosciamola meglio attraverso quest’esclusiva intervista! Due chiacchiere con J. Ann Ciao J. Ann, raccontaci un po’ di te! Si pensi che un’autrice debba essere abituata a parlare di sé, ma un conto è farlo attraverso le pagine delle proprie storie, un conto è farlo senza maschera. Quindi riporterò quello che dice di me chi mi conosce. Sono una persona solare, socievole, creativa, dotata di grande ironia e autoironia, accogliente e generosa. Queste ultime due caratteristiche mi hanno cacciato nei guai più volte di quante sono disposta ad ammettere, perché mi sono ritrovata tradita da persone che consideravo amiche. Sono senza dubbio maniaca del controllo, ma solo per quanto riguarda me stessa! Tendo a farmi troppi film mentali che mi portano di conseguenza a farmi venire ansia senza motivo. E sono testarda. Parliamo di sogni. Ai tempi dell’università mi sono appassionata al marketing e al terzo anno ho deciso che avrei lavorato in pubblicità. A meno di sei mesi dalla laurea ho realizzato il mio primo sogno: ho fatto l’account pubblicitaria anche in una delle agenzie internazionali più famose al mondo. E ho continuato a farlo per circa vent’anni. Nel frattempo ho realizzato anche il mio secondo figlio: avere un figlio, che mi rende felice da quindici anni e mezzo. Ho preferito fare la mamma e non la donna in carriera e così ho iniziato a lavorare part time e a cambiare diversi posti di lavoro. Il mio prossimo sogno è vedere un mio libro in libreria e riuscire a scrivere per il cinema o la tv. Quest’anno ho seguito un corso avanzato di sceneggiatura presso la Scuola Holden e così ho un soggetto bell’e pronto che aspetta solo di essere prodotto. Sogni troppo grandi? Beh, se non sogni in grande che sogni a fare? I miei romanzi… Cosa scrivi? Scrivo romance principalmente chicklit e hate to love, miei generi preferiti anche come lettrice. Potrei definire i miei romanzi delle commedie romantiche che si ispirano molto al mondo del cinema. Le mie reference sono Harry ti presento Sally, Love Actually, C’è posta per te, Come farsi lasciare in 10 giorni, ecc. Amo ambientare le mie storie in paesi e luoghi che non siano quelli che vivo nel mio quotidiano perché per me leggere è come viaggiare. Per questo prediligo ambientazioni come New York (per me come una seconda casa), Londra, Parigi, e così via. Luoghi a me cari, che mi rimandano a bei ricordi e belle sensazioni. Per me la location non è mai solo uno sfondo, ma un personaggio vero e proprio. Mi interessa trattare il tema della crescita personale, della forza che ognuno di noi ha dentro e di cui troppo spesso ci dimentichiamo. Mi piace far passare il messaggio che tutti siamo speciali proprio per i difetti che ci differenziano dagli altri, e che se non ci amiamo per primi noi, difficilmente potremo sentirci amati da un’altra persona. … e la mia scrittura Cosa ti spinge a scrivere? Come ho già detto ho iniziato a scrivere per tirare fuori delle emozioni che mi stavano destabilizzando. E razionalizzandole, abbellendole e donando loro un salvifico happy ending, sono riuscita a esorcizzarle. Scrivo di un mondo ideale, dove l’amore vince sempre e riesce a superare ogni ostacolo. Inoltre cerco di trasmettere il messaggio che ognuno di noi è perfetto nella propria imperfezione, più bello con i difetti in bella mostra, senza filtri di bellezza. Perché troppo spesso ci sentiamo inadeguati, addirittura “rotti” e per questo indegni di essere amati come meritiamo. Ma non è così. E iniziamo ad amare noi stessi, prima potremo trovare l’amore che vogliamo e che meritiamo. Nei miei romance non troverete mai Cenerentola, ovvero l’archetipo della donna che dev’essere salvata da un uomo, perché sono convinta che ognuno di noi si salva da solo! Tutt’al più siamo noi donne a salvare gli uomini che amiamo! Gli esordi: la scrittura come rinascita Come hai iniziato? Da piccola mi ritrovavo a scrivere favole e a illustrarle da sola. Poi ho accantonato la scrittura per moltissimi anni. Ma ho coltivato la mia creatività lavorando per oltre vent’anni in pubblicità. Nel 2018, scopro di avere un tumore alla testa, proprio mentre mio marito inizia a parlare di separazione, dopo oltre vent’anni insieme. Inizia il mio calvario. Ma ce la faccio, trovo una forza inaspettata e mi rialzo, più forte di prima. Fonte della mia forza è stato, ed è tuttora, mio figlio. Faticosamente ritrovo un mio nuovo equilibrio in cui devo ridefinire me stessa, i miei sogni e i miei obiettivi. Rinasco a nuova vita proprio durante la pandemia, dove ritrovo la forma fisica e mentale. Un giorno di marzo del 2021 mi siedo davanti al mio portatile e non smetto di scrivere per i successivi cinque giorni. Alla fine ho la bozza del mio primo romanzo Finalmente a casa, praticamente autobiografico. È stata senza dubbio una terapia per me: avevo troppi tormenti, troppi tumulti, troppe emozioni che non potevo più tenermi dentro. E così ho trasferito tutto sulla carta. Da allora non ho più smesso di scrivere. Sempre grazie a mio figlio ho sistemato la mia storia e l’ho mandata a qualche casa editrice. A fine ottobre del 2021 avevo firmato il mio primo contratto editoriale! A marzo del 2022 ho firmato con un’altra casa editrice e da allora ho pubblicato quattro romanzi e due in self. I progetti per il futuro Quali sono i tuoi libri preferiti? In adolescenza ho amato Siddartha, L’amico ritrovato, Il Signore delle mosche. Dopo l’università mi sono appassionata ai romanzi di Sergio Bambaren in cui trovavo spunti di riflessione e analogie con quello che vivevo e provavo in quegli anni. Mi sono appassionata al genere romance abbastanza di recente, forse per trovare un po’ di rosa in un mondo che stava diventando un po’ troppo grigio. La mia autrice

Marialuisa Gingilli al Romance Book Party

Marialuisa Gingilli

Marialuisa Gingilli al Romance Book Party: l’intervista Al Romance Book Party ci sarà anche Marialuisa Gingilli! Il 1 giugno 2025 l’autrice sarà a Napoli, al primo Festival del Romance del Sud Italia, per incontrare i lettori e presentare i suoi romanzi. Intanto possiamo conoscerla meglio attraverso quest’intervista esclusiva! Due chiacchiere con Marialuisa Gingilli Ciao Marialuisa, raccontaci di te! Sono Mary e ho quarant’anni. Romana di nascita, vivo da circa diciotto anni nella splendida cornice dei Castelli Romani. Credo nell’amicizia, mi affeziono facilmente alle persone e questo spesso mi si ritorce contro. Sono sensibile, permalosa e testarda. Impiegata amministrativa per pagare il mutuo di casa, sogno di poter vivere solo grazie alla scrittura, di ritrovarmi ad affollatissimi firmacopie dei miei romanzi e che prima o poi Prime o Netflix bussino alla mia porta. Sogno in grande, ma sono convinta che i sogni non siano fatti per essere chiusi in un cassetto. Nella vita ho imparato che l’unico modo per andare avanti, spesso, è lanciarsi a capofitto nelle situazioni, e che se credi davvero nei tuoi sogni, allora tutto l’universo si adopererà affinché si realizzino. Ho realizzato moltissimi dei miei sogni, primo fra tutti quello di riuscire a ritagliarmi sempre dello spazio per la scrittura. E poi ci sono state le fiere, gli abbracci con le mie lettrici, le loro parole di affetto e di incoraggiamento. Insomma, non posso davvero lamentarmi. La scrittura e i romanzi Come definiresti la tua scrittura? Parlare di me come autrice mi mette in difficoltà, quindi userò le parole delle mie lettrici, che definiscono il mio stile poetico, accurato, scorrevole. Ho la capacità di dare concretezza ai paesaggi che fanno da sfondo alle mie storie e tridimensionalità ai miei personaggi e i miei romanzi sembrano degli spaccati di vita reale. La scrittura è il mezzo con cui riesco a essere davvero me stessa, a spogliarmi delle etichette con cui ogni giorno vengo definita. È la mia linfa vitale e senza finirei con lo spegnermi del tutto, come ho sperimentato nel periodo più buio della mia vita. Cosa ti piace scrivere? Il mio genere è sicuramente il contemporary romance. Non mi piace classificare i romanzi in base ai trope, ma direi che amo i social gap, i second chance e l’age gap. Nei miei romanzi ho affrontato anche il triangle love e l’hate to love. Per i miei romanzi, però, non parto mai da un trope specifico. A “parlare” è la storia dei miei protagonisti. I temi di cui scrivo sono sempre molto delicati. Sono storie di donne forti che non basano la loro esistenza sull’amore e sull’uomo da avere accanto, perché penso che l’altra persona non dovrebbe essere la parte di cerchio che chiude il nostro, ma un cerchio completo che si incastra con un altro cerchio completo. Per il resto, lascio che sia la vita a ispirarmi: parlo di violenza psicologica, spesso in famiglia, di dipendenze, di disturbi alimentari e attacchi d’ansia, E di riscatto. Affronto queste tematiche con delicatezza e senza diventare “pesante”, Sarà una risata a salvare il mondo, quindi mi fisso sempre l’obiettivo di strapparne più d’una, anche se nel frattempo faccio versare qualche lacrima. Marialuisa Gingilli: come ho iniziato Parlaci dei tuoi esordi! Ho sempre avuto, dentro di me, una vocina che mi diceva di provarci, ma temevo di non esserne capace. Un giorno, sul gruppo di un’autrice che seguivo — che oggi è una delle mie migliori amiche — ho partecipato a un gioco: scrivere un estratto partendo da una parola. Quella parola ha svegliato Margherita e Alessandro, protagonisti del mio romanzo d’esordio, Solo per me. Ho scritto anche lo spin-off, L’immagine di Noi, e il sequel, Non te l’ho mai detto. E questo insieme al primo, mi ha regalato due contratti editoriali che mi hanno permesso di lavorare per cinque anni con professionisti del settore da cui ho imparato tanto. Perché scrivi? Perché senza la scrittura non potrei vivere. Per anni non ha fatto parte della mia vita, ma poi mi ha travolta come un fiume in piena. Da ragazzina avevo tanti sogni, primo fra tutti quello di diventare giornalista. Poi la vita ha cambiato i miei piani. Mi sono impegnata nel lavoro, ho trovato l’uomo giusto, mi sono sposata e ho avuto una figlia. Ho sottoscritto un mutuo trentennale e preso un cane. Non che non fossi felice, ma sentivo che mancava qualcosa nella mia vita. Scrivere mi ha riconnessa con me stessa. C’è stato un momento in cui ho pensato di smettere. Per vari motivi non avevo testa e cuore per mettermi al pc. Tuttavia mi stavo spegnendo poco a poco. Per fortuna ho capito che dovevo riprendere in mano quella parte della mia vita e che non potevo rinunciare davvero a questa passione. Per questo vorrei che alle mie lettrici arrivasse questo messaggio: “Sognate in grande, lanciatevi nel vuoto e mandate al diavolo chi vi dice che non potete farcela, che non ne siete in grado”. I progetti futuri Quali sono i tuoi libri preferiti? Ho iniziato a leggere alle medie. I primi romanzi erano tutti di carattere storico, sull’Antico Egitto, soprattutto. Poi ho scoperto i grandi classici, innamorandomi di Tolstoj e Dostoevskij. Jane Austen ed Emily Bronte mi hanno fatto sospirare, ma anche arrabbiare, mentre Alexandre Dumas mi ha rapita. E, infine, mi sono avvicinata ai romance, quasi per caso, prendendo in libreria uno dei romanzi di Anna Premoli. Oggi leggo romance, thriller e ovviamente i classici. E per quanto riguarda il romance, per me la regina è Colleen Hoover. Cosa stai scrivendo adesso? Il mese scorso è uscito il mio volume della Royal Series, una serie di sei romanzi autoconclusivi legati tra loro da una sottotrama suspense, scritta con Alessia D’Ambrosio, Paola Garbarino, Martina Pirone, Elvereth Ahn, Deborah P. Cumberbatch e Melissa Pratelli. Poi ho iniziato la stesura di un nuovo contemporary ambientato a New York, che nasce da uno dei racconti pubblicati nel 2019 in Se fosse Amore?. Una storia che ho tenuto nel cassetto aspettando il momento giusto per riprenderla. Infine ci sarebbero

Tiziana Irosa al Romance Book Party

Tiziana Irosa

Tiziana Irosa al Romance Book Party: l’intervista esclusiva Tiziana Irosa sarà a Napoli il 1 giugno 2025 per partecipare al Romance Book Party e incontrare i lettori! Nell’attesa, possiamo conoscerla meglio e sapere qualcosa di più delle sue opere grazie a quest’intervista esclusiva! Due chiacchiere con Tiziana Irosa Ciao Tiziana, raccontaci qualcosa di te! Raccontare di sé stessi credo che sia la cosa più difficile da fare, quindi inizio dalle cose semplici: ho 47 anni, ma sento di averne sempre 23. Sono una persona testarda e se mi fisso su qualcosa niente e nessuno riuscirà a togliermelo dalla testa. Ma sono molto leale, credo nell’amicizia e anche nell’amore, odio le falsità e se perdo la fiducia è per sempre. Uno dei miei maggiori pregi è quello che so ascoltare. Io ascolto davvero la gente quando parla e non intendo solo gli amici, ma anche un vecchino incontrato dal dottore. Mi piace ascoltare le storie che hanno da raccontare perché dentro ognuno di noi c’è un mondo da scoprire. Ho un marito con tanta pazienza – ce ne vuole per sopportare una iperattiva come me – e una figlia unica, in tutti i sensi. Ho anche un lavoro serio, “quello del mutuo”, come mi piace chiamarlo, ma che apprezzo e mi soddisfa. Se trovo la giusta compagnia sono molto logorroica, anche troppo, ma se la gente non mi piace non riesco a fingere. Cosa scrivi? Scrivo commedie romantiche perché non si parla mai abbastanza di amore e nella vita di tutti i giorni ce n’è sempre meno. L’amore si dà per scontato invece deve essere sempre nutrito e accudito. Adoro gli hate to love e gli slow burn e sono i tropes che utilizzo maggiormente nei miei romanzi. Nei miei libri cerco sempre di trattare qualche argomento sociale come i senzatetto, l’abbandono degli anziani, la disparità nel mondo lavorativo tra uomo e donna, ma sempre in modo ironico e delicato. Scrittura e lettura Come è nata la tua passione per la scrittura? Potrei dire che inizia per caso ma non è così. Ho sempre avuto la mente affollata da mille storie che si creavano nella mia mente, dai film che mi facevo in testa da piccolina. Poi ho iniziato a scrivere piccole storie, filastrocche, ma con l’adolescenza, periodo in cui il cervello andava oltre, ho abbandonato per dedicarmi solo alla lettura, di cui sono sempre stata appassionata. Fino a quando un giorno, stressata, annoiata e stanca, mi sono messa davanti a una pagina bianca e le dita hanno iniziato a scorrere sulla tastiera e non mi sono più fermata. Allora parliamo della tua passione per la lettura: quali sono i tuoi libri preferiti? Ho iniziato a leggere i romanzi della mitica Agatha Christie e poi leggevo quello che mi capitava, perlopiù romance storici e medievali. I miei romanzi preferiti sono quelli di Anna Premoli, Patricia Cornwell, Penelope Ward e V. Keeland. Amo il Nome della Rosa e Il Conte di Montecristo, ma anche Narciso e Boccadoro o Il Piccolo Principe. Cosa ti spinge a scrivere? Scrivo perché mi piace. È una specie di connessione con il mio io più profondo, un modo per sfogarmi, per evadere creando dei mondi tutti miei dove i protagonisti fanno quello che mi pare. Cosa stai scrivendo ora? In questo periodo sono alle prese con la scrittura di un nuovo romanzo che farà parte di una nuova serie. L’unico spoiler che posso dare è che sono innamorata follemente dei due protagonisti e si riderà tantissimo. Photo Credit: Tiziana Irosa on Instagram

Laura Gaeta al Romance Book Party

Laura Gaeta parteciperà al Romance Book Party di Napoli Ci sarà anche Laura Gaeta al Romance Book Party, il primo Festival Internazionale del Romance del Sud Italia, che si terrà il 1 giugno 2025. Nata negli anni Settanta, oggi l’autrice vive a Pianella, un piccolo paese in provincia di Pescara, insieme al marito e ai due figli! Dopo aver pubblicato il suo primo romanzo con uno pseudonimo, ha deciso di spogliarsi di false identità e ha iniziato a pubblicare in self con il suo vero nome. Nel 2024, poi, è entrata nella scuderia delle scrittrici della Hope Edizioni, con cui ha pubblicato il suo romanzo Le Mooners – Tre Sorelle e Tanti Guai Romance Book Party a Napoli: chi ci sarà Nome: Laura Gaeta Nazionalità: Italiana Genere: Contemporary Romance Casa Editrice: Hope Edizioni I libri da non perdere: Le Mooners – Tre Sorelle e Tanti Guai; Salvami; E se lo dice Oscar… Ultimo libro pubblicato: Le Mooners – Tre Sorelle e Tanti Guai Curiosità: Laura è un’amante dell’arte in tutte le sue forme: oltre che scrittrice, infatti, è anche pianista e cantante. Nel 2021, grazie al suo romanzo E se lo dice Oscar, arriva tra i cinque finalisti dell’Amazon Storyteller, mentre nel 2024 viene invitata a Casa Sanremo Writers con Le Mooners.

Chiara Cavini Benedetti al Romance Book Party

Chiara Cavini Benedetti

Chiara Cavini Benedetti arriva al Romance Book Party! Chiara Cavini Benedetti parteciperà al Romance Book Party! L’autrice di If You Love Her sarà a Napoli, il 1 giugno 2025, al primo Festival internazionale del Romance del Sud Italia. Classe 1996, Chiara ha vissuto a Firenze fino all’età di 21 anni, quando ha deciso di trasferirsi nel Regno Unito, dov’è iniziata la sua carriera nel mondo dell’editoria. Per anni, infatti, ha collaborato con numerose case editrici, sia italiane che straniere. Una carriera, quella nelle case editrici, che però ha interrotto per dedicarsi completamente alla scrittura, dopo essere stata notata dalla Newton Compton Editori, con cui ha già pubblicato tre romanzi. Prima, comunque, la Cavini Benedetti aveva già dato alla luce dei romanzi in self publishing, tra cui Grida il Mio Nome, Chiedimi Un Desiderio, Come Una Fenice. Romance Book Party a Napoli: chi ci sarà Nome: Chiara Cavini Benedetti Nazionalità: Italiana Genere: Contemporary Romance Casa Editrice: Newton Compton Editori I libri da non perdere: If You Love Her – Fino all’Inferno; If You Love Her – Fino Al Paradiso; Taste Me – Fuoco e Oscurità Ultimo libro pubblicato: Taste Me – Fuoco e Oscurità Curiosità: Come molte sue colleghe che hanno conosciuto il successo e la popolarità su Wattpad, questa scrittrice ha deciso di non abbandonare la piattaforma di lettura sociale e di continuare a pubblicare i propri scritti, raccogliendo tantissime interazioni e molti consensi. Proprio in queste settimane, infatti, è in corso di pubblicazione il suo nuovo romanzo: Broken Rose è un dark romance basato sul trope dell’enemies to lovers.

Mariarosaria Guarino al Romance Book Party

Mariarosaria Guarino sarà presente al Romance Book Party Mariarosaria Guarino parteciperà al Romance Book Party di Napoli! L’autrice giocherà in casa e sarà presente al nostro evento il 1 giugno 2025. Intanto per conoscerla meglio le abbiamo chiesto di parlarci di lei, dei suoi romanzi e della sua scrittura, in quest’intervista esclusiva! Due chiacchiere con Mariarosaria Guarino Ciao Mariarosaria, raccontaci qualcosa di te! Mi chiamo Mariarosaria e vivo a Napoli, dove lavoro come impiegata. Di giorno mi occupo del mio lavoro, ma nel tempo libero costruisco nuovi mondi di carta. Sono appassionata di serie TV orientali, amo viaggiare e soprattutto leggere, passione che ho sin da bambina. Ho un carattere introverso, ma se mi lascio andare posso diventare un tornado. Pecco anche di insicurezza e per questo stresso di continuo le mie beta e amiche! Sono ansiosa, ma sono pronta a tutto per realizzare i miei sogni! Ho la testa dura e uso la caparbietà anche per questo. La mia ambizione più grande è di pubblicare un romanzo con una casa editrice e di vederlo in libreria,. Questo è il motivo per cui scrivo come una matta e trasformo in romanzo ogni idea che mi passa per la mente. C’è qualche progetto che sei riuscita già a realizzare? Tra i progetti realizzati, rientra la pubblicazione di romanzi sia con delle case editrici che in self, esperienze che mi hanno resa più forte e determinata, consentendomi di comprendere meglio il complicato mondo dell’editoria. Il pensiero di condividere ciò che creo è il motore che dà forza alla mia immaginazione. Per questo sperimento diversi tipi di scrittura e generi, lasciandomi trascinare dall’ispirazione senza precludermi nulla. Il rapporto con la scrittura Cos’è per te la scrittura? La scrittura è un modo attraverso il quale comunico al meglio, dove la timidezza non ha spazio e che mi permette di gridare i miei pensieri. Le mie storie si ispirano a volte a sogni che mi hanno colpita, ma anche a fatti reali. Contengono sempre messaggi e spunti di riflessione che invitano a esplorare l’animo umano e a cercare il buono nelle piccole cose. Grazie a ciò che scrivo condivido esperienze e considerazioni, ma soprattutto tento di mostrare che il mondo, a differenza di ciò che ci viene mostrato ogni giorno, possiede ancora qualcosa di bello e che i buoni sentimenti esistono. Cosa scrivi, quindi? Amo i romance e i fantasy, entrambi in tutte le loro sfumature, ma adoro esplorare ogni genere e non è detto che in futuro non mi lanci in qualcosa di nuovo. Mi piace documentarmi sia sull’ambientazione del romanzo che sui protagonisti, se hanno una cultura diversa dalla nostra. Non lascio niente al caso e, anche se scrivo di sport, cerco di rendere realistica ogni cosa e consentire al lettore di immedesimarsi. Leggere e inventare storie ambientate in luoghi che vorrei visitare è il mio modo per viaggiare attraverso le pagine. Mi piace leggere e scrivo romanzi LGBTQ+, storici di ambientazione orientale e romanzi drammatici. In tutte le mie storie la crescita personale dei personaggi è fondamentale e spesso non manca il tema dell’inclusività. Posseggo una scrittura ironica, frizzante e intensa, e adoro inserire dialoghi coinvolgenti per consentire al lettore di calarsi nella vita dei personaggi. I trope che preferisco sono hate to love, sport romance e forced proximity, preferibilmente abbinati al new adult o young adult, anche se non disprezzo i contemporary. La passione per la scrittura e per la lettura Com’è nata la tua passione per la scrittura? La passione per la scrittura è nata assieme a quella per la lettura. Mi sono rifugiata spesso nella lettura quando ero una ragazzina. I libri che prendevo in prestito da casa di mia zia sono stati il mio porto sicuro per molto tempo ed è bastato un attimo perché, quaderno alla mano, all’età di dodici anni scrivessi il mio primo racconto. Il mio primo romanzo è stato un urban fantasy, ma dopo essere incappata in una casa editrice a pagamento ho appeso la penna al chiodo. Solo dopo alcuni anni un’amica scrittrice scoprì che avevo la sua stessa passione e, dopo aver letto una delle storie che avevo nel cassetto, mi incitò a pubblicare in self. Da lì è nata la mia seconda vita come scrittrice e non ho più smesso di rincorrere i miei sogni e provarci perché, anche se il percorso è spesso in salita, so che al mio fianco ci sono persone che mi sostengono e credono in ciò che faccio.Ho pubblicato con Butterfly edizioni, Triskell e con More Stories, ma la maggior parte dei miei romanzi sono self. Bene, parliamo della tua passione per la lettura allora: quali sono i tuoi libri preferiti? Da ragazzina amavo leggere i grandi classici: Orgoglio e Pregiudizio, David Copperfield, I Tre Moschettieri e molti altri. Solo dopo ho scoperto i fantasy, di cui mi sono subito innamorata: La spada di Shannara e La spada della verità, Shadowhunters, Harry Potter e Hunger Games mi hanno fatto scoprire mondi fantastici. Nel tempo mi sono avvicinata ai romance e di recente mi ha colpita Cinder e Ella di Kelly Oram, per il modo in cui l’autrice ha saputo intrecciare dolore, forza e crescita personale dei protagonisti, rendendo la storia intensa ma leggera. Mariarosaria Guarino: la scrittura per me e i miei progetti futuri Tu perché scrivi? Scrivo perché quando creo mi sento libera. Le mie storie sono un modo per trattare temi sensibili, affrontare il dolore e mostrare che il buono c’è ed è anche nelle piccole cose. Ideare nuove storie mi permette di affrontare temi spinosi e attuali, ma anche di inserire messaggi profondi tra le pagine, dandomi la spinta per migliorarmi. Scrivere mi consente di esprimere la parte migliore di me, quella che vorrei arrivasse al lettore, ma anche di divertirmi, perché con certi protagonisti non si può mai restare troppo seri. Nelle mie storie spero che i lettori trovino delicatezza e forza, ma anche buoni sentimenti e desiderio di crescere e cambiare. Spero che possano vedere luoghi lontani pur senza averli mai visitati

Giovanna Roma al Romance Book Party

Giovanna Roma

Giovanna Roma sarà al Romance Book Party Giovanna Roma parteciperà al Romance Book Party di Napoli, il 1 giugno 2025. L’autrice sarà al nostro Festival del Romance per incontrare i lettori e presentare i suoi romanzi. Nel frattempo, per conoscerla meglio, le abbiamo chiesto di rilasciarci un’intervista esclusiva in cui ci ha raccontato di lei, della sua scrittura e dei suoi romanzi! Due chiacchiere con Giovanna Roma Ciao Giovanna, raccontaci di te! Ho sempre avuto un legame viscerale con le storie. Mi affascina tutto ciò che vibra di intensità e contrasti, che si tratti di un paesaggio spoglio e inospitale o di un momento di pura vulnerabilità umana. Per me, scrivere è un modo per mettere in dialogo ciò che mi tormenta e ciò che mi attrae: la bellezza dell’ignoto, la forza del desiderio, l’ombra che si nasconde dietro ogni scelta. Al di fuori delle pagine sono una donna curiosa e testarda, sempre pronta a mettere in discussione le proprie convinzioni, ma anche critica e un po’ impaziente. Amo osservare: i dettagli che sfuggono agli altri, le dinamiche che si nascondono sotto la superficie. Il mio più grande pregio è forse questo: saper scendere a fondo, anche quando fa male. Ma è anche il mio limite, perché a volte resto troppo a lungo in quei luoghi interiori, giù nel baratro. I sogni realizzati non mancano: ho scritto storie che hanno trovato i loro lettori e hanno lasciato un segno. Ma c’è ancora tanto che voglio fare. Il mio sogno più grande è raccontare una storia che sia al contempo brutale e salvifica, capace di strappare emozioni così forti da lasciare chi legge diverso da prima. La mia ispirazione nasce dalle crepe: quelle nelle persone, nei rapporti, nei paesaggi. Mi attrae ciò che è imperfetto, pericoloso, eppure incredibilmente vivo. La scrittura come riflessione Cosa scrivi? Scrivo storie che esplorano i lati più oscuri e complessi delle relazioni. Mi muovo tra forbidden romance, dark, regency, sport, war, forbidden, thriller e sport, creando trame dove il desiderio si intreccia a una sfida. Amo trope intensi come nemici che diventano amanti, attrazioni che sfidano il buon senso e legami che nascono dal bisogno di sopravvivenza. I temi principali riguardano il potere del desiderio, la guerra, la criminalità e il modo in cui affrontiamo ciò che ci spaventa. L’ambiente è centrale nelle mie storie: che sia una foresta, una città decadente o un’isola deserta, il paesaggio riflette le emozioni dei personaggi e ne influenza le scelte. Perché scrivi? Avete presente quando ti premono un dito sulle labbra per farti tacere? O quando le serri forte per trattenerti? Ecco, io scrivo per dare forma a quelle parole. Per esplorare emozioni difficili, per vedere cosa succede quando i personaggi vengono messi alla prova. Voglio che i lettori trovino nei miei libri qualcosa che li scuota, che li costringa a fermarsi e a riflettere. Come hai approcciato al mondo della scrittura? La scrittura è entrata nella mia vita come una necessità. Ho iniziato da piccola, creando storie che mescolavano la ribellione dei ragazzi alle regole oppressive degli adulti. Crescendo, ho capito che scrivere era il mio modo di interpretare il mondo. Il mio primo libro è nato dall’assenza di paura che ti dà l’incoscienza. Semplicemente ho scritto la storia che volevo leggere. Ogni pubblicazione è un’esperienza diversa, con le sue difficoltà e i suoi insegnamenti. Giovanna Roma: i miei progetti futuri E al mondo della lettura, invece? Ho sempre amato storie che sfidano le regole e mostrano il lato più crudo della realtà. Cime tempestose e Jane Eyre occupano i primi posti per ferocia emotiva e ritratto realistico delle dinamiche umane. Mi hanno segnato autori da “pugno nello stomaco”, come li definisco io. Per esempio: Tiffany McDaniel, poetica e crudele nell’affrontare il senso di colpa, la paura del diverso e la fragilità dell’innocenza; Stephen King, per l’esplorazione dei legami umani e le ossessioni e Kristen Roupenian, per lo stile diretto e tagliente. Inscena situazioni che sembrano piccole, ma che si rivelano devastanti. Tutti e tre, a modo loro, parlano di ciò che ci rende vulnerabili e umani, e lo fanno con una scrittura che non teme di sporcarsi le mani. Guardano nell’abisso. Questo è ciò che cerco anche nelle mie storie e che, da lettrice, mi spinge a tornare a loro. Cosa stai scrivendo attualmente? Lavoro a un romanzo ambientato in un ghetto danese. La località non è casuale, ma frutto di uno studio Gli antagonisti sono costretti a collaborare per sopravvivere. I conflitti sono con l’ambiente, l’orgoglio e le ferite che altri gli hanno insegnato a nascondere, quindi ci saranno maschere e tradimenti. Per ora sono concentrata sul presente, perché ogni storia merita il suo tempo. Photo Credit: Giovanna Roma on Instagram

Ophelia L. Mun al Romance Book Party

Ophelia L. Mun

Ophelia L. Mun al Romance Book Party: l’intervista Ophelia L. Mun parteciperà al Romance Book Party! Il 1 giugno 2025, infatti, l’autrice sarà a Napoli per incontrare nuovi e vecchi lettori e far conoscere le sue opere! Nel frattempo possiamo conoscerla meglio in quest’intervista esclusiva in cui ci ha parlato di lei, dei suoi romanzi e della sua vita. Due chiacchiere con Ophelia L. Mun Ciao Ophelia, raccontaci qualcosa di te! Sono sempre stata una persona molto empatica, un’attenta osservatrice e ascoltatrice. Questo lato di me mi permette di trattare con la giusta sensibilità i temi che decido di inserire nelle mie storie. Preferisco quindi una scrittura emotiva piuttosto che descrittiva, nonostante a volte credo sia necessaria anche la seconda. I miei lettori, infatti, dicono di riuscire ad immergersi completamente nei miei romanzi e viverli a pieno, cosa che mi riempie sempre il cuore. Cosa ti piace scrivere? Il mio genere predominante è il romance. Il mio primo romanzo Saudade, edito da Bookers Edizioni per la collana Magstips, è uno small town, grumpy x sunshine con un golden boy di prima categoria. Mi piace l’idea che le persone possano apprendere qualcosa dalle mie storie, che possano trovare la forza e il coraggio di spingersi oltre e comprendere di più persino se stessi. La crescita personale è una componente che cerco sempre di inserire. Se ti chiedessimo cosa ti spinge a scrivere, cosa risponderesti? Per me la scrittura è sempre stata una valvola di sfogo in tanti momenti della mia vita, negativi e positivi. Mi ha aiutata ad affrontare il dolore e con il tempo ho capito che avrei potuto aiutare anche gli altri. Da allora questo è diventato il mio obiettivo primario. Il primo romanzo e nuovi progetti Come ti sei avvicinata al mondo della scrittura? Ho sempre avuto una certa propensione per la scrittura, fino a qualche anno fa però mi limitavo a semplici pensieri o considerazioni. Nel 2023 poi, a seguito di un evento che ha cambiato la mia vita, ho deciso che quei pensieri sarebbero potuti diventare qualcosa di più. Così ho dato vita a Saudade, cercavo una cura per il mio dolore. Cosa che alla fine mi ha portato a terminare la stesura in tempi brevi e poi ad autopubblicarlo. Dopo soli tre mesi sono stata contattata da Bookers Edizioni tramite una mail in cui mi dicevano che avrebbero voluto pubblicare il mio libro! Quali sono i tuoi libri preferiti? Sono sempre stata una lettrice accanita. Così come nella scrittura, anche nella lettura preferisco il romance. Nell’ultimo anno però mi sono addentrata nel mondo del romantasy e del dark romance. E sono stati due generi che hanno ampliato i miei orizzonti. Stai lavorando a qualche progetto adesso? L’unico romanzo disponibile, per ora, è Saudade. Non tutti però sanno che è stato pensato come primo di una trilogia di autoconclusivi. Il secondo è attualmente in stesura e ha come protagonista Daphne, la migliore amica di Céleste, la cui storia è stata raccontata nel primo volume. Seguirà poi la storia di Alexis e, infine, un piccolo spin-off ambientato anni dopo la conclusione del terzo volume. Photo Credit: Ophelia L. Mun on Instagram

Joey Tre al Romance Book Party

Joey Tre

Joey Tre parteciperà al Romance Book Party! Non poteva mancare Joey Tre al Romance Book Party di Napoli, il 1 giugno 2025! L’autrice sarà al nostro Festival del Romance, il primo del Sud Italia, per incontrare i suoi lettori! Intanto possiamo conoscerla meglio attraverso le sue stesse parole, in quest’intervista esclusiva. Due chiacchiere con Joey Tre Ciao Joey, raccontaci qualcosa di te! Mi chiamo Joey Tre, di giorno sono un’ostetrica trapiantata in Germania e di notte mi piace raccogliere storie e raccontarle, in primis a me stessa. Scrivere ha sempre fatto parte di quella che sono. Adoro esplorare diversi generi, immergermi in storie completamente opposte, giocare con i contrasti, spingermi oltre i limiti. Questo è ciò che mi auguro di raggiungere con la scrittura. Quali generi hai esplorato nei tuoi romanzi? Ho iniziato con il romance, ma poi mi sono spinta verso nuove mete, approdando al fantasy, sfiorando il distopico e raggiungendo l’horror. C’è sempre stata un’attenzione particolare alle tematiche queer, all’accettazione del proprio corpo, all’elaborazione di un passato difficile e traumatico. Come hai iniziato a scrivere? Ho iniziato da bambina, con un diario che chiamavo Teddy. Poi, a sedici anni, c’è stato il mio primo tentativo di scrivere un romanzo. Era una sorta di rielaborazione di Romeo e Giulietta in chiave fantasy. Poi, il “buio universitario”, una pausa lunghissima durata quasi dieci anni. E poi, infine, la luce: nel 2019 ho ripreso a scrivere e da quel momento non mi sono più fermata. E cosa ti spinge, invece, a scrivere? Per tanto tempo ho creduto fosse un semplice hobby, qualcosa da sostituire o interrompere con facilità. Invece, con il tempo, ho scoperto di avere una vera e propria necessità: scrivere è tutto, per me. Ci sono alti e bassi, certo… ma la costante è sempre quella. Non sarei la stessa, senza le mie storie. I progetti per il futuro Quali sono i tuoi libri preferiti? Sono una grande fan di Jane Austen e di Douglas Adams. Non so come questi autori possano andare d’accordo tra loro, ma in qualche modo nella mia testa ci riescono perfettamente… sarà l’humor inglese! Apprezzo molto anche Carlos Ruiz Zafón, Dostoevskij, Stephen King, Carofiglio, Sylvia Plath… la lista è molto lunga e variegata. C’è spazio per tutti i generi. Cosa stai scrivendo ora? Ultimamente ho scoperto la passione per i racconti. Dopo una lunga storia fantasy, pubblicata interamente su Wattpad, ho deciso di dedicarmi a qualcosa di più breve. Il genere horror è la mia terra da esplorare al momento, ma non escludo di tornare al mio primo amore… il romance. La mia scrittura è in continua evoluzione. Photo Credit: Joey Tre on Instagram

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